Graham Sutherland – Disegni dalla città in fiamme

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DELLA PERMANENTE
Via Filippo Turati 34, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì 10.00-13.00 e 14.30-18.30; sabato, domenica e festivi 10.00-18.30; chiuso tutti i lunedì, il 24, 25, 26 e 31 dicembre 2011, 1 gennaio 2012

Vernissage
15/11/2011

ore 18.30

Biglietti

€ 6 intero; € 4 ridotto

Editori
SKIRA
Curatori
Rachele Ferrario, Alberto Ghinzani
Uffici stampa
STUDIO LUCIA CRESPI
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra vuol essere un invito a scoprire un nucleo di lavori di uno tra i più importanti artisti inglesi del ventesimo secolo.

Comunicato stampa

La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano organizza, dal 16 novembre 2011 all’8 gennaio 2012, la rassegna Graham Sutherland (1903-1980). Disegni dalla città in fiamme, che vuol essere un invito a scoprire un nucleo di lavori di uno tra i più importanti artisti inglesi del ventesimo secolo.
Graham Sutherland (1903-1980), all’inizio della seconda guerra mondiale, viene nominato dal governo inglese war artist (artista di guerra) - Kenneth Clark, direttore in quegli anni della National Gallery, aveva avuto l’idea di ricreare un corpo di artisti di guerra, com’era già avvenuto per il primo conflitto mondiale - e viene quindi mandato a Londra a documentare gli effetti dei bombardamenti. Qui è colpito dapprima dal silenzio - “un silenzio assoluto interrotto soltanto di quando in quando dall’esile tintinnio di un vetro in frantumi” - e dal vuoto che si è creato in vaste aree prima popolate di edifici; e, mentre vaga con il suo album di disegni in quella terra desolata, tra macerie di case e di fabbriche, macchinari distrutti, qualche fuoco che ancora brucia, in un crescendo drammatico realizza come, davanti ai suoi occhi, le forme delle cose si trasformino in altre, esercitando un profondo effetto nelle opere successive e sulla sua coscienza.
In mostra trentotto disegni, realizzati tra il 1940 e il 1945, un olio Petite Afrique (1953) tra i più importanti della sua produzione successiva e dieci fotografie d’epoca.
La rassegna è accompagnata da un catalogo Skira Editore con un ampio testo di Rachele Ferrario.