Hayez | Vela | Gola. Tre artisti di successo nella Milano dell’Ottocento
Maurizio Canesso propone una selezione di opere di tre grandi artisti dell’Ottocento italiano: Hayez, Vela e Gola, tra i più acclamati e celebrati delle loro rispettive generazioni.
Comunicato stampa
Nella sede milanese della sua Galleria, Maurizio Canesso propone una selezione di opere di tre grandi artisti dell’Ottocento italiano: Hayez, Vela e Gola, tra i più acclamati e celebrati delle loro rispettive generazioni. In via Borgonuovo 24, dal 21 ottobre al 15 dicembre, Galleria Canesso presenterà tre dipinti di Francesco Hayez (Venezia, 1791 – Milano, 1882), un Dante scolpito da Vincenzo Vela (Ligornetto, 1820-1891) e un Autoritratto giovanile di Emilio Gola (Milano, 1851-1923).
Galleria Canesso rende omaggio alla città e al quartiere, quello di Brera, che da un anno accolgono la sua sede italiana. Questa mostra è l’occasione di riportare l’attenzione su capolavori legati fin dalla loro origine proprio a questi luoghi: tre delle opere esposte furono presentate alle Esposizioni di Belle Arti di Brera e della Permanente tra il 1844 e il 1880, in decenni fondamentali per la costruzione dell’identità culturale ma anche politica della città e del Paese.
Il racconto culturale prende avvio con un dipinto di tema storico-operistico: il Marin Faliero di Hayez, commissionato da uno dei più noti palchettisti della Scala, Enrico Taccioli, in seguito alle prime rappresentazioni scaligere dell’omonima opera di Gaetano Donizetti. Per la ricchezza dei dettagli, per la vivacità dei colori e la varietà delle espressioni, la tela riscosse grande successo fin dalla sua prima esposizione a Brera nel 1844. Nel 1870 giunse alla Permanente il Dante di Vela, scultura di fattura raffinatissima e dal forte significato risorgimentale e, infine, dieci anni più tardi, Emilio Gola espose ancora a Brera il suo Autoritratto, splendido esempio pittorico del clima culturale della Scapigliatura.
Una sezione della mostra sarà poi dedicata al pittore bergamasco Enrico Scuri (Bergamo, 1805-1884) di cui saranno proposti un Autoritratto (1856) e un interessante Studio per l’affresco della cupola di Santa Maria delle Grazie (1863) di Bergamo. Tra i protagonisti della scena pittorica bergamasca dell’Ottocento, Scuri fu nominato socio onorario dell’Accademia di Brera e diresse a lungo l’Accademia Carrara.