Giuseppe Palumbo – Luce concreta
Quarant’anni di pittura, grafica e scultura all’insegna della luce, del colore e della realtà.
Comunicato stampa
Arezzo 20 agosto 2012
Quarant’anni di pittura, grafica e scultura all’insegna della luce, del colore e della realtà.
Venerdì 31 agosto 2012, alle ore 18.00, sarà inaugurata la mostra Giuseppe Palumbo | Luce concreta presso la galleria RiElaborando di Daniela Meli, in via Oberdan 30, Arezzo. Per l’occasione, e il giorno successivo al vernissage, sarà presente l’artista, Giuseppe Palumbo. L’esposizione, promossa dall’Associazione culturale lucchese Nuove Tendenze e curata da Tiziana Tommei, resterà visibile fino a sabato 22 settembre 2012, ad ingresso libero, secondo i consueti orari di apertura: da martedì a venerdì ore 17/19.45 e sabato ore 16.30/19.45. Inoltre, eccezionalmente, la mostra sarà visitabile sabato 1 e domenica 2 settembre dalle ore 11/13 e dalle 15.30/19.45.
L’evento è patrocinato da Provincia di Arezzo, Provincia di Lucca, Comune di Arezzo – Assessorato alla Cultura, Spettacoli, Sistema Museale Teatrale e Musicale, Comune di Lucca, Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze di Arezzo, FAI Delegazione di Arezzo e FAI Delegazione di Lucca-Massa Carrara.
La mostra è stata realizzata con il contributo di Hello Children di Sandra Contiero, Bardelli. Ottici dal 1947 e Tacconi e con la collaborazione di Crepes de Lune, Drogheria Aduni, Elle Design e Le rotte Ghiotte.
Ad integrazione del percorso espositivo, è previsto un calendario di eventi ed iniziative collaterali, comprese entro l’arco cronologico della mostra, nonché presso lo spazio di via Oberdan RiElaborando: venerdì 31 agosto, Vernissage & Cocktail, ore 18.00 e Preview riservata a Fondo Ambiente italiano – FAI, con presentazione dell’opera dell’artista e visita accompagnata dalla curatrice della mostra al percorso espositivo, ore 16.15; venerdì 31 agosto e sabato 1 settembre l’artista, Giuseppe Palumbo, sarà presente in galleria per incontrare i visitatori. Venerdì 14 settembre, Musica a colori. Recital in galleria: musica e parole ispirate all'opera di Giuseppe Palumbo con Francesco Testi (voce recitante) e Andrea Meucci (Flauto), ore 18.00. Sabato 22 settembre, Finissage with Ice cream, ore 18.00. Infine, in parallelo alla mostra, e quindi dal 31 agosto al 22 settembre, presso lo spazio La Feltrinelli Point - via Cavour 13 Arezzo - sarà visitabile la mostra fotografica con scatti di Matteo Barale, fotografo specializzato nella riproduzione fotografica di opere d’arte, dedicata all’opera di Giuseppe Palumbo con focus sul modus operandi del pittore.
Il maestro veneziano, lucchese di adozione, presenta per la prima volta ad Arezzo una selezione significativa della sua produzione, che documenta quarant’anni di attività, con oltre 20 opere inedite.
Luce, colore e realtà. Questa la formula delle composizioni palumbiane, i cui exempla sono da ricercare nell’arte antica e rinascimentale – dalle pitture pompeiane ai “primitivi”, in primis Giotto, Masaccio e Piero della Francesca.
Una cultura straordinaria, non solo figurativa, e il recupero del “fare” artistico-artigianale da artifex del nostro tempo capace di fondere ars e téchne in forme pure, costituiscono l’humus di creazioni che si nutrono dell’essenza profonda del quotidiano, trascendendo ogni coercizione contemporanea.
Avanguardismo anti-avanguardia, inteso come ricerca di un outsider, rabdomante capace di restituire la realtà delle cose. Ogni opera è frutto di una meditazione profonda, che parte dalla realtà per restituirla nella sua verità essenziale, tramite una stratificazione cromatica e chiaroscurare che oltrepassa la mimesis del reale.
Oggetti, fiori, animali e la figura umana psicologicamente penetrata, i paesaggi silenti e incantati, il segno grafico solo apparentemente ancorato al dato fenomenico, rendono manifeste forme ataviche di vita e natura, il nocciolo profondo e autentico del nostro tempo.
La nobilitazione degli oggetti quotidiani assume ascendenze masaccesche nel volume compatto e monumentale di un frutto, fiamminghe nella restituzione tattile dei lirismi floreali e cézanniane nelle pennellate costruttive di architetture arboree e lapidee.
Natura viva, pulsante, sensuale e parlante, perennemente nutrita da una modulata luminosità e da una linfa cromatica «vicina – secondo le parole del pittore - alla sostanza della vita, alla terra, al mondo animale e vegetale».
La mostra presenterà, oltre ad opere di pittura, anche creazioni di grafica e scultura, fornendo così un panorama, certo non esaustivo, ma sicuramente ampio e articolato dell’excursus palumbiano. Per la prima volta, infatti, le terrecotte zoomorfe insieme alle silhouettes antropomorfe varcheranno la soglia dell’atelier del pittore per palesarsi in uno spazio pubblico. A completare il percorso, il pastello, anch’esso inedito, raffigurante, in un formato straordinariamente contenuto, un’esplosione gestuale e cromatica come danzante attorno ad un imperturbabile ed incorruttibile frutto della terra, gravido di realtà.