Guido Guidi – Veramente
Una grande mostra di Guido Guidi, maestro indiscusso della fotografia italiana, la cui storia è profondamente legata alla città di Ravenna, dove dal 1989 è docente di fotografia presso l’Accademia di Belle Arti.
Comunicato stampa
Dal 11 ottobre 2014 all'11 gennaio 2015 il Museo d'Arte della Città di Ravenna ospita una grande mostra di Guido Guidi, maestro indiscusso della fotografia italiana, la cui storia è profondamente legata alla città di Ravenna, dove dal 1989 è docente di fotografia presso l’Accademia di Belle Arti.
Guido Guidi è nato nel 1941 a Cesena, dove vive e lavora. Dal 1956 è a Venezia dove studia prima Architettura allo IUAV e successivamente Disegno industriale, seguendo i corsi di Bruno Zevi, Carlo Scarpa, Luigi Veronesi e Italo Zannier. Nel clima vivace del periodo veneziano decide di dedicarsi con continuità alla fotografia
Dalla fine degli anni sessanta realizza importanti ricerche personali, indagando il paesaggio e le sue trasformazioni e sperimentando al contempo il linguaggio fotografico stesso. Le sue opere sono state esposte in istituzioni italiane e internazionali - tra le quali il Fotomuseum di Winterthur, il Guggenheim e il Withney Museum di New York, il Centre Pompidou di Parigi, La Biennale di Venezia – e sono state oggetto di numerose pubblicazioni. Tra queste ricordiamo: Varianti (Art&, Udine, 1995); SS9 (IUAV e Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, Rubiera, 2000); In Between Cities (Electa, Milano, 2003); VOL. I (Electa, Milano, 2006); A new Map of Italy (Loosestrife Editions, Washington, 2011); Carlo Scarpa's Tomba Brion (Hatje Cantz, Ostfildern, 2011).
La retrospettiva, intitolata VERAMENTE, è curata da Agnés Sire, direttrice della Fondation Henri Cartier-Bresson, e ripercorre attraverso le fotografie e i libri i quarant’anni di carriera del fotografo, dagli esperimenti degli anni settanta in bianco e nero, alle serie a colori come In between cities, A new map of Italy o Preganziol.
Questa mostra è stata realizzata dal MAR in compartecipazione con due importanti e prestigiose istituzioni europee: la Fondazione Henri Cartier-Bresson di Parigi e il museo Huis Marseille di Amsterdam, ed è accompagnata da un libro pubblicato dall'editore inglese MACK con testi di Agnès Sire e Marta Daho.