Hitnes – Paginae Naturalis
La street-art fa il suo ingresso al Museo di Zoologia, con uno dei più grandi talenti internazionali nell’arte del graffito, illustratore, incisore, pittore ma soprattutto attento osservatore del mondo naturale: Hitnes.
Comunicato stampa
La street-art fa il suo ingresso al Museo di Zoologia, con uno dei più grandi talenti internazionali nell’arte del graffito, illustratore, incisore, pittore ma soprattutto attento osservatore del mondo naturale: Hitnes.
La mostra, Paginae Naturalis, promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, con i Servizi Museali di Zètema Progetto Cultura, sarà aperta al pubblico dal 21 Febbraio al 7 Aprile 2013.
135 tavole dipinte ad acrilico su carta, affiancheranno gli esemplari tassidermizzati della collezione del Museo, seguendone l’ordine, in un continuo scambio tra immaginario e realtà, raccontando la complessità delle cose, orientandoci nell’affascinante mondo animale.
Hitnes ci accompagna all’interno del Museo, passo dopo passo, sala dopo sala, alla ricerca di ordine e verità. E lo spettatore si troverà di fronte all’accattivante spettacolo di un bestiario contemporaneo, fatto di precisione ma, al contempo, deformazione e invenzione. Ed è proprio questo a dare forza ed originalità alla sua opera: una ricerca ossessiva per la cura dei dettagli, quasi esasperati, come a ricordare un’allucinazione notturna. Hitnes non mostra mai l’animale nella sua completezza - sarebbe impossibile racchiuderne l’essenza nella bidimensionalità di un foglio - ma sarà il particolare, il piccolo dettaglio a definirlo, per poi ricondurci alla sua totalità. Per questo il suo lavoro si avvicina a quello dello zoologo che opera in un museo, dove i dettagli morfologici di un reperto vengono esaminati accuratamente alla ricerca di quei caratteri che definiscono una specie - talvolta nuova per la scienza.
Queste figure di animali sono scomposte e ricomposte in macchie di colore, come impronte variopinte, definendosi in pochi dettagli. Spesso il muso, spesso la luce dell’occhio, così l’artista esaspera sapientemente, in modo quasi surreale, le forme delle sue prede: gli artigli diventano pennellate, le piume gocce di colore, tutto realizzato su fogli “rubati”, come partiture musicali, ingiallite riviste d’epoca o altre pagine d’antiquariato, in un originale rapporto fra supporto e specie animale.
Paginae Naturalis è dunque un catalogo di animali “semi-falsi” e delle loro fantastiche denominazioni, una sorta di gioco artistico, dove il segno pittorico imita la realtà, infondendo nuova vita agli animali quasi in posa accanto alle opere.