Hiroshige – Visioni dal Giappone
Rassegna monografica dedicata a Utagawa Hiroshige (1797 – 1858), uno dei più influenti artisti giapponesi di metà Ottocento.
Comunicato stampa
Come ideale prosecuzione delle iniziative avviate proprio alle Scuderie del Quirinale nel 2016 per il 150° anniversario dei rapporti bilaterali Italia-Giappone, dal 1 marzo aprirà al pubblico nella sede espositiva la mostra Hiroshige. Visioni dal Giappone, rassegna monografica dedicata a Utagawa Hiroshige (1797 – 1858), uno dei più influenti artisti giapponesi di metà Ottocento.
La mostra, visitabile fino al 29 luglio, esporrà una selezione di circa 230 opere, silografie policrome e dipinti su rotolo, divise in 7 percorsi tematici. Il progetto, curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, è una produzione di Ales S.p.A. Arte Lavoro e Servizi, Comune di Bologna - Istituzione Bologna Musei e MondoMostre Skira con la collaborazione del Museum of Fine Arts di Boston e il patrocinio dell’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dell’Ambasciata del Giappone in Italia e dell’Università degli Studi di Milano.
A partire dal 21 settembre 2018, la mostra sarà a Bologna nelle sale espositive del Museo Archeologico, fino al 3 febbraio 2019.
Con le silografie policrome del Mondo Fluttuante, Hiroshige è conosciuto come il “maestro della pioggia e della neve”, celebre per le illustrazioni di paesaggi e vedute del Giappone nelle quattro stagioni e nelle varie condizioni atmosferiche. Immagini molto in voga nella cultura dell’epoca in quanto fonte di conoscenza del territorio ed elemento fondamentale nella costruzione del legame nazionale.
La bellezza delle località e la vivacità delle attività umane sono esaltate dalla visione alternativa offerta dal maestro giapponese che, con le sue costruzioni innovative, segna un cambio epocale all’interno del filone classico del paesaggio. La tecnica usata da Hiroshige sfrutta l’asimmetria della composizione, ponendo in primissimo piano elementi di grandi dimensioni, come in una sorta di esagerato close-up fotografico, lasciando tutto il resto, in piccolo, sullo sfondo.
Le campiture piatte di colore e il gioco di linee curve e spezzate, la serenità oltre che lo sguardo fotografico presente nelle sue opere hanno influenzato molti artisti europei dell’Ottocento - tra cui Van Gogh, Monet, Degas, Toulouse Lautrec - superando in questo forse anche Hokusai, genio fuori dalle righe e dalla personalità tormentata di più difficile controllo.
Durante tutto il periodo di mostra saranno tantissime le occasioni per approfondire attraverso una serie di eventi collaterali organizzati in collaborazione con l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma - dimostrazioni, laboratori, corsi tematici e conferenze aperti al pubblico di tutte le età - quelle tradizioni culturali e artistiche del Giappone che fanno da sfondo alle immagini del Mondo Fluttuante, fino ad arrivare alle più attuali forme di grafica e illustrazione contemporanea che nell’ukiyoe trovano le loro radici. Visioni appunto, come cita il titolo della mostra, che faranno immergere il pubblico nella bellezza del Sol Levante.