Graziano Locatelli – Frankie. I luoghi dell’inconscio

Informazioni Evento

Luogo
INTERAZIONI ARTGALLERY
Piazza Mattei 14, 00186 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
03/10/2012

ore 19

Artisti
Graziano Locatelli
Generi
fotografia, personale

Graziano Locatelli fotografa i sogni che si sviluppano nella camera oscura dell’inconscio: emozioni notturne che rivivono nella materia che prende corpo. Materia dura, resistente, che si piega all’inganno di diventare ciò che non è.

Comunicato stampa

Graziano Locatelli fotografa i sogni che si sviluppano nella camera oscura dell’inconscio: emozioni notturne che rivivono nella materia che prende corpo. Materia dura, resistente, che si piega all’inganno di diventare ciò che non è.
I “luoghi” di Graziano Locatelli sono irriconoscibili, disabitati, privati del calore della presenza umana che permane solo come effige, come sogno che trasuda dalle pareti dismesse di un appartamento, tra le lamiere di un aereo o di un’automobile, tra i resti di una città distrutta dalla lava. Il luogo inteso come non-più-familiare, come unheimlich (perturbante), sensazioni estranee e familiari allo stesso tempo, spettri nascosti tra le mura di casa, automi o semplici tracce di chi c’era e ora non c’è più ma che in qualche modo rimane, intrappolato tra le pieghe di un lenzuolo o nell’angolo appuntito di un foglio di alluminio. La musica ispirandolo lo avvolge, lo guida imponendo alle mani il gesto che modella, forgia, scolpisce. Ogni “pezzo” riverbera della musica che ama da Fabrizio De André a Jesus and Mary Chain.

Innalziamo idoli mostruosi, cattedrali di ipocrisia, mentre percorriamo strade di fango lasciando impronte di un passaggio obbligato di cui non resterà traccia o forse sì.

Graziano Locatelli nasce a Bergamo nel 1977. Frequenta il liceo artistico ma interrompe gli studi e inizia a lavorare nei cantieri come muratore. Nel demolire muri e nel frugare tra le macerie trova l’ispirazione per i suoi lavori, porta a casa i materiali e cerca di ridare loro un’anima. Mette insieme i frammenti delle vite che hanno abitato quei luoghi e attraverso di loro è la sua vita stessa a ricomporsi.
Espone a Bergamo alla Galleria “Circolo” e a Milano alla Galleria degli Eustachi.
Vive e lavora a Roma.