Guido van der Werve – Nummer achttien
PERFORMANCE nell’ambito della mostra AUTO SACRAMENTAL a cura di Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria.
Comunicato stampa
Il 9 aprile 2018, alle ore 18.30, a tre giorni dal finissage della mostra Auto Sacramental, Guido van der Werve presenta una performance inedita accompagnata dall’Orchestra Filarmonica dei Navigli.
Questo nuovo lavoro dell'artista, intitolato Nummer achttien, the things that lie behind us. Third movement, menuet funebre (2018), appositamente realizzato per FuturDome, presenta musiche composte da Guido van der Werve eseguite da un’orchestra di oltre venti elementi.
Dedicata a esaminare i limiti dell’agire umano e di un oggetto in azione, la performance mostra una pratica fisica che stimola il movimento dello sguardo mentre riceve forma, un moto che emerge come risultato di un legame tra il corpo umano e la fine dell'oggetto. Lo scopo non sarà quello di rafforzare gli impulsi a vivere una relazione fisica con le cose, ma sarà focalizzato nel facilitare immaginari che rendano questa relazione visibile.
Il pubblico assisterà alla dissoluzione dei limiti umani imposti dal corpo dell'artista nella composizione di musica classica; brani che si fonderanno con i lavori esposti, in un conclusivo Auto Sacramental.
Diretta da Maurizio Tambara, l’Orchestra Filarmonica dei Navigli si compone dei violini: Andrea Pace e Cristina Chiesa (prime parti); Angela Mappa, Eleonora Beltrami, Gianluigi Moro, Gabriele Bertagnolli e Letizia Oddi; I secondi violini: Stefania Grillo e Rossella Serino (prima parte); Massimo Carota e Santa Caponio; le viole: Luca Antepolla (prima parte) e Davide Senales; i violoncelli: Marco di Fonte (prima parte), Ermanno Gallini, Maria Bocconi, Sieglinde Holder. I contrabbassi: Stefano Buratti e Gabriele Negri; il flauto: Luisa Miccoli. L’oboe: Ruggero Tacchi; il clarinetto: Emanuele Cereda; il corno: Fabio Ponzelletti.
Si ringrazia Vitra.com per il supporto tecnico.
La mostra Auto Sacramental offre la più estesa ricognizione monografica su Guido van der Werve. Come museo indipendente, FuturDome trasforma i propri spazi in un ambiente adatto ad un nuovo ritorno, ad un habitat in-naturale, un luogo di natal homing per l’artista olandese. La mostra include venti lavori tra film, videoinstallazioni e composizioni musicali che preparano gli ambienti domestici del palazzo alla performance inedita, che sarà realizzata durante la settimana di miart.
Press kit: http://bit.ly/FuturDome_GuidovanderWerve
FuturDome presents the most complete survey on the oeuvre of Guido Van der Werve (1977, Papendrecht, The Netherlands), a retrospective boasting twenty different works, realized from 2001 to 2018. As un-finished building and independent museum, FuturDome turns its spaces into a natal homing environment for the Dutch artist.
The exhibition includes his most representative endurance narratives and it’ll become a paradoxical, extreme domestic stage for an unedited performance, during miart fair week (9th of April). The title is "Nummer achttien, the things that lie behind us. Third movement, menuet funebre", and it'll be accompanied by the Orchestra Filarmonica dei Navigli.
Guido van der Werve’s retrospective, titled Auto Sacramental (from the Spanish auto, act or ordinance and sacramental, pertaining to a sacrament), it evokes the one-act devotional play produced in Spain, from the sixteenth until late eighteenth century. This theatrical genre is defined as a dramatic, cyclical and strictly-outdoor representation of the mystery of faith, in a double embodiment: in the incarnation of divinity as a man and in the miracle of transubstantiation.
FUTURDOME. UN PROGETTO DI HOUSING MUSEALE DEDICATO ALL’ARTE CONTEMPORANEA
Il processo di restauro di via Paisiello 6, non prevede solo un progetto di riqualificazione di un edificio storico. Ma rappresenta anche la trasformazione di un palazzo in un condominio aperto, vòlto all’avanguardia architettonica ed estetica.
L’edificio sta per rivelarsi un immobile dalle molteplici chiavi di lettura: dall’architettura all’arte, dalla moderna funzionalità al comfort abitativo e coniuga gli spazi storici con l’arte pubblica, con installazioni, elementi scultorei e ambientazioni fruibili dalla cittadinanza.
Il palazzo Liberty è un luogo storico, in cui gli ultimi futuristi usavano incontrarsi negli anni Quaranta. Ora si chiama FuturDome.
Concepito da Isisuf - Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo, con la direzione artistica di Atto Belloli Ardessi,
lo stabile ospita il primo progetto di housing museale dedicato all’arte contemporanea.