Giuseppe Veneziano
La sua rappresentazione new-pop (altresì definita NewBrow), deriva dalla Pop-Art americana (Roy Lichtenstein in primis) sia per la modalità illustrativa che per il trattamento dei temi, mentre il massimo riferimento per una metafisica compositiva dell’immagine resta il padre del surrealismo Salvador Dalì.
Comunicato stampa
Giuseppe Veneziano è filologo d’arte antica, appassionato di fumetti, narratore ironico e testimone scanzonato della realtà. È ossessionato dalla storia, dalla cronaca – politica, sociale, televisiva, artistica - e dalla pittura. Anzi, dalla bella pittura. Si è inventato una figurazione dalle tonalità accese: elude i contorni e su sfondi da “green screen” cinematografico, uniforme, con solo qualche linea a determinare un possibile orizzonte o una minima profondità prospettica di un interno o di un esterno, ritaglia i suoi personaggi in combinazioni surreali. Le sfumature si traducono in aree cromatiche date a flatting, con la predominanza del blu oltremare e del magenta, una tonalità virata al fucsia, suo marchio inconfondibile.
La sua rappresentazione new-pop (altresì definita NewBrow), deriva dalla Pop-Art americana (Roy Lichtenstein in primis) sia per la modalità illustrativa che per il trattamento dei temi, mentre il massimo riferimento per una metafisica compositiva dell’immagine resta il padre del surrealismo Salvador Dalì.
Ormai avvezzo a polemiche di ogni genere – dalla contestatissima copertina di “Flash Art” nel 2004 con Bin Laden e Cattelan, al ritratto della scrittrice Oriana Fallaci decapitata nel 2006, all’ancora più contestata iconografia della Madonna col Bambino, interpretato da Hitler, nell’estate 2010 - e traendo vantaggio dal consueto equivoco provocato dalla censura tra ciò che è moralmente consentito a un artista e cosa no, il reality show mascherato di Veneziano mette in scena attori e comparse pescate nel mare delle icone occidentali, in un amplesso tra sesso e potere, apparenza e gloria, grandi miti e starlet destinate a svanire.
Lo zapping va da Giuseppe Garibaldi, ritrovato simbolo di italianità nell’anno del festeggiamento dei 150 anni, a Charlie Chaplin, da Lady Gaga a Carla Bruni, dalla provocatoria crocefissione griffata alla Pietà con Superman. Cattelan con Marylin Monroe, Mike Tyson con Van Gogh, Batman che corteggia Wonder Woman, Hitler in un balletto con Mussolini. Nessuno è escluso.
Non solo provocatorio, l’atteggiamento di Veneziano è quello di un cronista della realtà trasfigurata in immagini atemporali, fuori dal tempo e dallo spazio.
Alla sede della Galleria Contini di Venezia è esposta una selezione eterogenea di soggetti appartenenti alla nuova produzione pittorica di Veneziano, con la proposta di una novità assoluta: una scultura in bronzo dipinta dei suoi colori, alta 270 centimetri, raffigurante David con in mano il trofeo della testa del clown di McDonald.
Giuseppe Veneziano è nato a Mazzarino (CL) nel 1971. Laureato in architettura nel 1996, pittore “a tempo pieno” dal 2001, quando si è trasferito a Milano. Nel 2006 ha esordito nello spazio di Luciano Inga Pin a Milano ed ha esposto in diverse gallerie e spazi pubblici. Nel 2007 ha partecipato alla VI Biennale di San Pietroburgo; nel 2009 alla IV Biennale di Praga; nel 2011 è al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. Hanno scritto di lui, tra gli altri: Ivan Quaroni, Luca Beatrice, Chiara Canali, Alessandro Riva, Andrea G. Pinketts, Giampiero Mughini e Vittorio Sgarbi.