Hilla Ben Ari / Alice Cattaneo – Tensioni E-Statiche

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MARIE-LAURE FLEISCH
Via di Pallacorda, 15 00186 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì-venerdì 14.00-20.00 | sabato 16.00 – 20.00 | mattina e domenica su appuntamento

Vernissage
22/06/2015

ore 18,30

Artisti
Alice Cattaneo, Hilla Ben Ari
Generi
arte contemporanea, doppia personale

La mostra accosta l’ultimo video realizzato da Hilla Ben Ari, Na’amah: A Tribute to Nachum Benari, presentato al Museo d’Arte di Ein Harod in Israele questa primavera, alle forme plastiche e mutevoli delle sculture di Alice Cattaneo.

Comunicato stampa

Hilla Ben Ari torna a Roma per presentare il suo ultimo lavoro Na’amah: A Tribute to Nachum Benari, un’opera video realizzata per il museo d’arte di Ein Harod (Israele). Nachum Benari è stato uno scrittore e intellettuale nato in Ucraina nel 1893, prozio dell’artista, e uno dei fondatori del museo di Ein Harod e del kibbutz vicino, nel quale la stessa artista è cresciuta. Nel corso della sua vita Nachum Benari ha pubblicato testi accademici e opere teatrali tra le quali Tubal-Cain (1951), tema biblico affrontato esaminando argomenti come l’arroganza, la colpa e la punizione all’interno della collettività. Da questa pièce teatrale Hilla Ben Ari ha tratto ispirazione per il suo video concentrandosi sul personaggio marginale di Na’amah, spigolatrice silenziosa, sorella di Tubal-Cain e figlia di Lamec, tentando una rilettura del racconto biblico attraverso le problematiche di genere. Na’amah rappresenta la vittima sacrificale dei poteri forti, la figura femminile che viene costretta al silenzio e alla marginalità dagli uomini della famiglia che solo in questo modo hanno potuto imporre la propria presenza. Hilla Ben Ari, come è prassi nei suoi lavori, usa il linguaggio dei corpi per parlare delle relazioni umane e degli stati mentali, li sottopone a sforzi fisici costringendoli in posizioni scomode per diversi minuti. I corpi si bloccano in formazioni plastiche, sculture tremanti in forte tensione e pronte a scattare. Nel video gruppi di persone si oppongono a individui singoli per esprimere il gioco delle parti all’interno della collettività, delimitati nell’azione dalle strutture essenziali e brutali delle impalcature edilizie che si fanno proscenio. Il video è privo di trama narrativa, ma è solo un’essenziale e lirica successione di sequenze che evidenziano gli stati fisici di forza, debolezza, e collasso.
La medesima tensione di un equilibrio precario si può cogliere nelle sculture di Alice Cattaneo, che espone alla Galleria Marie-Laure Fleisch per la prima volta. L’artista milanese lavora sulle forme e i materiali, quelli plastici, flessibili o mutevoli, talvolta solo funzionali all’immagine mentale che insegue, altre volte i materiali diventano il primo spunto per costruire un discorso. Come la stessa artista spiega:” E’ un’esperienza vicina a quando ci si trova davanti a un paesaggio e si ha la sensazione di non riuscire a vederlo realmente, si è bloccati davanti alla sua visione. Il lavoro ha origine da un’esperienza di questo tipo, da un’impossibilità di vedere che ti porta a sostare nello spazio sospeso che esiste poco prima di una reale percezione del mondo. E’ una sorta di area di transizione.” (*) Così nascono le sottili strutture dell’artista, assemblate assecondando una pura sensibilità plastica, stringendo unioni tra reti metalliche, bastoncini di legno e fogli di acetato colorato avviluppati in grovigli costruttivisti. L’intesa tra gli elementi è poetica, risultato di un rapporto fisico e privato tra gli stessi e l’ambiente in cui vengono collocate le sculture. Un’intimità quasi sacrale investe lo spazio che si carica di un’attesa inespressa derivante dal carattere transitorio delle opere, come in procinto di trasformarsi in qualcosa d’altro.

Na’amah: A Tribute to Nachum Benari: Filming, editing, and cinematic consulting: Asaf Saban / Assistant Director: Yahel Dotan / Sound: Yoni Niv / Group Choreography: Shuli Enosh / Art: Salit Krac and Yahel Dotan / Lighting: Nachshon Kaplan / Musicians: Dan Weinstein, Ofer Bymel, Tom Soloveitzik, Yoni Niv. With the support of the Ostrovsky Family Fund, the Hadassah-Brandeis Institute, the Yagurim Association, RENUAR Fashion.

Hilla Ben Ari (Kibbutz Yagur, 1972) vive e lavora a Tel-Aviv. Nel 2006 ha conseguito il Masters degree in Poetics and Comparative Literature presso la Tel- Aviv University. Tra le mostre più importanti: Hilla Ben Ari | Naamah - A Tribute to Nahum Benari, Museum of Art, Ein Harod, Israele (2015); OFF-Biennale, Budapest (2015); The Chicago Triangel, Haifa Museum of Art, Israele (2014); Fair Play, MAXXI, Roma (2014); Iconica – Arte Urbana, Foro Italico, Roma (2014); Epos 4 - The International Art Film Festival, Tel-Aviv Museum of Art (2013); Lucretia, Artisti in Residenza #4, MACRO Museo Arte Contemporanea Roma, (2013); OC Collects, Orange County Museum of Art, Newport Beach, California (2012); Daily Reports, National Museum of Contemporary Art, Bucarest (2012); Falling in Line, Galleria Marie-Laure Fleisch, Roma (2011); Asian Art Biennial, National Taiwan Museum of Fine Arts, (2009); Hibernation, The Center for Contemporary Art, Tel-Aviv (2007); Diana, Herzliya Museum of Contemporary Art, Israele (2004).
Alice Cattaneo (Milano, 1976) vive e lavora a Milano. Nel 2004 ha conseguito il Master of Fine Arts in Scultura presso il San Francisco Art Institute. Tra le mostre più importanti: Ritratto dell’artista da giovane, Castello di Rivoli, Torino (2014); Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte Italiana contemporanea, MAMbo, Bologna (2013); Performing Structures, Wäscherei Kunstverein, Zurigo (2012); The Fourth Guangzhou Triennal, Guangdong Museum of Art, Cina (2012); Arte Essenziale, Collezione Maramotti, Reggio Emilia / Frankfurt Kunstverein, Francoforte (2011); Terre Vulnerabili, Hangar Bicocca, Milano (2010); La scultura Italiana del XXI secolo, Fondazione Pomodoro, Milano (2010); L’Elogio della Semplicità, Palazzo delle Stelline, Milano (2010); Alice Cattaneo, MADRE Museo d’Arte Donna Regina, Napoli (2008). Tra i premi e le residenze: AIR – Artist In Residence, Krems, Austria (2014); Premio New York 2009/2010, Italian Academy at Columbia University, New York (2009); Premio Cairo, Palazzo della Permanente, Milano (2008); Ikon Gallery, Birmingham (2007) Premio Furla, Bologna – menzione speciale (2007).
(*) Intervista Artribune del 19-02-2015 di Davide Del Sasso