Helga Franza – La caduta del cielo
Per la sua seconda personale da ARTRA Helga Franza ha scelto lo stesso titolo di un libro dalla cui lettura si è sentita profondamente coinvolta. La caduta del cielo (Nottetempo, 2018).
Comunicato stampa
Helga Franza
LA CADUTA DEL CIELO
a cura di Roberto Borghi, co-curata da Mengyin Wang e con un testo di An Paenhuysen
La mostra potrà essere visitata fino all’8 novembre dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.00
Per la sua seconda personale da ARTRA Helga Franza ha scelto lo stesso titolo di un libro dalla cui lettura si è sentita profondamente coinvolta. La caduta del cielo (Nottetempo, 2018) raccoglie una serie di conversazioni dell’antropologo Bruce Albert con Davi Kopenawa, sciamano e portavoce degli Yanomani, una popolazione dell’Amazzonia brasiliana che rischia di estinguersi. Nelle parole di Kopenawa l’artista ha scorto un’idea sovvertita del rapporto tra spazio e tempo, una visione cosmologica della natura che ha “qualcosa di alieno”, uno sguardo sulla realtà che sembra posato da un punto di vista totalmente altro rispetto a quello della tradizione occidentale.
La caduta del cielo è anche un titolo che rimanda ai cataclismi che si sono verificati alla fine dell'estate, in particolare a Milano: un albero spezzato dall’ultimo nubifragio è protagonista dell’opera da cui ha inizio idealmente la mostra. La sensazione di una natura minacciata dal disconoscimento della sua fondamentale importanza emana da molti dei lavori esposti: installazioni, sculture, interventi pittorici su tessuto che focalizzano la differenza tra il tempo cadenzato e contemplativo dei processi organici e quello accelerato e funzionalistico dei dispositivi tecnologici, la possibilità di creare interconnessioni significative tra elementi naturali e oggetti artificiali, l’esistenza di “reti energetiche” impercettibilmente sottese allo spazio, di traiettorie vibrazionali che l’artista ha il compito di rendere visibili.
Helga Franza è stata allieva di Luciano Fabro all’Accademia di Brera. Il suo esordio espositivo è avvenuto alla metà degli anni Novanta e ha preso parte della Casa degli Artisti di Milano. Nel 2011 insieme con Silvia Hell ha fondato ‘Cose Cosmiche’, un collettivo di artisti e ricercatori scientifici. La sua precedente prima personale da Artra si è tenuta nel 2002.