Hm He Ha

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE COPPOLA
Torrione di Vicenza, corso Palladio 1 , Vicenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Inaugurazione 1 giugno ore 18:00
apertura mostra 2 giugno – 14 settembre 2024
Dal venerdì alla domenica ore 14:00-18:00
ultimo ingresso 17:30

Vernissage
01/06/2024

ore 18

Curatori
Davide Ferri, Elena Volpato
Generi
arte contemporanea

La Fondazione Coppola è lieta di presentare negli spazi del Torrione di Porta Castello la mostra in due parti HM, HE, HA a cura di Elena Volpato e Davide Ferri.

Comunicato stampa

La Fondazione Coppola è lieta di presentare negli spazi del Torrione di Porta Castello la mostra in due parti HM, HE, HA a cura di Elena Volpato e Davide Ferri.

La prima parte, composta di un dialogo tra Pesce Khete e Michele Tocca, avrà luogo dal 1 giugno al 14 settembre 2024.
La seconda parte presenterà un dialogo tra Luca Bertolo e Manuele Cerutti.
Il titolo HM, HE, HA è fatto di piccole esclamazioni che spesso sottolineano, quasi inconsapevolmente, la prima visione di un’opera d’arte, esprimendo di volta in volta riflessione, sorpresa, perplessità o interrogazione. Julian Barnes, un autore amato dagli artisti in mostra e dai due curatori, diede quel titolo a una sua conferenza, ricordando come Edgar Degas ritenesse quelle esclamazioni tutto quanto avesse senso dire di fronte a un dipinto, giudicando di troppo ogni altro commento.

Quei suoni accompagnano anche gli artisti nel loro lavoro, in modo particolare i pittori che operano per approssimazioni, pause e ritorni all’opera e vanno scoprendo il loro risultato mentre reagiscono alla pittura nel suo farsi.
Le due esposizioni nascono dal desiderio di riconoscere l’importanza di un lavoro pittorico che accoglie la riflessione creativa, l’indugio, il dubbio, che si nutre di ostacoli, e che, anzi, li va cercando, per tenere a bada il rischio della maniera, perché la cifra personale, da tratto autentico, non divenga un facile metodo.
Non è dunque un tema, o uno stile quello che accomuna i quattro artisti, ma un’attitudine che fa della pittura un esercizio di continua interrogazione dei suoi limiti.