Informazioni Evento

Luogo
ZOIA - GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA
Piazzale della Cooperazione 1, 20153 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giovedì dalle 21.00 alle 23.00 | sabato dalle 16.00 alle 19.00 | domenica dalle 11.00 alle 13.00 |
In altri giorni e orari su appuntamento

Vernissage
15/05/2015

ore 19

Generi
fotografia, doppia personale

Dice Eugenio Montale che “Milano è un enorme conglomerato di eremiti”: soli come individui, soli come entità e realtà più strutturate. “Hide – Milano 2015” indaga le realtà nascoste dentro Milano, in un anno in cui la città è sotto i riflettori mondiali per l’Esposizione Universale.

Comunicato stampa

Dice Eugenio Montale che “Milano è un enorme conglomerato di eremiti”: soli come individui, soli come entità e realtà più strutturate.
“Hide – Milano 2015” indaga le realtà nascoste dentro Milano, in un anno in cui la città è sotto i riflettori mondiali per l’Esposizione Universale. In concomitanza con questo grande evento, questo ampio fascio di luce mette in ombra, cela, cancella le miriadi di piccole realtà che sono tuttavia presenti e che sono: quotidianità.
“Hide” è un progetto nato da Elisa Santoro (1982) e Salvatore Uccello (1974), entrambi fotografi con la passione per la street photography e un passato personale ed emozionale legato a Milano. Il progetto intende restituire visibilità non tanto alle periferie, da cui già ci si aspetta invisibilità e degrado, quanto a una parte delle zone più centrali di Milano, di cui siamo abituati a vedere solo i lati sfavillanti. Il “sistema” economico e sociale attuale si è evoluto in modo tale da non necessitare più un velo per nascondere le brutture e le non conformità ai desiderata: semplicemente, illuminando a giorno la bellezza e il progresso, il resto, senza troppo sforzo, scompare. L’invisibilità non è solo nei giornali, nelle tv, nell’oblio della comunicazione, ma è ormai personalizzata nell’invisibilità di attenzione da parte dei passanti, che si fa di giorno in giorno più effimera e volubile come quella dei bambini per le insegne luminose. L’invisibilità, da individualizzata, sta lentamente diventando interiorizzata, rendendoci indifferenti e remissivi all’avanzare del buio.
Il percorso fotografico proposto da Elisa Santoro e Salvatore Uccello si snoda tra le strade caotiche del centro gremite di turisti, a pochi passi dal Quadrilatero della moda, tra le vie pulsanti e trasudanti gioventù e speranze di Città Studi e Lambrate, nel crocevia di culture e tradizioni della zona della Stazione Centrale, da Viale Monza fino a Porta Venezia, e poi ancora lungo la carrellata di rotaie e alberi ombrosi che risale fino a Piazza Cinque Giornate, Viale Monte Nero, Corso XXII Marzo garbatamente palpitante.
Milano “sta mai coi man in man”. Si è rinnovata, evolvendosi, modernizzandosi per essere un’ineccepibile padrona di casa e accogliere i milioni di visitatori che già la stanno visitando. All’ombra della magnificenza delle infrastrutture ultramoderne, dell’implementazione del trasporto pubblico e di tutto il fermento che l’Expo porta con sé, ci sono situazioni di abbandono e degrado celate e ignorate, anche da questo sfolgorante evento. Il messaggio trasmesso da “Hide” si discosta radicalmente dalle strumentalizzazioni che, dopo gli avvenimenti del 1° maggio a Milano, possono essere messe in atto. “Hide” è un progetto reportistica con un’impronta prettamente sociologica: non denuncia, non giudica, non condanna, non propone. Semplicemente osserva, e permette di osservare, attraverso il suo filtro, qualcosa che noi, con in nostri soli occhi, siamo ormai diventati incapaci di vedere.
“Hide – Milano 2015” è un progetto itinerante: partito il 1° maggio alla Barona, presso l’Anfiteatro di Via Zumbini, arriva a Zoia – Gallery & Lab per la sua seconda tappa. Seguiranno a giugno le esposizioni a Radix, in via Faenza, e al negozio civico ChiAmaMilano di via Laghetto. Altre date sono in via di definizione. Per informazioni sulle altre sedi: www.facebook.com/Hide2015
L’inaugurazione dell’esposizione a Zoia – Gallery & Lab sarà accompagnata da una conferenza di Roberto Cuda, giornalista che da anni si occupa di Economia e finanza. La conferenza, dal titolo “Confronto tra economia predatoria ed economia di condivisione” mette in luce i diversi aspetti della nostra economia, dallo sfruttamento del lavoro e dell’ambiente, fino alla dimensione culturale del sovraconsumo come dimensione esistenziale.