Gli amici di Toti Scialoja e Gabriella Drudi
In mostra una serie di opere della collezione privata di Toti Scialoja e di sua moglie Gabriella Drudi, sempre concesse dalla Fondazione Toti Scialoja di Roma nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Toti Scialoja.
Comunicato stampa
Nell’ambito della mostra 100SCIALOJA. Azione e Pensiero, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dall’Accademia di Belle Arti di Roma e dalla Fondazione Toti Scialoja, vengono presentate una serie di opere della collezione privata di Toti Scialoja e di sua moglie Gabriella Drudi, sempre concesse dalla Fondazione Toti Scialoja di Roma nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Toti Scialoja. GLI AMICI DI TOTI SCIALOJA E GABRIELLA DRUDI è, infatti, il titolo della nuova esposizione composta da oltre settanta opere, fra quadri, sculture, disegni e grafiche, che bene documentano sette decenni di amicizie, rapporti, e ricerche in comune, maturati in diversi contesti artistici e culturali, lungo un viaggio che da Roma giunge a New York e ritorno.
La collezione è divisa in due sezioni tematiche, con andamento cronologico, partendo da Gli amici italiani, con opere di Afro, Burri, Colla, Corpora, de Pisis, Dorazio, Fontana, Leoncillo, Maccari, Mafai, Mauri, Melotti, Mirko, Morandi, Novelli, Perilli, Rotella, Savinio, Strazza, oltre ai “4 fuori strada”, di cui hanno fatto parte Ciarrocchi, Sadun, Stradone e lo stesso Scialoja, ed altri, con opere tutte da scoprire. Si prosegue con Gli amici dal mondo, con opere di Calder, de Kooning, Gorky, Guston, Marca-Relli, Motherwell, Pepper, Twombly, Rukhin, ecc.
Naturalmente questa raccolta, con cui si ribadisce la scelta metodologica e scientifica di presentare in mostra esclusivamente opere provenienti dalla Fondazione Scialoja e quindi di proprietà dello stesso Toti, non esaurisce il panorama degli artisti con cui furono stabiliti stretti rapporti, mancando ad esempio lavori di Renato Birolli e Corrado Cagli per il contesto italiano e di Mark Rothko per quello americano.
Complessivamente si viene a creare un dialogo sottile e illuminante fra le opere dello stesso Scialoja e quelle dei suoi amici artisti, con una rete di rapporti che offre anche la possibilità di capire meglio tanti snodi, scelte linguistiche e predilezioni dell’artista romano. Partendo dalla seconda metà degli anni Trenta alla fine del suo percorso – anni Novanta – senza dimenticare un cenno sommario alla sua feconda attività di docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, con le opere degli allievi storici, della “prima generazione” (cronologicamente la seconda metà anni Cinquanta), con Battaglia, Fioroni e Gardini le cui le opere provengono sempre dalla collezione Scialoja.
Tutte i lavori presentati nelle due predette sezioni, saranno messi a confronto/riscontro con alcune opere sperimentali, per così dire, dello stesso Scialoja e con i suoi libri d’artista – Tra le tecniche di Scialoja: indagini e riscontri – in un vero e proprio confronto sulle tecniche della seconda metà del Novecento.
Co-protagonista assoluta della mostra diventa quindi la tecnica dell’artista, con quel suo particolare piacere per l’utilizzo di materiali, a volte, inconsueti e spesso legati proprio alle sperimentazioni materiche dei suoi amici. In questo modo si viene a realizzare un’osmosi diretta fra opere, tecniche e artisti in mostra, che porta il visitatore ad un rapporto visuale privilegiato, da Scialoja ai suoi amici, lungo circa cinquanta anni di arte nazionale e internazionale riassunto in mostra dalle parole dello stesso artista.
Infatti, grazie alla collaborazione con RAI Direzione Teche verrà proiettata in mostra una trasmissione della RAI interamente dedicata all’artista, dal titolo Autoritratto d’arte contemporanea: Toti Scialoja (1993), di Guidarello Pontani (durata 8’,42’’), dove l’artista spiega appunto la sua tecnica, il suo pensiero, i suoi incontri americani.
La scelta di esporre questa collezione così personale, intima, è stata data anche dal fatto che, nel tempo e nel privato dell’artista, queste opere, in qualche modo, hanno formato le radici artistiche di Scialoja, specchio di infiniti incontri, esperienze, viaggi, scambi intellettuali ed affettivi, che molto spesso hanno avuto come co-protagonista anche la moglie Gabriella Drudi, scrittrice, critica d’arte e traduttrice a cui sono state donate direttamente diverse opere scelte per la presente esposizione.
In occasione dell’apertura della mostra Gli amici di Toti Scialoja e Gabriella Drudi sarà disponibile il catalogo 100Scialoja. Azione e Pensiero (De Luca Editori), contenente tutte le opere esposte per il Centenario della nascita dell’artista, curato da un Comitato scientifico istituzionale composto da: Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina ai BB.CC.), Tiziana D’Acchille (Accademia BB.AA.), Federica Pirani (Sovrintendenza Capitolina ai BB.CC.), Gabriele Simongini (Accademia BB.AA.), Antonio Tarasco (Fondazione Toti Scialoja).