Giuseppe Mulas – All the stars of your night
Le congiunzioni, le lontananze, l’incomunicabilità con l’ambiente esterno e i punti di contatto universali tra piacere dissoluto e introspezione sentimentale sono articolati in tre momenti, corrispondenti a tre esposizioni interconnesse.
Comunicato stampa
Galleria In Arco
In collaborazione con
Société Interludio
Sono liete di presentare
Giuseppe Mulas
All the stars of your night
A cura di Federica Maria Giallombardo
Opening 15 settembre 2022, ore 15:00
Prefazione: Le esistenze impossibili
Con un testo critico di Stefania Margiacchi
Opening 15 settembre ore 15.00
Dal 15 al 18 settembre, ore 15.00 – 20.00
Société Interludio, Piazza Vittorio Veneto 14, Torino – door code 3002 + campanello
All the stars of your night
A cura di Federica Maria Giallombardo
Opening 15 settembre ore 15.00
Dal 15 settembre al 31 dicembre, ore 10.30 – 13.00 / 15.30 -19.00
Galleria In Arco, Piazza Vittorio Veneto 3, Torino
Appendice: Doppio sogno
Con un testo critico di Stefania Margiacchi
Opening 15 settembre ore 19.00
Dal 15 settembre al 16 ottobre, ore 19.00 – 24.00
Société Interludio Project Space, via Torino 3, Cambiano (TO)
Le congiunzioni, le lontananze, l’incomunicabilità con l’ambiente esterno e i punti di contatto universali tra piacere dissoluto e introspezione sentimentale sono articolati in tre momenti, corrispondenti a tre esposizioni interconnesse.
Prefazione: Le esistenze impossibili si presenta al pubblico come una sorta di camera di decompressione prima dell’intercedere in un mondo di enigmi privati e metamorfosi psichiche, rilevando gli istanti di iato tra la vita nel mondo reale e la creazione artistica che plasma nuovi concetti, incomunicabili al di fuori dell’opera. In apertura, il quadro Conflict Dance introduce i temi che verranno poi esacerbati a seguire. Ispirandosi liberamente all’Orlando di Virginia Woolf, l’opera sintetizza concetti quali trasformazione e mutamento, lasciando aperto il concetto del divenire. Figura mitologica che fonde insieme la figura del femmine e del maschile – come anche del fiore e della pianta del banano che simbolicamente riassumeranno nei quadri a venire la dicotomica contrapposizione- ma allo stesso tempo fusione – dei due sessi, Le esistenze impossibili sono residui di paradosso, giacenze di significato misterioso alla base della poetica di Mulas.
Altrettanto insita nell’animo dell’artista, in un tripudio accanitamente sgargiante di colori e attraversando multiformi temerarie tecniche, è la concezione che guida la lettura di All the stars of your night, svolgimento principale del discorso dedicato ai familiari e a se stesso, dove la materializzazione dell’innocenza, decodificata quale sessualità simultaneamente erotica e libera, primitiva e raffinata, smaliziata e fanciullesca, sovrappone con prorompente spontaneità attitudini e orientamenti. I simboli privati vengono sottratti al principio della comunicazione trasparente, con un linguaggio arcano che rafforza l’elemento percettivo rispetto a quello conoscitivo evidenziando il dato istantaneo, ovvero ciò che è astratto ma effettivamente percepito, ed esasperando al contempo la concretezza dell’oggetto. Un codice espressivo peculiare, che apre il vitalismo tenace del soggetto ai contesti di memoria collettiva – una vera e propria “lettera aperta agli affetti”, questi ultimi personaggi aggraziati e potenti, totemiche allegorie nel vagare di stelle insinuatesi nella composizione.
Chiusa separata ma di direzione parallela è infine la visione di Doppio sogno: riutilizzando la metafora del sogno - così come già fatto nell’introduzione alla mostra – anche in questo caso si racconta l’infanzia fino alla scoperta della sessualità e del suo superamento da parte della donna amata. In un moto che ricalca quello della mostra presso gli spazi della galleria In Arco, attraverso delle tappe di ricordi plasmati dal sogno e dalla riscrittura fantastica e metaforica del personaggio femminile e della sua sessualità, si chiude un cerchio dove le pulsioni, i traumi e i ricordi (ed i superamenti) di ambo i protagonisti sono motore di un mondo parallelo in cui le fantasie invadono e fagocitano il reale. I corpi non sono più delle carni individuali ma confini speculari, “porzioni di universi costruiti da una moltitudine si stelle”
La mostra del resto è in ogni sua parte tesa alla condivisione – il your del titolo principale allude all’ambivalenza tra la “tua” e la “nostra” notte – emotiva prima ancora che tangibile, alla ricerca di un interlocutore dotto e altresì comprensivo, in grado di trattare la materia con delicatezza e ironia.
Giuseppe Mulas è nato ad Alghero nel 1995. Attualmente vive e lavora a Torino, dove nel 2019, presso l’accademia Albertina, ha conseguito la laurea magistrale in pittura.
Dal 2019 al 2022 ha collaborato con la galleria Peola Simondi, che ha presentato sua prima mostra personale, Sleep well childhood.
Nel 2020 ha partecipato a una collettiva per Artissima Unplugged presso la Gam di Torino, curata da Ilaria Bonacossa.
Tra le ultime esposizioni si ricorda la mostra curata da Luca Beatrice per rappresentare lntesa San Paolo alla fiera di Miart nel 2022 e la partecipazione alla mostra Sei Pittori nel 2021 a cura di Société Interludio in collaborazione con la Galleria del Ponte e Francesco Poli, presso la casa-museo di Felice Casorati di Pavarolo.