Grand Tour – Alla ricerca del classico
Una mostra sui viaggi del passato. Disegni, incisioni, cartoline, quadri, come documento di percorsi archeologici tra Pompei, Nocera e Paestum.
Comunicato stampa
Il MARTE Mediateca Arte Eventi di Cava de’ Tirreni (Salerno) inaugura venerdì 20 giugno ore 19.00, la mostra dal titolo “Alla ricerca del classico: In viaggio tra Pompei, Nocera e Paestum”. I curatori, Enrico De Nicola, Annarita Fasano e Matilde Nardacci presentano circa quaranta opere che documentano visivamente una parte rilevante del Grand Tour a sud di Napoli, il cui filo conduttore risiede nelle fondamentali testimonianze archeologiche. Il progetto prevede la sinergia tra le realtà territoriali limitrofe, poiché volto alla valorizzazione ed alla promozione del territorio di Cava de’ Tirreni in sintonia con l’iniziativa promossa a livello regionale dall’assessore al Turismo, Pasquale Sommese, che mira alla riscoperta delle tappe del Grand Tour in Campania. Durante il periodo espositivo sono previste presentazioni di libri e visite guidate alla mostra che si propone di configurarsi come un viaggio in cui l’osservatore potrà comprendere in che modo si è evoluta la testimonianza visiva del viaggio dal ‘700 fino ai giorni nostri.
Il Grand Tour, viaggio rituale ed essenziale nella formazione di un gentiluomo dell’Europa sette-ottocentesca, terminava verso Sud per una sorta di ricongiungimento con le radici classiche della cultura occidentale. Tale ricerca, stimolata dalla scoperta di Pompei ed Ercolano, e dalla riscoperta di Paestum, portò ad una svolta radicale nel gusto estetico soprattutto attraverso la teorizzazione del Neoclassicismo elaborata da Winckelmann. In generale, il fascino esercitato da luoghi così distanti nel tempo ma presenti nell’immaginario collettivo, portò a una vastissima produzione di rappresentazioni che ne diffusero l’immagine ovunque: dalle residenze reali a modeste abitazioni borghesi, dipinti di grandi artisti o ben più economiche stampe hanno reso familiari nei secoli scorsi luoghi ancora poco conosciuti del Sud.
Attraverso la mostra si intende raccontare, mediante opere originali, il modo in cui artisti o semplici viaggiatori hanno visto questi siti, rappresentandoli per conservarne il ricordo o per farne oggetto di una vasta diffusione. Al contempo, si vuole mostrare la diversità e la ricchezza degli strumenti per la diffusione della conoscenza di siti emblematici del Grand Tour campano, che hanno contribuito (nel caso di Pompei e Paestum) alla formazione del gusto per l’arte e la decorazione ispirata al classico tra la fine del XVIII fino agli inizi del XX secolo.
I mezzi sono, all’inizio (seconda metà del XVIII secolo), quasi esclusivamente incisioni, stampe che hanno avuto una circolazione enorme anche all’interno di guide, enciclopedie o atlanti illustrati, come lo spettacolare Voyage Pittoresque dell’abbè de Saint Non. Agli inizi del XIX secolo trovano vasta diffusione anche i disegni, elaborati dai viaggiatori (artisti o semplici dilettanti) o acquistati a Napoli spesso sotto forma di album di vedute dei luoghi principali del tour: tra i principali e più prolifici artefici di questo genere di opera, vi era il romano Antonio Senape. Nella seconda metà del secolo comincia la vasta diffusione della fotografia, e gli album si realizzano con questo nuovo e pratico mezzo, notevole per la facile riproducibilità. Si arriva infine agli inizi del XX secolo, fino alle soglie del secondo conflitto mondiale: il Grand Tour colto è ancora vivo, ma ad esso si accostano nuove formule di viaggio le cartoline illustrate che preannunciano un turismo superficiale, ormai lontano dalle profonde esperienze dei viaggiatori del passato.
La mostra sarà aperta da una visione complessiva del territorio attraverso carte geografiche, strumento di inquadramento di un territorio dalla marcata identità. Due disegni originali di Federico Travaglini, architetto autore dei principali resturi effettuati nel Regno delle Due Sicilie intorno alla metà del XIX secolo, testimoniano l'importanza dell'arte classica per la formazione tecnica e culturale, dal Rinascimento in poi. Alla divisione cronologica o legata al mezzo espressivo si è preferita una ripartizione per luoghi, anche allo scopo di evidenziare la completezza dell’esperienza offerta ai viaggiatori, che in un viaggio a ritroso nel tempo potevano (e possono ancora oggi) immergersi nella quotidianità romana di Pompei, avvertire il trapasso dall’impero al Medioevo nello splendido battistero di Nocera, per giungere infine alle radici stesse del classico, a Paestum. Un viaggio alle radici dell’Occidente. Le opere, circa quaranta, saranno quindi disposte secondo l’itinerario naturale che da Napoli conduce verso sud, toccando prima Pompei, poi Nocera e infine Paestum. La scelta di inserire Nocera risponde alla volontà di coprire tutto il lungo svolgimento dell’architettura classica: dalla nascita ben documentata dai templi di Paestum, alla fioritura “domestica” di Pompei, fino all’estremo autunno rappresentato dal battistero di Santa Maria Maggiore, splendido intreccio tra forme paleocristiane e bizantine con elementi romani ormai di recupero, nell’estrema resistenza dell’antica città di Nuceria Alfaterna all’impatto devastante delle invasioni barbariche.
L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Salerno, del Comune di Cava de’ Tirreni, dell’AAST di Cava de’ Tirreni, della Delegazione FAI di Salerno e della Regione Campania.