Gülsün Karamustafa – Swaddling the Baby

Informazioni Evento

Luogo
VILLA ROMANA
Via Senese 68, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì, dalle 14 alle 18 e su appuntamento

Vernissage
29/04/2015

ore 19,30

Artisti
Gülsün Karamustafa
Generi
arte contemporanea, personale

Nuova mostra personale di Gülsün Karamustafa, la più autorevole e coraggiosa “Grande Dame” dell’arte contemporanea in Turchia. “Swaddling the Baby” è un progetto sviluppato appositamente per la mostra a Villa Romana.

Comunicato stampa

Siamo entusiasti di presentare la nuova mostra personale di Gülsün Karamustafa, la più autorevole e coraggiosa “Grande Dame” dell’arte contemporanea in Turchia. “Swaddling the Baby” è un progetto sviluppato appositamente per la mostra a Villa Romana.

Quando Gülsün Karamustafa visitò per la prima volta Firenze nel 1969, da studentessa dell’Accademia, rimase sbalordita al centro della piazza di fronte all’Ospedale degli ’Innocenti’ di Brunelleschi: le immagini dei neonati in fasce sui rilievi di Andrea della Robbia e le storie drammatiche che celavano la affascinarono più di ogni altra cosa. Scrive: ”I bambini sono gli esseri più deboli di tutta l’umanità, soprattutto durante le guerre, i grandi disastri, le migrazioni, la diaspora. Il mio progetto si relaziona al destino degli “innocenti” che hanno avuto la fortuna di sopravvivere a questi spietati momenti della vita. Dedico il mio lavoro alla memoria dei bambini accolti nell’Ospedale degli Innocenti di Firenze nel Quattrocento. Quando ho guardato fotografie di orfanotrofi in generale mi interessavano i volti e gli sguardi negli occhi dei bambini; questo è stato il percorso che mi ha permesso una più profonda comprensione di come un orfano si potrebbe sentire in periodi estremamente critici della storia".

Gülsün Karamustafa vive e lavora a Istanbul. Dagli anni ‘70 ha sviluppato la sua pratica artistica come una riflessione attenta ed estetica sull’influenza delle strutture del potere sulle vite soggettive, e su come gli individui si sottraggono alla rappresentazione. Anche quando Istanbul non faceva ancora parte della rete globale dell’arte contemporanea, Gülsün Karamustafa creava delle opere straordinarie, critiche ed enfatiche allo stesso tempo. Una selezione del suo grande Oeuvre è stata presentata nella retrospettiva “A Promised Exhibition” (Un mostra promessa) nel 2013 al Salt di Istanbul.

Tra le mostre personali di Gülsün Karamustafa: “Mobile Stages” al Salzburger Kunstverein (2008), “Bosphorus 1954” al Kunstmuseum Bonn (2008); “Black and White Visions” alla Prometeo Gallery di Milano (2006), “Mystic transport, Trellis of My Mind” al Musée d’Art et Histoire di Ginevra, (1999) e tante altre. Ha partecipato a numerose mostre collettive come ad esempio la Sao Paulo Biennale del 2014, la Gwangju Biennale del 2000 e quella del 2014, “Art Histories” al Museum der Moderne di Salisburgo (2014); “Artevida Politica” al Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro (2014); la Thessaloniki Biennale del 2013, la Kiev Biennale del 2012, la Singapore Biennale del 2011, la Guangzou Triennale del 2008, la Cairo Biennale del 2008, “The 1980s: A Topology” al Museu Serralves di Porto (2006); “The Grand Promenade” al National Museum of Contemporary Art – EMST, Atene (2006), la Havana Biennale del 2003, la Cetinje Biennial del 2003 e la Istanbul Biennale del 1987, del 1992 e del 1995.