Graziella Reggio / Marco Tronci Lepagier – di passaggio…
Mostra doppia personale
Comunicato stampa
La Mediateca Santa Teresa è la sede dedicata al multimediale della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano parte del sistema museale della Pinacoteca di Brera. Si trova all'interno della ex-chiesa barocca dei santi Teresa e Giuseppe, trasformata con un progetto di recupero in una grande "biblioteca senza libri".
Graziella Reggio presenta una serie di fotografie in bianco e nero scattate in stazioni ferroviarie, porti fluviali, esterni di aeroporti. Questi luoghi di transito, di norma affollati e movimentati, vengono colti in momenti di relativa quiete, di attesa e sospensione, come messi a nudo nelle loro strutture severe. Spazi semideserti, marginali, dove figure anonime appaiono e scompaiono. Sono luoghi di potenziale smarrimento, che possono condurre ovunque o da nessuna parte. Allo stesso tempo, nei loro recessi, offrono riparo a chi non ha altro.
"Strumento dell’indagine e della meditazione è uno sguardo lento e interiorizzato, che si fa pudicamente carico del pathos sotteso ad ogni inquadratura, a ogni scatto, a ogni segno, a narrare, per evocazioni minimali, le suggestioni che informano questo passaggio della ricerca dell'artista." (Anna Cochetti, dal catalogo della mostra Lontano, Storie Contemporanee, Roma, 2017.)
Per le fotografie è stata utilizzata una Yashica Mat-124, analogica, formato 6X6. (Stampe
ai sali d'argento su carta baritata di JacopoBianco&Nero, Milano.)
“Costante nel lavoro di ricerca di Marco Tronci Lepagier - che già in precedenti cicli fotografici e in installazioni aveva investigato con occhio attento e partecipe volti e storie, soprattutto di giovani o di esclusi, quali figure negate, disperse o violate – è lo sguardo, che, mosso da una stessa pietas, esplora i territori d’attraversamento tra memoria, introspezione e analisi sociale, assumendo e commisurandosi, attraverso flash di dolenti vite in transito, col tema dell’identità. Indagata piuttosto per negazione come dis-identità (identità presente ma al tempo stesso assente/distratta o negata) e colta nella negazione di una qualsivoglia relazione armonica con lo spazio fisico, temporale ed esistenziale, che provvisoriamente la trattiene, anch’esso assente, estraneo o, per così dire, di passaggio, dalla forte connotazione simbolica quasi di terra desolata, come stanze, strade, scale, sottopassi metropolitani. Quête, dunque, intorno al tema della “solitudine avvolta dal sonno, o viceversa”, come la definisce nelle sue Note di regia Marco Tronci Lepagier e come dichiara l’omaggio al Teorema di Pier Paolo Pasolini.” (Anna Cochetti dal catalogo della mostra “Après le duel”, Storie Contemporanee, Roma 2016.)