Haris Epaminonda – Vol. XXXII

Mostra personale.

Comunicato stampa

Proseguendo nella serie fortunata dei comunicati stampa fuori dai denti, originati dal testo “Come NON si scrive un comunicato stampa”, eccoci arrivati alla fine di un’altra stagione (da settembre a luglio). Correva l’anno #51 di questa meravigliosa avventura…

Haris Epaminonda è arrivata da noi che era una giovane promessa, abbiamo visto e amato il suo modo di porsi nei confronti dell’arte: essendo lei nata a Cipro, doveva per ragioni di sangue, di cultura, di tradizione concentrare l’attenzione sui miti del passato e sui segnali di un presente fragile ma bello.

Haris trascina con sé nei suoi viaggi scatoloni, casse, bisacce piene di oggetti quotidiani che colpiscono la sua attenzione prima e la sua fantasia poi. Oggetti che legano un presente da turista a un passato divenuto mitico, non fosse altro che per il tempo trascorso.

Il tempo che passa e si allontana nelle nebbie della memoria, che tutto riduce in polvere e sabbia, è anche il fattore che colloca nel mito cose e persone.

E il colore dei “pastelloni” di Epaminonda è dato da un impasto di gesso e polvere di marmo, secondo l’antica formula veneziana e prima ancora dell’antica Roma. Ne risulta un bianco soffice e polveroso che serve ad allontanare il dipinto nello spazio-tempo.

Questo ascondimento è stato l’elemento di spicco del lavoro di Christo, lui ci ha fatto capire che per vedere in profondità bisogna chiudere gli occhi e liberare la mente da preconcetti.

Se non abbiamo dubbi, retropensieri, paure, creiamo le condizioni per accogliere le nuove opere, che dovremo ritenerci liberi di criticare, ma solo sulla base di un ragionamento inspiegabile forse, ma non atto di fede, piuttosto di condivisione, partecipazione: una scelta di campo motivata dalla ragione.

HARIS EPAMINONDA VINCE IL LEONE D’ARGENTO ALLA BIENNALE DI VENEZIA DEL 2019