Hans-Peter Feldmann – Shadow Play
In mostra la poetica installazione dell’artista tedesco Hans-Peter Feldmann, Shadow Play (2002-2012), un’opera di riferimento nella storia dell’arte contemporanea, riallestita appositamente per l’occasione a cura di Chiara Bertola.
Comunicato stampa
HangarBicocca ospita dal 12 aprile al 10 giugno 2012 (inaugurazione 11 aprile) la poetica installazione dell’artista tedesco Hans-Peter Feldmann, Shadow Play (2002-2012), un’opera di riferimento nella storia dell’arte contemporanea, riallestita appositamente per l’occasione a cura di Chiara Bertola.
L’esposizione di Shadow Play in HangarBicocca si colloca nell’ambito di un progetto più ampio che intende rendere i capolavori dell’arte contemporanea, presentati in circuiti internazionali, accessibili ad un ampio pubblico, non solo di addetti ai lavori.
L’evento espositivo si pone infatti in concomitanza con l’apertura della grande mostra di Hans-Peter Feldmann alla Serpentine Gallery di Londra (dall’11 aprile al 3 giugno).
L’opera, negli spazi di HangarBicocca, è inoltre messa a confronto con la ricerca sperimentale degli artisti visivi Gianikian e Ricci Lucchi, in un ideale dialogo sul movimento, la luce e la memoria.
Shadow Play rappresenta un’opera di fondamentale importanza nella produzione artistica del nostro secolo. Presentata in edizioni differenti dalle più importanti istituzioni, è stata esposta per la prima volta nel 2002 presso lo Sprengel Museum di Hannover e successivamente in gallerie, musei e rassegne di tutto il mondo: dalla Kunsthaus di Zurigo nel 2001 ad Art Unlimited - Art Basel - nel 2008, dall’Hamburger Bahnhof di Berlino alla Biennale di Venezia nel 2009.
Shadow Play è un’installazione complessa, un tavolo lungo 20 metri costellato da piedistalli girevoli su cui volteggiano oggetti e figure di varia natura, da giocattoli a piccoli elettrodomestici. Le luci a faretto illuminano le figure, proiettando le differenti ombre sulla parete bianca retrostante. Il risultato visivo è lirico e nostalgico al tempo stesso: un teatrino delle ombre capace di narrare infinite storie.
Le superfici delle figure s’intrecciano dentro e fuori fuoco, trasformandosi sempre, in perpetuo movimento. La fascinazione di Feldmann per il senso della fine, della sparizione, del tempo e della memoria, si concretizza in quest’opera capace di richiamare l’evanescente condizione umana. Shadow Play rappresenta anche un formidabile e contemporaneo crocevia di discipline e di mezzi espressivi come la fotografia, con la camera oscura, il pre-cinema, con la lanterna magica, l’installazione e il teatro.
Hans-Peter Feldmann, nato a Hilden, nei pressi di Düsseldorf nel 1941, è una delle figure più importanti e vitali dell’arte concettuale. Tutta la sua opera è caratterizzata da un lavoro di archiviazione e catalogazione attraverso cui l’artista documenta ogni aspetto della vita quotidiana, collezionando immagini di ogni genere, oggetti, ritagli di giornale e cartoline per realizzare collages e piccoli libri suddivisi per tematiche. La sua attitudine critica davanti al mondo dell’arte e della cultura lo porta nel 1980 ad abbandonare il circuito artistico e ad aprire un negozio di oggetti curiosi a Düsseldorf, attivo fino agli anni 90, quando ricomincia a riavvicinarsi al mondo dell’arte. Durante la sua lunga carriera Feldmann ha esposto nei più importanti musei e gallerie del mondo, fra cui il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, il Museé d’Art Moderne de la Ville di Parigi, presso Portikus a Francoforte, P.S.1 Contemporary Art Center di New York, MCA di Chicago. Ha partecipato alla ottava edizione della Biennale di Gwangju nel 2010 e alla Biennale di Venezia nel 2009. Nel 2010 ha vinto l’Hugo Boss Prize.
HangarBicocca si rinnova
Dall’11 aprile il centro per l’arte contemporanea riapre con
nuove mostre e nuovi spazi
HangarBicocca riapre le porte ai visitatori l’11 aprile 2012, dopo una temporanea sospensione delle attività, con spazi rinnovati, una nuova immagine e due originali progetti espositivi: NON NON NON, la prima retrospettiva dedicata agli artisti visivi Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, interpreti indiscussi della cultura artistica del XX e XXI secolo, e una inedita versione della celebre installazione Shadow Play di Hans-Peter Feldmann, artista tedesco tra i più accreditati al mondo.
I quindicimila metri quadrati di HangarBicocca offriranno aree più funzionali per le attività espositive e culturali: dal nuovo spazio dedicato ai bambini alla parete multimediale interattiva, dall’area polifunzionale per workshop e conferenze al rinnovato ristorante-caffetteria. Come luogo di respiro internazionale per la produzione e l’esposizione di arte contemporanea, HangarBicocca si apre maggiormente, dunque, alle esigenze del territorio, con programmi rivolti a un pubblico ampio, da coinvolgere in iniziative collegate all’arte.
Le novità riguarderanno inoltre: gli orari dilatati anche nella fascia serale (dalle 11 alle 23), la gratuità, le attività educative continuative, la presenza di personale preparato a spiegare i temi presenti in mostra, il materiale visivo, informativo e divulgativo creato con una veste grafica rinnovata. Attraverso un’offerta culturale, educativa e didattica, HangarBicocca intende quindi stimolare i visitatori a misurarsi con le idee degli artisti e con le opere, rendendole comprensibili e accessibili a tutti, addetti ai lavori e non.
Un grande laboratorio dalla vocazione sperimentale e divulgativa con una programmazione affidata alla direttrice Chiara Bertola e al curatore Andrea Lissoni.
I progetti espositivi continueranno a dialogare con le installazioni permanenti: la suggestiva opera di Anselm Kiefer I Sette Palazzi Celesti (2004) e la scultura di Fausto Melotti, La Sequenza 1971 (1981), collocata nell’area esterna.
HangarBicocca è sostenuto dalla Fondazione HangarBicocca, presieduta da Marco Tronchetti Provera. Pirelli è Socio Fondatore Promotore della Fondazione oltre che Socio Fondatore, insieme a Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano: i tre partner sono concordi nel ritenere che la cultura sia uno dei principali motori dello sviluppo e che l'arte contemporanea abbia una funzione essenziale per l'individuazione e la rappresentazione dei mutamenti sociali. Per Pirelli, in particolare, HangarBicocca è il naturale proseguimento di una cultura di impresa che da sempre pone al centro la ricerca e l’innovazione.