Growing Up!
DFA inaugura uno spazio espositivo all’interno dello studio con un evento dedicato alla contaminazione creativa fra arte e gusto. 12 artisti emergenti hanno realizzato installazioni site specific sul tema della Citta’ che sale.
Comunicato stampa
La città che sale nel 2013, quasi cent’anni dopo il celebre quadro futurista di Boccioni, disegna il nuovo profilo che Milano presenterà ad Expo 2015.
Da questo deriva il nome dell’evento, GROWING UP: vogliamo dare spazio alla crescita, prima di tutto culturale.
Sale la città costruita, creando nuovi spazi, all’interno dei quali trovano luogo percorsi di esplorazione, incroci curiosi, come quelli fra il valore anticipatorio dell’arte e la sperimentazione legata al food design.
In questo contesto il concetto di nutrimento – peraltro tema centrale di Expo 2015 – e la sua declinazione artistica, sarà utilizzato come precursore di tendenze, strumento di comunicazione, atto emozionale.
Si forma così una nuova estetica del gusto, inteso come taste inglese, che coinvolge in un processo creativo di contaminazione più discipline.
All’interno di DFA Partners abbiamo creato uno spazio che dedicheremo all’esplorazione di questi “mondi di mezzo”, fertili territori di contaminazione, e l’abbiamo chiamato DFA _FONDAMENTA, per aprirci appunto dalle fondamenta ad eventi culturali ed artistici. La mostra GROWING UP rappresenta il primo evento inaugurale, che desideriamo sia propizio per tutti: Milano sale!
12 Artisti per il 12 giugno
Selezione a cura di Valentina Casacchia
2501 – Jacopo Ceccarelli
VAJRAPANI, 2013
Installazione modulare di dimensioni variabili
L’ascesa della città sia in senso fisico che spirituale produce spesso sconvolgimenti nel cittadino, il quale – lungi dall’essere il misura dalla quale si innalza il costruito, si tramuta in occhio che registra il casuale e caotico effetto di crescita incontrollata del paesaggio urbano circostante.
ANTONIO CAVADINI
Red, 2012
192 Led, plexiglass, audio, materiali vari
Dimensioni 37x37x6 cm
La città per antonomasia è fatta di luci e suoni. La città che sale è un concetto spaziale e lo spazio si disegna anche attraverso i suoni e i rumori dei tempi che corrono.
DAVID CASINI
Second dream, 2013
Opera in ceramica, corallo, resina
Dimensioni cm 40 x 24 x 20
La città che sale è anche dimensione temporale. Il tempo costruito che passa dalle fondamenta al tetto è denso di memoria, presenta per fasi diverse identità. Il paesaggio urbano si è costruito con lo stesso principio, così gli angoli della città sono pieni di tracce sedimentate. L’ascesa può nasconderli e confonderle, ma mai cancellarle.
T-YONG CHUNG
Senza Titolo, 2009
Due sculture a torre di gesso e cemento
“Una colata di cemento su oggetti di uso comune: scatole, piene di oggetti che ho comprato. Volevo creare dei fossili che contenessero al loro interno degli oggetti attuali, dei fossili contemporanei nati dal cemento, un materiale che è parte integrante della città che sale. Una diversa prospettiva del quotidiano che ci circonda, fossilizzato e contenuto in strutture cementizie, all’interno delle quali scorre la nostra vita, e trovano rifugio le nostre memorie.”
MAMMAFOTOGRAMMA
Woodskin, 2013
Compensato in betulla finlandese con pattern triangolare, senza finitura
Città che sale senza fondamenta, o meglio su fondamenta che si fanno involucro plasmabile, rivestimento flessibile e riconfigurabile. Struttura che si fa pelle per dare alla città una nuova identità a geometria variabile.
RAE MARTINI
1810-01, 2013
Polimaterico complesso su tela
Dimensioni cm 250×150
La città che sale porta con sè un mondo sotterraneo. Strati di materia che si accumulano, vite passate che si confondono, frammenti sommersi che, ripescati, innescano una nuova vita.
MARTINA MERLINI
Lebe, 2013
Xilografia
Dimensioni cm 500 x 300
Chi sono gli Dei di questo tempo mutevole? La città sale e a quale cielo ci rivolgiamo?
Gli spazi si chiudono attorno al nostro orizzonte, ma noi continuiamo a guardarci intorno.
Linee rette, geometrie e maschere arcaiche.
MARTA PIEROBON
Mask, 2013
Stampa su alluminio
Dimensioni cm 70×100
“La mia ricerca per Growing up muove dai mascheroni di epoca tardo rinascimentale e barocca, che venivano utilizzati come elemento decorativo di portoni e fontane, con significati propiziatori o protettivi. Elementi antropomorfi o animali, afferenti al regno fantastico, per dare oggi un volto alternativo e spiazzante alla città che sale”.
STEN&LEX
Senza Titolo, 2013
Stencil su tavola
Dimensioni cm 180 x 150
Le architetture salgono e con loro il nostro sguardo cresce. Bisogna ridimensionare la nostra capacità di guardare, ci serve una maggiore profondità di campo e uno spettro piu’ potente per decodificare la città.
PAX
Growing Up, 2013
Installazione con disegni e foto
Dimensioni cm 120 x 150
Growing up è un processo architettonico di costruzione strutturale, e allo stesso tempo un modo di salire ed elevarsi spiritualmente, creando relazioni e connessioni anche inaspettate. Conoscersi di più e far conoscere di più. La crescita condivisa, lo spazio della città come racconto infinito delle vite di chi vi abita.
FELICE SERRELI
Eletrica Salsa, 2013
Installazione polimaterica
Nella città che sale ci sono energie nuove, campi magnetici e forze che si attivano. L’ordine geometrico ci aiuta a dominarle, ma la necessità di rappresentarle si fa sempre più viva.
DARIO SBRANA
Loop #01, 2013
Video, durata 8 frames
2004/2012
La città che sale è un’immagine tra le immagini. Il tempo e il ritmo del suo incessante battito riflettono il nostro cercare un ordine per sostenerla. Quello che vediamo non è spesso decifrabile, o meglio la cifra con cui guardarlo si è trasformata.