How Far Away is Mars
La mostra vuole essere una riflessione su ‘l’ordinario’ e si propone di mettere insieme opere che presentano le caratteristiche di prototipi ingranditi, modificati e infusi con una buona dose di desuetudine e di non familiarità.
Comunicato stampa
Ogni opera è frutto di sovrapposizioni che simulano la densità di presenze sconosciute il cui stato fisico alterato abbandona la materialità. Una rivolta poetica che giace nei nonsensi, nelle manifestazioni di esuberanza e nelle pulsioni primitive. Puntando a qualcosa di lontano da noi, le opere ci ricordano quanto è importante la libertà, l’infinito metafisico e l'idealismo. La mostra vuole essere una riflessione su ‘l’ordinario’ e si propone di mettere insieme opere che presentano le caratteristiche di prototipi ingranditi, modificati e infusi con una buona dose di desuetudine e di non familiarità.
L’artista coreana residente a Berlino Sunah Choi presenta un'installazione che comprende una proiezione d’immagini in continua evoluzione, generate dal vivo e in modo casuale, senza l’intervento di un agente esterno. Il risultato è un insieme di sagome in movimento, la cui bellezza risiede nell'atto di trasformare lo stato delle cose.
Nelle sue opere David Douard crea artefatti misteriosi ed ecosistemi particolarmente ricchi e originali dove il biologico e il tecnologico coesistono. Corpi, macchine e i loro componenti diventano elementi sostituibili di un paesaggio che è insieme primitivo, futuristico e fuori dal tempo.
Le rocce impilate di Daniel Keller, simbolo antico del‘valore aggiunto’ legato all’intervento umano sul paesaggio, sono prodotti acquistati dal principale sito di e-commerce Amazon.com e consegnati direttamente in galleria. Facendo riferimento in modo scherzoso al cambio di ruolo dell’artista-utente nell'economia globale, il lavoro assume le sembianze familiari di readymade minimalista.
‘Sistema S’ (S System) di Andrea Magnani è un’installazione composta da diversi elementi in relazione a un cilindro di ottone usato per fare bolle di sapone nero. Il lavoro, ispirato alla genesi del sistema solare, ricostruisce un laboratorio realizzato prima della mostra per condurre esperimenti nel tentativo di mettere insieme chimica, simbologia e misticismo.
La giovane artista americana Mel Nguyen usa la cianotipia, un processo di stampa del XX secolo, per creare misteriose composizioni grafiche. L’affascinante processo conferisce alle opere un valore pittorico e moltiplica le possibili letture.
Il lavoro dell’artista nata in Corea del Sud Anicka Yi è motivato dalla tensione e dall’interazione tra valore e valori, materiali e materialismo, consumo e spreco. Alcuni oggetti familiari sono sospesi in un blocco di glicerina dando il senso di reliquie fangose della vita quotidiana.
Sunah Choi, David Douard, Daniel Keller, Andrea Magnani, Mel Nguyen, Anicka Yi
‘How Far Away is Mars’
June 19 - September 07 2013
Opening June 19, 19pm
T293 Rome, Via G. M. Crescimbeni 11
T: +39 (0)6 88980475
[email protected]
Each work is a construction of overlapping layers to simulate dense beings made to recreate their factual existence and to escape materiality. A poetic revolt that lies in nonsenses, manifestations of exuberance and primitive impulses. Pointing to something far away from us the works remind us how important is freedom, metaphysical infinity and idealism. The show wants to be a meditation on ‘the ordinary’ and intends to put together works that exhibit the characteristics of extended or altered prototypes infused with a fair amount of desuetude and unfamiliarity.
Berlin based Korean artist Sunah Choi presents an installation that comprises of a projection of constantly changing images that are live randomly generated without an agent. The results are silhouettes in motion whose beauty lie in the act of transforming the state of ordinary things.
In his works David Douard creates mysterious artifacts and particularly rich and original ecosystems where the biological and the technological coexist. Bodies, machines, and their components become the replaceable elements of a scenery which is primitive, futuristic and out of time.
Daniel Keller’s stacked rocks or cairns, an ancient symbol of ‘value-adding’ human intervention on the landscape, are ornaments purchased from leading e-commerce site (and chief disruptor of traditional brick-and-mortar retail) Amazon.com and delivered directly to the gallery. The work playfully addresses the shifting role of the post-studio ‘prosumer’ artist in the global networked economy, assuming the familiar guise of the minimalist readymade.
‘Sistema S’ (S System) by Andrea Magnani is an installation composed by several elements in connection with a brass cylinder used for making black soap bubbles. The work, inspired by the genesis of the solar system, reconstructs a workshop performed before the show to carry out experiments attempting to bring together chemistry, symbology and mysticism.
Young American artist Mel Nguyen uses the cyanotype, a 20th-century printing process, to create mysterious graphic compositions. The fascinating process lends to the works a pictorial value and multiplies the possible readings.
South Korean-born artist Anicka Yi’s work is motivated by the tension and interplay between value and values, materials and materialism, consumption and waste. Familiar objects are suspended in by a block of glycerin living a sense of muddy relics of everyday life.