Greta Guidotti – Madre Terra
Incavi, uteri di pietra, archi arborei, rugosità calcaree e tracce di liquidità fangose, tutti i segni della natura sono rintracciabili nei corpi femminili ritratti dalla fotografa Greta Guidotti.
Comunicato stampa
Testo di presentazione di Adele Cacciagrano
"Avevo bisogno di viscerali legami,
di riconoscermi nei tuoi dettagli.
Sentirmi figlia era legittimare il mio respiro".
Greta - Poesie in utero
La ricerca di un legame profondo e ancestrale, il tentativo necessario di riannodare i fili di un rapporto armonioso e puro con la natura che ci circonda, una natura non umanizzata, ma che mantiene il suo stato di selvatichezza e quindi tutta la sua alterità. Il corpo umano femminile
riscopre di fronte a tale maestà la sua piccolezza: è figlia minore e infinitesimale di quella bellezza grandiosa, ferina e creatrice. Eppure, nei dettagli del corpo, nelle pose e nelle fattezze, la donna porta la stigma di una consonanza emblematica con il corpo della Natura madre. Incavi, uteri di pietra, archi arborei, rugosità calcaree e tracce di liquidità fangose, tutti i segni della natura sono rintracciabili nei corpi femminili ritratti dalla fotografa Greta Guidotti in un connubio armonico e naturale tra la Madre Terra, divinità ancestrale o semplicemente entità geo-fisica di cui il genere umano condivide materia, ascendenza e fattezze, e la donna, il cui corpo flessuoso, pieno e cavo allo stesso tempo, condivide lo stesso destino di maternità dell'umana progenie.
I luoghi in cui il corpo femminile della Madre Terra e della donna vengono immortalati appartengono tutti al territorio emiliano della Val d'Enza e limitrofi: paesaggi, nature e rocce care alla fotografa che in quei luoghi vive e che, attraverso il mezzo fotografico, attiva un dialogo
silenzioso, ma sensibilissimo e aperto nel cogliere piena di stupore le infinite manifestazioni dell'armonia cosmica tra le donne e la Terra quando queste, indisturbate, si mettono a nudo una accanto all'altra nella loro essenza.