Giuseppe Pellizza da Volpedo – Paesaggio

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE AMBROSIANA
via Vincenzo Monti 2 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
02/05/2013

ore 18 su invito

Catalogo
Catalogo: Antiga Edizioni (10 Euro)
Artisti
Giuseppe Pellizza da Volpedo
Curatori
Francesco Luigi Maspes
Uffici stampa
CLP
Generi
personale, arte moderna

La Galleria d’Arte Ambrosiana di Milano (via Vincenzo Monti 2) ospiterà una mostra, curata da Francesco Luigi Maspes, interamente dedicata al capolavoro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, il Paesaggio (1904).

Comunicato stampa

Dal 2 maggio al 15 giugno 2013, la Galleria d’Arte Ambrosiana di Milano (via Vincenzo Monti 2) ospiterà una mostra, curata da Francesco Luigi Maspes, interamente dedicata al capolavoro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, il Paesaggio (1904).

Sarà l’occasione per ammirare una delle rare opere divisioniste dell’artista piemontese, rimasta per oltre un secolo gelosamente custodita nella medesima collezione privata e quindi scarsamente presentata al pubblico; sono passati infatti oltre quarant’anni dall’ultima esposizione milanese (Palazzo della Permanente, 1970).

Attraverso approfondite analisi diagnostiche e un attento intervento di restauro, è stato possibile riportare alla luce le originali e straordinarie cromie usate da Pellizza, riscoprendo così anche la minuziosa tecnica che ha permesso la realizzazione della tela.

La mostra proporrà inoltre documenti inediti, conservati dagli eredi della famiglia proprietaria, che testimoniano la crescente richiesta nel tempo, da parte di musei e storici dell’arte, di prestiti per pubbliche esposizioni e di numerose riproduzioni dell’opera, dovute alla sua fondamentale importanza all'interno del Divisionismo italiano.

Verranno inoltre esposti, in modo dettagliato e completo, i risultati e le immagini della relazione scientifica condotta da Gianluca Poldi, già autore di studi diagnostici sul celebre Quarto Stato, oggi al Museo del Novecento di Milano.

Accompagna l’iniziativa un catalogo Antiga Edizioni, con l’introduzione del curatore, i saggi di Aurora Scotti, autrice del catalogo generale di Pellizza da Volpedo, di Pierluigi Pernigotti e le relazioni scientifiche di Gianluca Poldi, Enrica Boschetti e Stefano Bosi.
L’intero ricavato della vendita del volume (10 Euro) andrà a favore dell’Associazione Pellizza da Volpedo Onlus, per sostenere iniziative in ricordo dell’artista.

Note biografiche
Giuseppe Pellizza nasce, secondo di quattro figli, il 28 luglio 1868 a Volpedo (AL). Tra il 1879 e il 1881 è iscritto presso la scuola tecnico-commerciale della vicina Castelnuovo Scrivia dove si esercita per la prima volta nel disegno. Nell’autunno del 1883 si trasferisce a Milano e incomincia a frequentare lo studio del pittore Giuseppe Puricelli. Nel gennaio dell’anno seguente si iscrive all’Accademia di Brera, dove frequenta i corsi di disegno, prospettiva e chiaroscuro, ottenendo varie segnalazioni e premi. Nel 1884, sempre a Milano, si iscrive alla Scuola superiore d’arte e nel 1885 è presente per la prima volta all’annuale esposizione di Brera. L’anno seguente il giovane artista si iscrive alla Famiglia Artistica, dove sperimenta l’acquaforte e la litografia. Nel 1887 decide di recarsi a Roma per frequentare l’Accademia di San Luca. Insoddisfatto del livello degli insegnanti accademici, nel gennaio 1888 si trasferisce a Firenze per frequentare le lezioni di Giovanni Fattori all’Accademia di Belle Arti. Conosce Silvestro Lega e Telemaco Signorini, che lo portano a conoscere i principi della pittura di macchia e dello studio dal vero. Nel 1888 decide di frequentare l’Accademia Carrara di Bergamo dove segue gli insegnamenti di Cesare Tallone. Verso la fine del 1890 si reca a Genova per iscriversi all’Accademia Ligustica: al soggiorno genovese risale l’esecuzione di alcune marine eseguite tra Sturla e Quarto. L’ambiente però non lo soddisfa e, pertanto, decide di fare rientro definitivamente a Volpedo. Nel 1892 all’Esposizione Colombiana di Genova, dove vince la medaglia d’oro con la grande tela dal titolo Mammine, incontra Nomellini, già seguace del Divisionismo, che lo incoraggia a seguire questa nuova tecnica pittorica al fine di conferire una maggiore luminosità alle sue opere. Tali incoraggiamenti sono ben accolti, al punto che nel 1893 inizia a sperimentare la tecnica divisionista. Nell’ultimo decennio dell’800 espone a Firenze, Milano, Venezia, Roma, Torino e San Pietroburgo e stringe amicizia con Segantini e Morbelli. Nel 1901, dopo aver partecipato alla IV Triennale di Milano, all’Esposizione Universale di Parigi ed essere stato premiato con la medaglia d’oro all’Esposizione di Monaco di Baviera, porta a compimento il quadro Il Quarto Stato. Il dipinto è inviato alla Quadriennale di Torino del 1902, senza però ottenere i riconoscimenti sperati. Nel 1906 espone alla Società Amatori e Cultori delle Belle Arti di Roma e all’Esposizione Internazionale di Milano. Nel febbraio 1907 muore il figlio terzogenito poco dopo essere nato. Al parto non sopravvive neanche la moglie Teresa. Provato nel profondo da tali perdite, il mattino del 14 giugno 1907 decide di togliersi la vita impiccandosi nel proprio studio di Volpedo.