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Mostra di inaugurazione di Spazio Tenda, nuovo spazio espositivo a Milano.
Comunicato stampa
Mostra di inaugurazione di Spazio Tenda, nuovo spazio espositivo a Milano, in via Guglielmo Pepe,16
Saranno esposte opere inedite di quattro artisti italiani, che attualmente vivono all'estero ma che si riuniranno a Milano durante l'opening
L’esibizione sarà curata da Claudio Saviola e Filippo Fortuna
Stefania Carlotti (1994)
Stefania ha conseguito un Master in Arti Visive presso l'ECAL (Ecole Cantonale d'Art de Lausanne) a Losanna e in precedenza ha studiato presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) a Milano.
Combinando scultura, video e animazione, il suo lavoro oscilla tra l'osservazione ironica dell'ambiente che la circonda e un amalgama di attività ordinarie, i riferimenti al cinema e alla cultura pop e una critica pungente delle sottili perversioni del nostro tempo.
Queste diverse componenti si uniscono per essere rimescolate, riorganizzate ed esplose nella creazione di universi paralleli, in un gioco confuso e spesso ironico tra realtà, finzione e associazioni di memoria.
Dal 2021 Stefania è co-fondatrice di 13 Vitrine, un artist-run-space a Losanna.
Ludovico Orombelli (1996)
Di recente si è servito della tecnica dello spolvero per fare tornare allo stato di disegno preparatorio gli sfondi della pittura rinascimentale. Le riproduzioni rivelano una struttura fondamentale, minacciata dalla volatilità del pigmento che la compone.
Agnese Smaldone (1996)
Alessandra Vincenzi (1995)
vive e lavora a Parigi. Ha studiato costume e moda a Roma, con un interesse per il textile design.
Tramite un linguaggio proveniente dal costume teatrale, da vita ad un immaginario evocativo, composto da materiali essenziali.
Il suo immaginario deriva dal cinema, da immagini appartenenti al mondo delle fiabe e al folklore italiano.
La lavorazione di metalli poveri si alterna alla manipolazione dei tessuti: trame grezze lavorate con elementi naturali si alternano a tessuti più raffinati.
Ci sono diversi modi di costruire memorie. Alcune sono narrative e immediate: miti, leggende e storie di sequenze lineari. Altre sono semplicemente riconosciute. Immagini allusive e non concluse che riconosciamo come familiari - il mondo che scaturisce dal suo lavoro è frutto di uno sfalsamento temporale, tra l’immaginifico ed un passato dimenticato.