Giuseppe Negro – La camera anecoica
La camera anecoica è un momento dell’intimità quotidiana, in cui esiste solo il flusso di coscienza.
Comunicato stampa
La camera anecoica è assenza di suono.
È la sintesi assoluta di una quiete silenziosa.
È il contrappunto di rumore e silenzio.
In questo luogo asettico, in assenza di eco, è il silenzio a far emergere il frastuono dei pensieri. La camera anecoica è un momento dell'intimità quotidiana, in cui esiste solo il flusso di coscienza. Né sostanza radicalmente razionale, né unitaria, l'Io vacilla e si rifugia nel silenzio, non metafora di incomunicabilità, ma paesaggio interiore che resta in sé, perfino quando guarda al di fuori. Non è il silenzio di chi è dominato dall'impossibilità di raccontare, né è la parola che dice solo se stessa senza rimandare ad altro. La camera anecoica non è il luogo della mancanza, poiché il silenzio al suo interno non è né soffocante, né un peso. È un luogo sacro, di raccoglimento, in cui si annida il pensiero inquieto di Giuseppe Negro.
Nella mostra, la camera anecoica si divide in cinque ambienti collegati: sono luoghi intimi che tracciano un percorso solitario, che vive di un movimento circolare dall'esterno all'interno e ritorno, in una sorta di sospensione temporale dalle cose del mondo reale. Un rigoroso silenzio, interrotto solo dal respiro del fruitore, è il filo conduttore di questo viaggio esistenziale, il cui racconto si trasla in forme geometriche, in tessere di legno bruciato, che custodiscono ricordi e frammenti della vita dell'artista. Un letto, un lampadario, un reliquiario, immagini in movimento di paesaggi familiari sono gli appigli pseudo-concreti di un mondo che si finge reale.
E tuttavia, tutto appartiene alla psiche dell'artista, tutto rimane al suo interno.
Il viaggio si compie tra le pareti della sua mente: nessun oggetto ne è estraneo.
Per l'occasione è stato realizzato un catalogo bilingue (italiano/inglese), edito da Rubbettino Editore, secondo volume della collana "Quaderni del MARCA", contenente i contributi critici di Simona Caramia e di Domenico Piraina ed un apparato bio-bibliografico sull'artista.
Giuseppe Negro
Catanzaro, 1974. Ha compiuto studi artistici. È docente di Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Opera nel campo della sperimentazione visiva, collaborando con musei, gallerie e fondazioni d’arte.
Vocazione al recupero, rilettura e rivisitazione di quanto attiene al passato sono gli elementi fondanti della sua ricerca, una sorta di metodologia nella sua complessa operazione artistica, che si sostanzia della necessità di far rivivere la memoria sopita dal tempo e minacciata dall’oblio.
Ogni intervento, nella sua ricerca, diventa non mera violazione di una forma, ma trasformazione del dato reale precostituito, per accrescerne il valore con un gesto artistico carico di appropriazione e tutela.
Le sue opere sono presenti in musei, collezioni pubbliche e private: tra cui Fondazione Volume di Roma, Museo MAON di Cosenza, Museo Centro studi sulla pittura di paesaggio europeo del Lazio di Olevano Romano (RM), Patrimonio dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Patrimonio dell'Accademia di Belle Arti di Bari. Nel 2015 vince il Premio Internazionale Limen - VII Edizione, per la sezione Maestri di Calabria. Nello stesso anno, tra settembre-ottobre, partecipa alla I edizione di I martedì critici – residenza artistica - BoCs, sul lungofiume di Cosenza, e pubblica un quaderno d'artista, dal titolo Giuseppe Negro – Architetture.
Tra le mostre collettive più recenti: Il segno della passione, a cura di G. Petruzzelli, Università Complutense, Madrid, Galleria dell'Accademia di Belle Arti, Bari; Parola d'artista, a cura di M. Vinella, Pinacoteca de Napoli, Terlizzi (Ba); Mimesi: Architetture in Natura, a cura di S. Caramia, in Expo Marche Centro d'Arte 2016, Convento di San Francesco, Monsampolo (AP); I'm on fire, a cura di M. Cavallerin, Galleria ElleBi, Cosenza; Premio Internazionale Limen – VII edizione, a cura di G. Bonomi, L. Caccia, G. Di Genova, E. Le Pera, Complesso Valentianum, Vivo Valentia; I martedì critici – residenza artistica, a cura di A. Dambruoso, BoCs, Cosenza; IT’S ALL ABAUT PAPER, a cura di L. Madaro, A 100 Gallery, Galatina (Le); MCD’A V edizione, Marche Centro D’Arte Expo di arte contemporanea, a cura di N. Cingolani, Palariviera, San Benedetto del Tronto (AP).