Guy Le Querrec – Jazz de J À Zz’

Informazioni Evento

La seconda edizione del Torino Jazz Festival ospiterà, per la prima volta in Italia, la mostra fotografica ‘Jazz de J À Zz’: oltre cinquanta scatti del celebre Guy Le Querrec esposti al Museo Regionale di Scienze Naturali.

Comunicato stampa

Mostra a cura di Lorenza Bravetta, Alessandro Giorgio, Andrea Holzherr e
Toni Lama
Allestimenti: Studio Trucco
Museo di Scienze Naturali: 21 aprile – 1° maggio 2013
La seconda edizione del Torino Jazz Festival ospiterà, per la prima volta in Italia, la mostra fotografica ‘Jazz de J À Zz’: oltre cinquanta scatti del celebre Guy Le Querrec esposti al Museo Regionale di Scienze Naturali.
Guy Le Querrec, membro della leggendaria cooperativa fotografica Magnum Photos dal 1977, durante la sua carrieria ha immortalato numerosi musicisti. Nelle immagini emergono i pensieri, gli stati d’animo dei musicisti spesso colti durante le attese, le prove, i trasferimenti, nei camerini, per strada, nelle stanze d’albergo, in aeroporti e stazioni.
'Jazz de J à ZZ' racconta per immagini alcuni dei più grandi musicisti del secolo passato: da Thelonious Monk, Miles Davis, Ray Charles, Phil Woods, Sun Ra, Dizzie Gillespie, Nina Simone, Ben Webster, Herbie Hancock a Dexter Gordon e tanti altri. L’immediatezza e la bellezza delle immagini avvicineranno lo spettatore all’ambiente jazz.
Magnum Photos è una cooperativa di fotografi unica nel suo genere. Grazie a una forte visione individuale, i reporter di Magnum hanno raccontato e dato voce ai popoli, agli eventi, ai problemi e alle personalità di tutto il mondo. Le quattro redazioni, New York, Londra, Parigi e Tokyo, e la rete di quindici sussidiarie di Magnum Photos collaborano da oltre 65 anni con giornali, editori, gallerie, musei e istituzioni in tutto il mondo. Magnum Photos fu fondata due anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale da quattro fotografi: Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David “Chim” Seymour. Attivi su tutti i fronti, e nei cinque continenti, i reporter continuano ad alimentare un archivio che conta oltre un milione di immagini dalla Guerra di Spagna a oggi.
Attualmente la cooperativa raccoglie 60 fotografi, tutti noti per la qualità giornalistica ed estetica dei loro reportage, membri della cooperativa in uguale misura e responsabili del proprio destino, individuale e collettivo.

GUY LE QUERREC
Di origini bretoni, nasce a Parigi il 12 maggio del 1941. Scatta le sue prime fotografie all’età di 14 anni con un’Ultra-Fex 4.5 x 6, il regalo di Natale della banca in cui lavora la madre. Diventa un professionista a 26 anni e inizia in una piccola agenzia di pubblicità, ‘Atelier 3’, in rue Daguerre a Parigi. Nel 1969 è assunto come reporter e responsabile dei servizi fotografici dal settimanale Jeune Afrique e per due anni viaggia abitualmente tra l’Africa nera francofona e i paesi del Maghreb. Entra alla Magnum nel 1976 e viene eletto membro nel 1977. La musica, e in particolare il jazz che frequenta dagli anni’60, occupa un posto importante nel suo lavoro. Gli scatti costituiscono una cronaca regolare e significativa dell’universo dei musicisti, dei loro gesti, movenze e ambienti sia in scena – durante i concerti o nelle prove - sia dietro le quinte, nei viaggio e nei momenti di creazione e di vita quotidiana. Il primo ‘scatto musicale’ è per Michel Portal, nel 1964. Dal 1981 racconta regolarmente la vita del musicista, pubblicata nei libretti per i CD Minneapolis (2001) e Minneapolis we insist (2002) pubblicati dalla Universal Jazz. Negli stessi anni partecipa a una trentina di film-documentari sul jazz, realizzatti principalmente da Fank Cassenti (ritratti di musicisti, cronache dei festival…). Lavora insieme a musicisti del calibro di Aldo Romano, Louis Sclavis e Henri Textier. Nel 2008 Daniel Soutif, critico d’arte ed esperto di jazz, seleziona un portfolio di sue fotografie per realizzare la mostra «Le Siècle du Jazz», co-prodotta con il Mart di Rovereto, il Musée du quai Branly a Parigi e il CCCB- Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona.

ARS CAPTIVA GROOVE
Jam Session per giovani artisti
ARS CAPTIVA è un progetto del Comitato Creo, che ha come finalità lo sviluppo di pratiche artistiche contemporanee da parte degli istituti di formazione artistica del territorio torinese. Fondata da Accademia Albertina, Primo Liceo Artistico, Liceo Cottini, Liceo Passoni, Istituto Grafico Steiner, ha dato vita a tre rassegne biennali a partire dal 2007, in collaborazione con altri istituti artistici del territorio regionale, in particolare quelli di Asti, Biella, Caluso, Cuneo, Pinerolo. La quarta edizione, ARS CAPTIVA GROOVE, apre verso una nuova prospettiva. Lascia la storica sede delle Ex Carceri Nuove di Torino, che hanno identificato in maniera vincolante e suggestiva il progetto delle precedenti biennali, per cogliere l’opportunità offerta dal Torino Jazz Festival di creare un nesso tra giovane arte e musica. L’edizione 2013 presenta una serie di opere ed eventi di diversa concezione, tutti ispirati alla tematica GROOVE, cioè all’humus originario della musica nera che costituisce il nucleo ritmico e dinamico dell'improvvisazione. Ne sono scaturiti video, installazioni, sonorizzazioni d'ambiente, performance a carattere acustico / teatrale / coreografico, tutti realizzati a conclusione di un percorso formativo originale, e strettamente collegati agli spazi aulici del Museo Regionale di Scienze Naturali che accolgono questa edizione di ARS CAPTIVA.
Gli studenti hanno partecipato inizialmente a seminari e workshop con artisti e docenti, hanno rielaborato le loro competenze in campo artistico alla luce dell’esperienza musicale, per dare infine vita a opere individuali o collettive. Ne è un esempio il ciclo di lezioni-concerto condotte a inizio anno scolastico da Marco Basso, critico musicale e docente di storia dell'arte, con la partecipazione dal vivo dell’Ars Captiva Jazz Quartet di Gianpiero Lo Bello. Esso ha costituito un primo forte stimolo alla progettualità dei ragazzi, chiaramente riconoscibile nel percorso della mostra.
ARS CAPTIVA GROOVE aprirà domenica 21 aprile, insieme alla mostra JAZZ DE J À ZZ. Scatti del fotografo Guy Le Querrec (Magnum Photos), e sarà accompagnata da una serie di eventi paralleli. Sabato 20 aprile dalle ore 20 al TORINO JAZZ CLUB di via Giolitti 30 l'ARS CAPTIVA GROOVE PARTY, con la partecipazione di After Work Social Club e Dj Margiotta. Diversi gli eventi ospitati al Museo Regionale di Scienze Naturali. Il 23 aprile, dalle 15.00 alle 16,30, PASS[I]ONI, il blog degli studenti nato in collaborazione con Il Giornale dell’Arte, dialogherà con il pubblico sul tema L’arte di insegnare e l’arte di apprendere - idee e parole chiave. Chiuderà un concerto degli allievi del Liceo musicale Passoni. Il 26 aprile si terrà l'open lesson del fotografo Guy Le Querrec.
Tre i concerti in programma: il 26 aprile alle ore 16.00 SAX SOLO con CARLO ACTIS DATO; il 28 aprile alle ore 16,30 l'ARS CAPTIVA JAZZ QUARTET per finire il 30 aprile alle ore 16,30 con LE CITTA’ DEGLI INVISIBILI. 3Quietmen & CLG Ensemble + Stefano Battaglia. Dal 24 al 29 aprile, gli spazi di ARS CAPTIVA GROOVE accoglieranno infine il workshop Devised Work (creazione collaborativa), condotto dal regista britannico Peader Kirk con 17 studenti selezionati da Ars Captiva. Il laboratorio si concluderà il 29 aprile con una lezione performance aperta al pubblico. Peader Kirk è Direttore Artistico di MKUKTRA performance group (UK) e di F2 Performance Unit (Grecia). Negli ultimi quattordici anni si è occupato di devised performance collettiva e di installazioni. Ha lavorato in teatri, gallerie e spazi “recuperati” tra Europa, Asia e America e al Royal National Theatre. Insegna al Rose Bruford Drama Accademy ed è professore-ospite all’University di Wales Aberystwyth e alla Brunel University.
PASS[I]ONI, il blog degli studenti del Liceo Artistico Aldo Passoni, del Primo Liceo Artistico di Torino, del Liceo Classico Norberto Rosa di Susa in collaborazione con "Il Giornale dell'arte", eguirà come media partner gli eventi della quarta edizione di Ars Captiva con una sezione dedicata. Il blog PASS[I]ONI è un progetto pilota per stimolare l’autonomia di studio e di
ricerca degli studenti nel campo di beni artistici e culturali. http://studentipassoni.wordpress.com

DEVISED WORK

Lunedì 29 aprile ore 16.30

Lezione performance tratta dal workshop Devised work (creazione collaborativa)
condotto da Peader Kirk e ideato da Roberta Romoli

Ingresso libero e gratuito

A conclusione del laboratorio teatrale condotto da Peader Kirk che ha visto 15 studenti selezionati da Ars Captiva impegnati full time dal 24 al 29 aprile presso gli spazi del Museo Regionale di Scienza Naturali, viene realizzata una lezione performance aperta al pubblico.

Il laboratorio teatrale è incentrato sul Devised work, un metodo per creare una performance a partire dai partecipanti al training e dal loro ambiente di vita. Il lavoro sul Devising è avvincente, innovativo, democratico, accessibile e “rischioso”, rompe i confini col teatro tradizionale per chiedere che cosa oggi sia la performance. Devised work fa appello alla tradizione del teatro e della creazione artistica per creare una specifica forma d’arte contemporanea. Questa forma d’espressione viene talvolta chiamata Live Art; pur investigando i limiti dell’esibizione, il lavoro è basato sulle consolidate tecniche di Stanislavski, Meyerhold and Chaikin e su discipline fisiche tra cui Yoga, Grotowski work e la biomeccanica.

Il performer è considerato un creatore di materiale più che un interprete della parola di un testo teatrale; le strutture di composizione elaborate durante il lavoro portano lo spettatore oltre il palese contenuto offrendogli un’intima esperienza di cosa significa essere umani. Devised non è libera e semplice improvvisazione, ma un preciso lavoro di creazione collettiva concentrato sulla domanda “qual è l’arte che vogliamo e di cui abbiamo bisogno proprio adesso?”

“We make work for theatres, galleries, found spaces and virtual spaces. Each piece is devised collaboratively with an ongoing group of performers and artists. The work engages with the real (task based work), the reproduced (events from the biographies of the performers and other stolen” biographies) and the rehearsed (social architectures). Through the use of repetition and pattern the work seeks to rupture the surface of representation and renegotiate ideas of liveness.”

Peader Kirk è Direttore Artistico di MKUKTRA performance group (UK) e di F2 Performance Unit (Grecia). Negli ultimi quattordici anni si è occupato di devised performance collettiva e di installazioni. Ha lavorato in teatri, gallerie e spazi “recuperati” tra Europa, Asia e America. Peader insegna al Rose Bruford Drama Accademy oltre che essere professore-ospite all’University di Wales Aberystwyth e Brunel University. Nel 1993 è stato assistente di Robert Lepage al Royal National Theatre, nel 1995 Direttore dell’inaugurale European Theatre Directors Forum e nel 1998 ha ricevuto il primo Young Vic Studio Commission.

Roberta Romoli lavora per la Fondazione Teatro Piemonte Europa. Negli ultimi 5 anni impegnata nella divulgazione del devising attraverso la promozione di workshop e seminari.