Handle with care
Sostenere che il magazzino è il cuore pulsante di una galleria può sembrare un azzardo. Non lo è se il riferimento è al magazzino della Gagliardi e Domke a Torino. Nei grandi spazi post industriali il magazzino di Via Cervino 16 e l’area espositiva vivono in simbiosi e si contaminano quotidianamente.
Comunicato stampa
La consultazione dell’archivio è una pratica a cui ricorre frequentemente Pietro Gagliardi, che sente l’obbligo di liberare e far transitare dal magazzino verso gli spazi espositivi della galleria, le opere in esso custodite, aprendole a sempre nuove esperienze di mise en place, porgendole allo sguardo del visitatore in una reiterata epifania.
Nasce così l’ultima mostra, un Group Show: HANDLE WITH CARE, con opere di Davide Maria Coltro, Paolo Consorti, Giuliana Cunéaz, Richi Ferrero, Piero Fogliati, Glaser/Kunz, Santissimi, Jelena Vasiljev e Fabio Viale.
Fra le opere esposte, singolare l’aderenza al tema della mostra dell’opera MOBILES di Davide Maria Coltro, che azzera in maniera disarmante ogni problematica di display connaturata in ogni lavoro mediale - che si disvela spesso troppo essenziale o troppo scenografico - e si inventa invece come scultura-oggetto e infine imballo.
Nelle scorribande frequenti fra casse e scaffali nacque qualche anno fa una mostra OUT OF THE BOX in cui erano presenti opere di Paolo Consorti, una o due di queste, PEACE e BILLIONAIRE,
Emblematica ed ironica l’opera SNORKELING di Richi Ferrero. Spedita dall’artista alla galleria, senza imballo attraverso il servizio di Poste Italiane, ed arrivata sorprendentemente indenne a destinazione. Guardatela a luce spenta e accesa per scoprirne la trasformazione e rivelarvi un temperamento istrionico come quello del suo autore. Vi strapperà un sorriso. Qualcuno penserà ad una critica all’arte povera. Non è così, casomai è un’opera che ammicca.
Drammaticamente attuali continuano ad essere Glaser/Kunz con JAKIE & GEOFF, della serie di videosculture HOMELESS.
Dei Santissimi riscopriremo la loro attitudine di conservare, come in formaldeide, un’umanità generata dalla loro memoria (c’è stato un tempo in cui eravamo così piccoli?).
“Umana” appare anche LA MACCHINA CHE RESPIRA di Piero Fogliati, qui la meccanica di cui è fatta viene dimenticata nel momento in cui si esperienza l’opera ad occhi chiusi.
Con Giuliana Cunéaz - THE GOD PARTICLE - faremo un’immersione all’interno della materia.
Di materia, ma di marmo e di leggi fisiche, parliamo quando vediamo di Fabio Viale la piccola AHGALLA(quella grande, famosa, è nell’atrio della galleria).
Per ultima, di Jelena Vasiljev, vedremo una di tre sculture della serie MI CHIAMO JELENA VASILJEV COME CHIUNQUE ALTRO. Una sola, le altre sono... ingabbiate nel display della mostra LOG: R – D - Adi Daniele D’Acquisto che, inaugurata in Via Cervino il 14 settembre, è infatti prorogata fino al 12 gennaio 2024.