Günther Förg – A Roma città moderna
L’esposizione raccoglie una selezione di opere di varie tipologie (pittoriche, installative, fotografiche, plastiche, grafiche), datate a partire dagli anni Novanta.
Comunicato stampa
Da oltre quattro decenni Günther Förg (Füssen, 1952), attraverso l’utilizzo di mezzi espressivi diversi, dalla pittura alla scultura alla fotografia al disegno, compie un’originale ricerca sui temi dello spazio, della materia e della storia. Figura di spicco del panorama artistico tedesco sin dagli anni Settanta, egli procede oggi con continuità e coerenza nel proprio percorso creativo alimentato da fonti e suggestioni diverse. Molte di queste provengono dal rapporto che ha da tempo stabilito con l’Italia e la sua cultura. In particolare, Roma ove egli ha più volte soggiornato ed esposto (ad esempio, alla Galleria Pieroni in via Panisperna nel 1988, all’Accademia di Francia, Villa Medici nel 1998 ed all’Acquario Romano nel 2001) focalizzando il proprio interesse sui suoi aspetti più moderni: l’urbanistica del 900 come le architetture razionaliste dell’Università La Sapienza e dell’Eur, fino a toccare quelli contemporanei della vita quotidiana, vissuti in prima persona nel corso delle sue soste romane. Ponendo l’accento su questo aspetto (da cui deriva il titolo della mostra), il progetto espositivo odierno si propone come un omaggio della città all’artista, ricambiando così, simbolicamente, il sentimento di stima ed affetto che egli dimostra nei suoi confronti. Per tale ragione il progetto concentra la propria attenzione su una selezione di lavori ispirati a Roma o che a Roma si legano in vario modo, essendovi stati esposti o realizzati.
Questo è l’obiettivo della mostra Günther Förg a Roma, città moderna, a cura di Pier Paolo Pancotto, ospitata dal Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese di Roma dal 24 settembre al 6 ottobre 2013, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Zerynthia, Associazione per l’arte contemporanea, Roma e organizzata da Zètema Progetto Cultura. Un ringraziamento particolare va a Michael Neff, Francoforte ed alla Galleria Giò Marconi, Milano per la cortese collaborazione.
L’esposizione raccoglie una selezione di opere di varie tipologie (pittoriche, installative, fotografiche, plastiche, grafiche), datate a partire dagli anni Novanta. Lavori storici e recenti sono messi a confronto per far emergere la continuità e la coerenza che caratterizza la ricerca di Günther Förg pur nella varietà linguistica e operativa che ne ha segnato lo sviluppo. Il loro allestimento nelle sale del Museo Carlo Bilotti mira a enfatizzare l’elemento ambientale e di dialogo con lo spazio insito nella sua ricerca. Esso sarà sottolineato dalla presenza, al piano terra, di un’installazione pittorica del 1996 e due fotografiche del 1997 e del 2000/01. Al primo piano troverà posto il ciclo di lavori Black gesso del 1996/97. Alcune sculture completano la proposta espositiva.
Günther Förg nasce nel 1952 a Füssen e dal 1973 al 1979 si forma presso l’Akademie der Bildenden Künste di Monaco con Karl Fred Dahmen. Svolge attività didattica presso la Staatliche Hochschule fuer Gestaltung ZKM a Karlsruhe (1992-1999) e l’Akademie der Bildenden Künste di Monaco (dal 1999). Dopo i primi dipinti monocromatici degli anni Settanta, ha poi dato vita, negli anni Ottanta, a cicli fotografici incentrati sull’architettura razionalista. A partire dagli anni Novanta il suo esercizio creativo si è aperto anche al campo grafico.
Il suo lavoro è stato oggetto di una intensa attività espositiva. Tra le sue mostre personali: Berna, Kunsthalle (1986); Krefeld, Museum Haus Lange (1987); Den Haag, Haags Geementemuseum (1988); San Francisco, Museum of Modern Art (1989); Rotterdam, Museum Boymans van Beuningen, (1989); Chicago, Renaissance Society (1990); Parigi, Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (1991); Amsterdam, Stedelijk Museum (1995); Madrid, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (1998); Berlino, Deutsche Guggenheim (2000); Bregenz, Kunsthaus (2001); Tel Aviv, Museum of Art (2002): Brema, Kunsthalle (2006); Basilea, Fondation Beyeler (2009-2010). Ha partecipato, inoltre, alla IX edizione di Documenta, Kassel (1992) ed a Viaggio verso citera-XLV Biennale di Venezia (1993).