Henry Hargreaves – No Seconds
Al Museo della Follia di San Servolo la prima personale europea del fotografo neozelandese, famoso per la sua ricerca tra fotografia e cibo.
Comunicato stampa
Al Museo della Follia di San Servolo la prima personale europea del fotografo neozelandese, famoso per la sua ricerca tra fotografia e cibo
Un inedito percorso espositivo prende le mosse da serie come Deep Fried Gadgets per culminare, attraverso le scelte delle pop star di Band Riders, in una riflessione su cibo e reclusione in No Seconds, celebri scatti dedicati
all’ultima cena dei condannati a morte americani
In parallelo sul sito web della mostra, il food contest di microvideo L'Ultimo Desiderio con due testimonial d'eccezione: l'attore e chef Andy Luotto
e Pietro Leemann, lo chef dell’anima
Fotografia e comfort food, inteso come alimento scelto per segnare un momento, che assiste, che dà forza e apre una breccia sull'identità più profonda. Un legame suggestivo tra contenuti dell'opera d'arte e storia del luogo, il Museo della Follia, in cui si rilegge il concetto di reclusione. Un evento che unisce fotografia e cucina d'alto livello, e che si apre a tutti gli appassionati dell'una e dell'altra con un contest che usa il videoclip come mezzo di narrazione introspettiva.
Sono gli elementi che costituiscono Henry Hargreaves, No Seconds – Comfort Food e Fotografia, prima personale in Europa del fotografo neozelandese, ma americano d'adozione, Henry Hargreaves, in programma a Venezia dal 7 settembre al 24 novembre 2013 nella speciale sede del Museo della Follia sull'Isola di San Servolo. La mostra, promossa da ArtMovie e ItalianaComunicazione, è curata da Chiara Casarin, con il patrocinio e la collaborazione della Provincia di Venezia, la Fondazione San Servolo IRSESC – Istituto per le Ricerche e gli Studi sull'Emarginazione Sociale e Culturale e la Società San Servolo Servizi.
Dando continuità alla mostra L'Ultima Cena - No Seconds, organizzata in occasione di "Treviso: Dripping Taste" nell'ottobre 2012, ArtMovie e ItalianaComunicazione - aziende venete specializzate nell'organizzazione e nella promozione di eventi culturali che abbinano l'arte alla cucina di eccellenza, in un contesto di crossmedialità - ampliano e approfondiscono il valore di quel progetto con Henry Hargreaves, No Seconds – Comfort Food e Fotografia dove il concept cresce in un contesto di grande forza evocativa, il Museo della Follia sull'isola di San Servolo, a Venezia, in una prospettiva quindi già internazionale, con l'obbiettivo di sviluppare a breve importanti partnership in Europa. Il format di ArtMovie comprende una serie di eventi speciali che uniranno esperienze culinarie d'eccezione e momenti di riflessione su arte, cibo e spiritualità in talk con ospiti prestigiosi.
In particolare alcuni importanti chef italiani saranno portati, con la supervisione della food designer Rosita Dorigo, a riflettere sul tema proponendo in degustazione per un selezionato pubblico alcuni dei loro concept food. Testimonial d'eccezione della startup del progetto sono gli chef Andy Luotto e Pietro Leemann, scelti per la loro adesione antropologica e spirituale al tema dell’alimentazione.
Henry Hargreaves, ex modello, è conosciuto proprio per il suo lavoro di ricerca sul rapporto tra fotografia e cibo: famosi sono infatti gli scatti dei suoi IPhone e IPad fritti e le immagini delle sue pizze incendiate o di hamburger arcobaleno hanno da tempo fatto il giro della rete. La curatrice Chiara Casarin metterà le opere in una relazione inedita e suggestiva, che si lega a doppio filo alla sede scelta, conducendo il visitatore in un percorso espositivo che è anche una “discesa agli inferi” nella propria anima. La matrice comune è il concetto di comfort food, cibo dell'anima inteso come alimento o piatto scelto per dare appunto conforto, forza, consolazione, che attinge ai bisogni più nascosti e ancestrali: lo fanno le grandi pop star con le loro scelte eccentriche prima di affrontare le folle oceaniche dei concerti, lo subivano i malati di mente reclusi per cui il cibo era parte della cura, lo vivono i condannati reclusi nel braccio della morte, come ultimo desiderio di familiarità.
L'esposizione di San Servolo si aprirà nel porticato laterale del Museo, al piano terra, con una sezione antologica e gli scatti di Band Riders, in cui Hargreaves ha riprodotto ciò che le pop star chiedono in camerino prima di entrare in scena (alcuni nomi: Mariah Carey, Frank Sinatra, Van Halen, Beyoncé). Gli spazi del Museo della Follia, al primo piano, ospiteranno quindi una selezione di foto della serie No Seconds, nelle quali Hargreaves ha riprodotto e immortalato in modo immediato e intimo l'ultima cena dei detenuti nel braccio della morte delle prigioni statunitensi.
“L’arte di tutti i tempi si è confrontata con il tema del cibo – afferma la curatrice Chiara Casarin – e nella contemporaneità gli esempi sono molteplici con scopi diversi e il lavoro di Hargreaves si inserisce in questa tradizione con un taglio originale. L'intento, in particolare in No Seconds, ma vale in un certo senso anche per le altre serie, è di realizzare una composizione realisticamente accurata, di still life, nella quale l'uso della luce diretta e la prospettiva verticale sul soggetto operano con l’ oggettività del microscopio e del bisturi. Cosa accomuna condannati a morte, star del palcoscenico e malati mentali? Che ruolo ha per loro una pietanza al posto di un’altra? Il conforto cercato lo può dare un piatto, un cibo che ci riporta alla memoria la serenità dell’infanzia, che gratifica un intimo desiderio. Conforto che è anche cura, sollievo, sensazione di benessere. Lo scarto tra il perdurare del documento e l’essenza effimera di quello che rappresenta, è il centro di questa riflessione. Un centro in cui la fotografia sfrutta le sue caratteristiche tecniche migliori a favore di una indagine sui più alti temi filosofici e sociali dell’esistenza”.
Ma Henry Hargreaves, No Seconds – Comfort Food e Fotografia, oltre alla mostra e agli eventi live, si propone anche al pubblico della rete con un movie contest dal titolo L'Ultimo Desiderio il cui obiettivo sarà quello di spingere i partecipanti a trovare e presentare, scavando nella memoria, il proprio piatto “ultimo desiderio”. Una commissione sceglierà fra i più votati dalla rete i tre food videomaker che hanno meglio interpretato il tema e che saranno chiamati a partecipare agli eventi organizzati a San Servolo dove, assistiti da un team di chef professionisti e mentre scorrono le immagini dei loro video, potranno far degustare al pubblico il loro “piatto dell’anima” in un mix esperienziale coinvolgente.
Andy Luotto, già famoso attore di tv e teatro e oggi chef apprezzato a livello internazionale per la propria visione antropologica della cucina, e Pietro Leemann, ricercatore della Verità e chef dello storico ristorante veg-gourmet Joia, interpreta il fascino della Natura in chiave spirituale, proponendo un viaggio sensoriale verso il metafisico, inaugureranno la serie dei video-racconti fuori concorso a cui seguiranno quelli di altri chef e uomini di cultura chiamati a raccontarsi nel ricordo di un profumo, una fragranza, una dolcezza perduta, cercando di materializzarla nell’ultimo…No Seconds.
Henry Hargreaves
Henry Hargreaves è nato e cresciuto a Christchurch, in Nuova Zelanda. Ha lavorato come modello per le più prestigiose case di moda di tutto il mondo, collaborando con icone della fotografia come Stephen Meisel, Mario Testino e Richard Avedon. I lunghi viaggi e una full immersion nel mondo della moda hanno alimentato la sua passione per la fotografia fino al trasferimento a New York, dove lavora ancora oggi. Da allora si è affermato come fotografo grazie alle sue immagini divertenti, creative, provocatorie e memorabili. Ha lavorato per clienti come Ralph Lauren, Sagmeister e Walsh, GQ, V, New York Times, Vice e su progetti personali come il best-seller 3DD - la celebrazione dei seni in 3D e le foto della serie No Seconds, Band Riders, Deep Fried Gadgets. Gli elementi che contraddistinguono il suo lavoro sono una mente inquieta e curiosa, la fascinazione per l'insolito o l'eccentrico, e il desiderio di scoprire come la fotografia possa illuminare il mondo e far discutere. Sito web: http://henryhargreaves.com/
Chiara Casarin
Chiara Casarin è curatore, art editor e consulente d'arte contemporanea. Ha lavorato presso la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico (Roma), la Fondazione Benetton Iniziative Culturali (Treviso) e la Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia). PhD condotto tra Venezia e Parigi, ha studiato le problematiche dell'autenticità nell'arte contemporanea. Ha curato un gran numero di mostre personali e collettive abbinandole all’attività di docente di Arte Contemporanea presso lo IED (Istituto Europeo di Design), IUAV (Università di Architettura e Belle Arti), e Ca' Foscari a Venezia. I suoi articoli sono pubblicati regolarmente su riviste mensili specializzate, tra cui Vanity Fair, ArtStile, Confine, Venezia News e Wall Street International Magazine. Vive e lavora a Venezia.
Il Museo della Follia
L’isola di San Servolo, antica sede di un convento benedettino, divenne nel 1725 un manicomio, ma solo per i nobili veneziani; il governo di Napoleone dispose invece nel 1797 che i pazzi di ogni censo venissero ricoverati a San Servolo, e così rimase anche sotto il governo austriaco e quello sabaudo.
In seguito all'approvazione della legge Basaglia nel 1978, che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici, l’ospedale venne chiuso dopo oltre 250 anni di attività, e la Provincia di Venezia si ritrovò proprietaria.
La Fondazione San Servolo “Istituto per le ricerche e gli studi sull’emarginazione sociale e culturale” (IRSESC), partecipata al 100% dalla Provincia di Venezia, venne istituita nel 1979 dal Consiglio provinciale di Venezia.
Alla Fondazione è affidata la memoria sul disagio e l’emarginazione sociale valorizzando il patrimonio storico scientifico. Fra le prerogative, vi è la cura del patrocinio documentario, oggettistico, fotografico sull’istituzione attraverso l’archivio, la biblioteca, la farmacia e il Museo della Follia, che occupa un'ala del convento restaurato e propone un percorso attraverso la storia della cura della malattia negli ultimi tre secoli a Venezia.
Nel 2004 la Provincia ha costituito la società San Servolo Servizi con la missione di salvaguardare il bene, custodirlo e valorizzarlo quale centro congressuale, di studio e di ricerca internazionale. San Servolo è inoltre sede della Fondazione Franco e Franca Basaglia, della Venice International University (VIU), del Collegio del Merito dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, sezione multimediale.