Homo Faber
La rassegna espone un consistente nucleo di lavori realizzati da oltre trenta artisti contemporanei, noti a livello nazionale e internazionale, le cui opere dialogano con i tesori del Castello Sforzesco collocati nelle sale della Rocchetta, che comprendono le Civiche Raccolte d’Arte Applicata e il Museo degli Strumenti Musicali.
Comunicato stampa
Inaugura il 7 novembre nelle sale della Rocchetta del Castello Sforzesco la mostra Homo Faber. Il ritorno del fare nell’arte contemporanea, promossa dal Comune di Milano - Cultura, Moda, Design e prodotta da Castello Sforzesco, Palazzo Reale e Operad’Arte, che ne ha curato l’organizzazione, con il contributo e al patrocinio della Regione Lombardia.
In programma dall’8 novembre 2012 al 6 gennaio 2013, la rassegna espone un consistente nucleo di lavori realizzati da oltre trenta artisti contemporanei, noti a livello nazionale e internazionale, le cui opere dialogano con i tesori del Castello Sforzesco collocati nelle sale della Rocchetta, che comprendono le Civiche Raccolte d’Arte Applicata e il Museo degli Strumenti Musicali.
L’obiettivo della mostra, curata da Mimmo Di Marzio in collaborazione con Nicoletta Castellaneta, mette in relazione il presente con il passato e sottolinea il legame concettuale e formale che si istituisce fra le opere realizzate a partire dal Medioevo e i linguaggi dell’arte contemporanea. I caratteri che accomunano le creazioni artistiche messe a confronto sono la dedizione alla tecnica e la conoscenza dei materiali, entrambi aspetti che mettono in luce l’avvicinamento dell'arte odierna al recupero della manualità.
Emerge, dunque, nell’artista contemporaneo la volontà di riscoprire e tradurre con espressioni artistiche attuali il ruolo di “Homo faber”, artigiano ed esperto conoscitore dei materiali, attento al primato della tecnica sul concetto, intento a dimostrare la predominanza dell’uomo sulla materia. La consapevolezza dell’importanza che assume “il fare” si traduce in opere dagli innovativi linguaggi che contrastano, comunicano e insieme si riconciliano con il fascino dell’antichità, rappresentato dalle collezioni permanenti del Castello.
Scrive il curatore Mimmo Di Marzio: “Artisti contemporanei nazionali e internazionali fanno incursione nel Castello Sforzesco con opere, appartenenti a linguaggi estremamente diversi, da cui emergono il primato della tecnica e della manualità. La mostra prende, infatti, in considerazione l’opera in sé, nella sua essenzialità, svincolata da ogni contrapposizione dettata dall’appartenenza all’arte figurativa o concettuale”.
L’innovativo percorso offre al pubblico lavori realizzati tramite diverse forme artistiche: disegno, pittura, scultura, installazione, opere site specific e video.
Gli artisti in mostra sono: Bertozzi e Casoni, Alighiero Boetti, Michael Borremans, Mario Ceroli, Mat Collishaw, Vanni Cuoghi, Fulvio Di Piazza, Nathalie Djurberg, DTao, Federico Guida, Giovanni Iudice, Liu Jianhua, Titus Kaphar, Javier Marin, Marco Mazzoni, Beatriz Millar, Alfredo Rapetti Mogol, Elena Monzo, Wangechi Mutu, Moataz Nasr, Davide Nido, Luigi Ontani, Grayson Perry, Markus Schinwald, Raqib Shaw, Sissi, Carlo Steiner, Lee Sung Kuen, Tarshito, Pascale Marthine Tayou, Francesco Vezzoli e Kehinde Wiley.
La mostra è accompagnata da un catalogo con testi critici di Mimmo Di Marzio e Nicoletta Castellaneta pubblicato da Edizioni Allemandi & C.