Gunter Demnig – Memorie d’inciampo a Roma
Dopo le quattro edizioni (2010, 2011, 2012, 2013) in cui sono state posizionate 191 pietre d’inciampo, per la quinta volta l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Roma lunedì 13 e martedì 14 gennaio 2014 per installare 15 Stolpersteine (pietre d’inciampo) in memoria di deportati razziali e politici.
Comunicato stampa
Dopo le quattro edizioni (2010, 2011, 2012, 2013) in cui sono state posizionate 191 pietre d’inciampo, per la quinta volta l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Roma lunedì 13 e martedì 14 gennaio 2014 per installare 15 Stolpersteine (pietre d’inciampo) in memoria di deportati razziali e politici.
La quinta edizione di Memorie d’inciampo a Roma è realizzata con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, dei Municipi Roma I e Roma XIV di Roma Capitale e dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.
Memorie d’inciampo a Roma è promosso da: ANED (Associazione Nazionale ex Deportati); ANEI (Associazione Nazionale ex Internati); Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane di Italia; Fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), IRSIFAR (Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza); Museo Storico della Liberazione, ed è organizzato dall’Associazione ARTE IN MEMORIA.
Posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha il Patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma.
Curato da Adachiara Zevi, il progetto si avvale di un Comitato scientifico composto da Anna Maria Casavola, Annabella Gioia, Antonio Parisella, Liliana Picciotto, Micaela Procaccia e Michele Sarfatti; e di un Comitato organizzativo composto da Marina Fiorentino, Annabella Gioia, Elisa Guida, Daniela Mantarro, Bice Migliau, Eugenio Iafrate e Sandra Terracina.
L’inaugurazione avrà luogo lunedì 13 gennaio alle ore 12.00 alla presenza di Flavia Barca, Assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di RomaCapitale . Per la prima volta saranno posizionate due pietre davanti al Carcere di Regina Coeli, in ricordo di due detenuti politici: Jean Bourdet e Paskvala Blazevic per procedere poi di fronte alle abitazioni di altri deportati (v. programma allegato).
L’idea di Demnig risale al 1993 quando l’artista è invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista decide di dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste: ebrei, politici, militari, rom, omosessuali. Un segno concreto e tangibile ma discreto e antimonumentale, a conferma che la memoria non può risolversi in appuntamento occasionale e celebrativo ma costituire parte integrante della vita quotidiana.
Sceglie dunque il marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto i deportati e vi installa altrettante “pietre d’inciampo”, sampietrini del tipo comune e di dimensioni standard (10x10). Li distingue solo la superficie superiore, a livello stradale, perché di ottone lucente.
Su di essa sono incisi: nome e cognome del/lla deportato/a, età, data e luogo di deportazione e, quando nota, data di morte.
Il giorno e l’ora della collocazione delle pietre è annunciata agli inquilini da una lettera del Municipio in cui si spiega che il progetto vuole “ricordare abitanti del quartiere uccisi e perseguitati dai fascisti e dai nazisti, deportati, vittime del criminale programma di eutanasia o oggetto di persecuzione perché omosessuali”.
L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale, costringe chi passa a interrogarsi su quella diversità e agli attuali abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l’attualità.
I primi Stolpersteine sono stati installati a Colonia nel 1995; da allora questa straordinaria mappa della memoria europea si è estesa sino a includere oltre 40.000 pietre. Invitato per la prima volta in Italia nel 2010, Gunter Demnig ha consentito al nostro paese di entrare a far parte di questo grande circuito internazionale della memoria.
Gli Stolpersteine sono finanziati da sottoscrizioni private; il costo di ognuno, compresa l’installazione, è di 120 euro.
Presso la Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia è attivo uno “sportello” ([email protected] / tel. 06/45460501) curato da Daniela Mantarro ed Elisa Guida per le Biblioteche di Roma. A loro possono rivolgersi quanti intendono ricordare familiari o amici deportati attraverso la collocazione di un Stolpersteine davanti alla sua abitazione.
Il sito web www.memoriedinciampo.com, curato da Giovanni D’Ambrosio e Paolo La Farina, documenta interamente le precedenti edizioni: la mappa dei luoghi dove sono stati installati i sampietrini, fotografie, film e testimonianze, il lavoro svolto dagli studenti che hanno aderito al progetto didattico, testi storici e critici relativi alla deportazione di ebrei, politici e militari, un profilo biografico dell’artista e una vastissima rassegna stampa.
Alla quinta edizione sarà nuovamente affiancato il progetto didattico curato da Annabella Gioia e Sandra Terracina: ogni Municipio coinvolto sceglie una o più scuole cui affidare una ricerca storica sui perseguitati alla cui memoria sono dedicati i sampietrini. I risultati delle ricerche saranno pubblicati, come i precedenti, sul sito. I Municipi sono coadiuvati dal Progetto Memoria della Fondazione CDEC e del Dipartimento Cultura della Comunità Ebraica di Roma, dalla FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) – Sezione Roma e Regione Lazio e dall’Irsifar (Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza).