Hans Hartung – A Napoli
La mostra presenta 25 capolavori, tutti realizzati tra il 1971 e il 1976, e documenta in modo esemplare un momento che lo stesso artista definisce: “Dal 1970 ho una sensazione di rinnovamento. Come se una forza nuova, una nuova giovinezza mi siano state concesse”. È la prima organica esposizione dei lavori di Hartung a Napoli e si è scelto di portarli in un luogo di alta istituzionalità, un tributo dell’Avvocatura dello Stato alla città e al grande artista europeo.
Comunicato stampa
La centralità internazionale dell’opera di Hans Hartung (1904-1989), dai suoi primi disegni del 1922 è a tutti nota ed è stata ampiamente documentata nelle grandi mostre realizzate, dalla Biennale di Venezia dove nel 1959 vinse il Gran Premio per la pittura, al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi nel 1968, al Metropolitan Museum di New York nel 1975 fino alla Tate Gallery di Londra del 1996.
La mostra presso la sede dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, a cura di Massimo Riposati e Antonio Sapone, realizzata in collaborazione con la Fondazione Hartung di Antibes e con il Polo Museale di Napoli, presenta 25 capolavori, tutti realizzati tra il 1971 e il 1976, e documenta in modo esemplare un momento che lo stesso artista definisce: “Dal 1970 ho una sensazione di rinnovamento. Come se una forza nuova, una nuova giovinezza mi siano state concesse”. È la prima organica esposizione dei lavori di Hartung a Napoli e si è scelto di portarli in un luogo di alta istituzionalità, un tributo dell’Avvocatura dello Stato alla città e al grande artista europeo.
“Una mostra dedicata alle opere di Hans Hartung degli anni ‘70, silenziosa e discreta, in un angolo particolarmente significativo, ancora non arredato, al IV piano del Palazzo degli Uffici Finanziari (un vero gioiello dell’architettura del Ventennio, opera di Marcello Canino) vuole essere - con le parole dell’Avvocato Distrettuale di Napoli Giuseppe Fiengo - un omaggio a Napoli e alla sua aspirazione di collocarsi “in Europa”... Un omaggio, infine, alla Regione Campania, che ha finanziato l’iniziativa. Il Presidente Stefano Caldoro nella sua lettera di adesione ha posto l’accento sul “rapporto sinergico e collaborativo che si è instaurato tra le rispettive Istituzioni” e ha riconosciuto che tale rapporto “costituisce un’esperienza davvero significativa ed innovativa, attraverso la quale è stata data concreta affermazione ai principi costituzionali di leale collaborazione e sussidiarietà”.
“È un segno di rispetto, - nota Fabrizio Vona, Soprintendente della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli - la certificazione che, per Hartung, l’opera non sta in uno spazio esclusivo, contrapposto al resto del mondo, ma trova in un terreno comune il suo senso profondo. Piace pensare che questo stesso sentimento di comunità abbia spinto gli organizzatori della mostra a presentarla in uno spazio dedicato alla città, e che Napoli saprà coglierne il significato.”
Creare armonia dalla disarmonia è la grande sfida di Hartung, e tutta la sua vita sarà improntata nella ricerca di quella regola che gli consentirà di ricondurre gli indispensabili accenti disarmonici in un equilibrio duraturo.
Lontano fin dall’inizio da ogni ipotesi figurativa Hartung trovò nella regola armonica della sezione aurea il compromesso tra il suo rigore progettuale e la sua innata volontà di velocità nell’espressione, perché la pittura di Hartung abbandona l’immagine ma non la realtà.
Maestro indiscusso dell’astrazione lirica Hartung, ha influenzato molte delle esperienze informali dell’immediato dopoguerra, e può essere considerato un artista europeo: tedesco di nascita e naturalizzato francese perse una gamba combattendo nella Legione Straniera contro il nazismo e dolorosamente contro il suo paese; ha viaggiato in Italia, attraversandola da ragazzo in bicicletta, ha sposato nel 1929 Anna-Eva Bergman, artista norvegese, nel ‘39 sposa la spagnola Roberta Gonzales e di nuovo, dopo un secondo divorzio, nel 1953 Anna-Eva Bergman, tornata a Parigi dalla Norvegia.
Dal 1994 la sua casa/studio di Antibes è divenuta sede della Fondazione Hans Hartung e Anna-Eva Bergman.
In occasione della inaugurazione l’attrice Gaia Riposati interpreterà i “Quaderni dei lampi”, performance originale creata a partire dall’Autoportrait di Hans Hartung.
Catalogo: Edizioni Carte Segrete
Il ricavato delle vendite del catalogo sarà devoluto in beneficienza su indicazioni del Prefetto di Napoli.
Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli
Via A. Diaz, 11 - Napoli info: +390814979201 - +390814979211
La mostra resterà aperta con ingresso libero dal 23 marzo al 14 aprile 2012 con i seguenti orari:
VENERDI’ 23.03 - INAUGURAZIONE
ore 12,00 presentazione alla stampa
ore 16,30 Autorità
ore 18,00 apertura al pubblico
Sabato 24.03
Apertura della mostra al pubblico con assistenza del personale dell’Avvocatura e guida
dalle ore 10,00 alle ore 13,00
dalle ore 16,00 alle ore 19,00
Domenica 25.03
Apertura della mostra al pubblico con assistenza del personale dell’Avvocatura e guida
dalle ore 10,00 alle ore 13,00
Lunedì 09.04
Visite con guida per gruppi di max 30 persone
ore 9,30/10,30 - 10,30/11,30 - 11,30/12,30 - 12,30/13,30
Dal 26.03 al 14.04
visite con guida per gruppi di max 30 persone
dal lunedì al venerdì
mattino ore 10,00/11,00 - 11,00/12,00 - 12,00/13,00
pomeriggio ore 16,00/17,00 - 17,00/18,00
sabato
ore 10,00/11,00 - 11,00/12,00 - 12,00/13,00
DOMENICA 1 e 8 APRILE – CHIUSO
Hans (Heinrich Ernst) Hartung nasce a Lipsia il 21 settembre 1904. Nel 1912 la famiglia si trasferisce a Basilea. Nel 1922 crea una serie di trentatré acquerelli, a proposito della quale Will Grohmann scriverà una monografia nel 1966. Dal 1924 studia filosofia e storia dell’arte all’università; all’Akademie für Graphische Künste und Kunstgewerbe di Lipsia segue le lezioni di Wilhelm Pinder. Nel 1925 assiste a un corso di Kandinskij, che gli dà modo di confrontarsi con altre correnti dell’arte non figurativa che egli peraltro respingerà per via del loro dogmatismo. Si iscrive nell’autunno del 1925 all’Akademie der Künste di Dresda. Durante l’estate del 1926 compie un viaggio in bicicletta attraverso la Francia e l’Italia.
Nel settembre 1929 sposa la giovane pittrice norvegese Anna Eva Bergman, conosciuta nel maggio precedente in occasione di una festa a Parigi.
Nel 1935 incontra Kandinskij, Mondrian, Magnelli, Domela, Miró e Calder. Assieme a questi ultimi Hartung espone anche una delle sue opere alla Galerie Pierre Loeb nel 1936.
Nel 1938 la coppia divorzia per volontà di Anna Eva Bergman. L’ambasciata tedesca gli ritira il passaporto, la sua esistenza diventa sempre più complicata. Nel luglio del 1939 si sposa con Roberta Gonzàlez, figlia dello scultore Julio. In dicembre viene inquadrato nella legione straniera e inviato in Africa del Nord per l’addestramento militare. In seguito alla smobilitazione successiva all’armistizio, rientra nella zona libera della Francia e vive presso la famiglia Gonzàlez rifugiatasi nel Lot. Nel marzo 1942 muore improvvisamente Julio Gonzàlez. In seguito all’occupazione del sud della Francia, Hartung cerca asilo in Spagna, dove è incarcerato nelle prigioni di Figueras, Gerona e al campo di Miranda de Ebro. Rifiuta un visto per gli USA offertogli da un amico americano. Dopo sette mesi di prigionia si arruola per senso del dovere nell’esercito regolare francese per combattere il fascismo, ma è obbligato a rientrare nella legione straniera a causa della nazionalità tedesca. Nel novembre 1944, durante un attacco a Belfort, viene ferito gravemente; in seguito gli dovrà essere amputata la gamba destra.
Nel 1945 Hartung ritorna a Parigi e riprende a dipingere. Hartung ottiene la nazionalità francese; il governo gli conferisce alcune decorazioni, tra le quali la Medaglia militare, la Croce di guerra e la Legione d’onore (1952).
Nel febbraio del 1947 viene inaugurata la prima personale di Hartung a Parigi alla Galerie Lydia Conti; il catalogo contiene una prefazione di Madeleine Rousseau. Fa la conoscenza di Soulages, Schneider, Mathieu, Baumeister e Rothko. Il regista Alain Resnais gira un film sul pittore.
Nel 1949 pubblicazione e presentazione presso l’editore Domnick Verlag a Stoccarda della prima monografia dedicata a Hans Hartung con testi di Madeleine Rousseau e Ottomar Domnick e prefazione di James Johnson Sweeney. Mostre di disegni alla Moderne Galerie Otto Stangl a Monaco e all’Hanover Gallery a Londra. Nel 1951 in occasione della mostra organizzata da Louis Carré, “Advancing French Art”, alcuni lavori di Hartung vengono esposti per la prima volta negli Stati Uniti. Nel 1952, per la prima volta dopo la separazione avvenuta nel 1937, Hartung incontra di nuovo Anna Eva Bergman, che è tornata in Francia. L’anno successivo si trasferiscono in un nuovo atelier parigino al numero 7 di Rue Cels. Personali alla Lefevre Gallery di Londra e alla Galerie Marbach di Berna. Durante l’inverno 1952-1953 realizza una nuova serie di incisioni.
Nel 1954 espone cinquanta dipinti, venti pastelli e quindici studi grafici al Palais des Beaux Arts di Bruxelles.
Nel 1955 partecipa alla prima “Documenta” a Kassel. Nel 1956 riceve il Premio Guggenheim, viene eletto membro onorario della Akademie der Künste di Berlino, espone nuovi dipinti alla Galerie de France che lo mette sotto contratto.
Nel 1957 Hans Hartung e Anna Eva Bergman si risposano.
Partecipa nel 1959 a “Documenta II”, allestisce una retrospettiva al Musée d’Antibes e una mostra di pastelli alla Kleeman Gallery di New York.
Nel 1960 vince con consenso unanime il Gran Premio per la pittura della Biennale di Venezia; un’intera parte del padiglione francese è dedicata alla sua opera. In questo omaggio vede la conferma e il riconoscimento del proprio percorso artistico.
Nel 1961 inizia una nuova fase caratterizzata dal tracciato per raschiatura di linee grafiche sulla pittura ancora fresca. Hartung inizia in questo periodo la sperimentazione sistematica di un gran numero di arnesi, per certi versi molto sorprendenti, che usa per dipingere e abradere; tale sperimentazione conduce con il passare del tempo a una catalogazione dei differenti gruppi di strumenti sulla base del particolare effetto ricercato.
Esposizione delle opere (1922-1939) alla Galerie de France. È nominato ufficiale della Legione d’onore.
Tra il 1963 e il 1964 una retrospettiva itinerante raduna centoventi tele, centocinquanta disegni e pastelli alla Kunsthaus di Zurigo, al Museum des 20. Jahrhunderts di Vienna, alla Kunsthalle di Düsseldorf, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles e allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Nel 1964 viene insignito della Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica federale di Germania.
Partecipa a “Documenta III” e alla mostra “54-64. Painting and Sculpture of a Decade” alla Tate Gallery di Londra.
Nel 1966 appaiono le prime opere eseguite con la tecnica dello spruzzo. Retrospettiva di circa duecento opere al Museo Civico di Torino.
Nel 1967 in compagnia di Arp, Magnelli e di Anna Eva Bergman espone al museo di Saint Paul de Vence.
Insieme alla moglie inizia nel 1968 a costruire una casa e due atelier in un vecchio uliveto vicino ad Antibes. Hartung aveva concepito personalmente il progetto per questa costruzione singolare, la cui realizzazione richiederà sei anni. Viene nominato Commendatore della Legione d’Onore.
Nel 1969 il Musée National d’Art Moderne di Parigi gli dedica un’importante retrospettiva (più di duecentocinquanta opere). La gran parte di questa mostra verrà trasferita in seguito al Museum of Fine Arts di Houston, al Musée de Québec e al Musée d’Art Contemporain di Montréal.
Nel 1970 riceve il Grand Prix des Beaux Arts della città di Parigi. Partecipa alla mostra internazionale al Museum of Fine Arts di Osaka, “Expo ‘70”.
Nel 1973 il presidente della Repubblica francese Georges Pompidou colloca nei saloni del Palais de1’Élysée a Parigi alcune sue opere.
Nel 1974 diverse manifestazioni e pubblicazioni celebrano il suo settantesimo compleanno tra cui la mostra “Hartung 1971-1974” alla Galerie de France.
Nel 1975 il Metropolitan Museum di New York espone in tre sale ventisette recenti opere monumentali.
Nel 1976 pubblica, per le edizioni Grasset, un libro di memorie, Autoportrait e viene nominato cittadino onorario della città di Antibes.
Nel 1977 la fotografia va assumendo sempre maggiore importanza per Hartung e il Centre Georges Pompidou organizza un’esposizione itinerante di litografie e incisioni dell’artista che circola in Francia per quattro anni.
Nel 1980 una retrospettiva dedicata alle opere anteriori alla seconda guerra mondiale è inaugurata al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris dal sindaco Jacques Chirac che, nell’occasione, consegna ad Hartung la Médaille Vermeil della città. In dicembre viene emesso un francobollo intitolato ad Hartung. Nella stessa occasione, il Musée de Poste di Parigi organizza una mostra di tutti gli arazzi e di numerose incisioni su legno sue e della moglie, Anna Eva Bergman. Un anno dopo la morte di Oscar Kokoschka, nel 1981, il governo austriaco gli intitola un premio e Hartung è il primo a riceverlo. La Stàdtische Kunsthalle di Düsseldorf e la Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco organizzano una grande retrospettiva. Un’altra retrospettiva è organizzata dalla Henie Onstad Kunstsenter in Norvegia.
Nel 1987 mostra al Musée Picasso ad Antibes, “Premières peintures 1922-1949”. Il 24 luglio muore Anna Eva Bergman.
Quattro esposizioni importanti nel 1988: al palazzo dei Diamanti a Ferrara, al Musée des Beaux Arts di Carcassonne, alla cappella della Sorbona a Parigi e all’abbazia dei Cordeliers a Chàteauroux.
Nel 1989 è insignito del titolo di grande ufficiale della Legione d’onore dal presidente François Mitterrand. Il 7 dicembre muore ad Antibes.