Giuseppe Tabacco / Naoya Takahara – Imaginarium
La Biblioteca Vallicelliana, diretta da Paola Paesano, è lieta di annunciare Imaginarium, una doppia personale di Giuseppe Tabacco e Naoya Takahara, a cura di Antonello Tolve.
Comunicato stampa
La Biblioteca Vallicelliana, diretta da Paola Paesano, è lieta di annunciare Imaginarium, una doppia personale di Giuseppe Tabacco e Naoya Takahara, a cura di Antonello Tolve, che sarà inaugurata negli spazi del Salone Borromini, il 13 marzo 2019, alle ore 17.00.
Ore 17.30, presentazione di Antonello Tolve e interventi degli artisti.
Introdurrà la Direttrice della Biblioteca Vallicelliana Paola Paesano.
Imaginarium, la doppia personale di Giuseppe Tabacco e Naoya Takahara si presenta come un momento di riflessione sul lavoro di due artisti che da angolazioni differenti sentono l’esigenza di misurarsi con un ambiente caratterizzato dal sapore del sapere, dalla via lattea di una conservazione, di una catalogazione che è storia e memoria, riflessione e materia.
Segnata dal desiderio di interazione, l’esposizione disegna un viaggio nel modus operandi di due voci che si pongono in dialogo tra loro e contemporaneamente con gli splendidi spazi del Salone Borromini per dar vita a una pontificatio costruttiva, a una contaminazione moderata e educata, a un itinerario che crea vibrazione e che ha la capacità di uscire verso l’esterno, di disseminarsi, di aprirsi e darsi al fruitore come mappa, come terreno di ricerca dell’opera, strategia il cui volto è quello di mostrare al pubblico non solo l’opera in sé ma anche lo spazio e le sue mille meraviglie contenute.
Ideata seguendo il principio regolatore dell’unione tra l’arcaico e l’attuale (unione che si evince mediante piccole interferenze costruttive, interventi minimi tra la maestosità del passato e la vivacità del presente), Imaginarium è un percorso che offre una duplice manovra estetica la cui azione installativa pone luce su una ricomposizione totale dell’ambiente a partire dall’arte, su una dimensione di sottile e momentanea trasformazione che l’opera attua nel momento in cui è inserita in un discorso più ampio, in un processo di spazialità.