Hybrid spaces
All’interno di F4 / un’idea di fotografia, il Festival promosso da Fondazione Fabbri, si è svolto un workshop condotto dal noto fotografo Marco Zanta. L’autore ha coordinato il lavoro di undici partecipanti provenienti da tutta Italia che hanno svolto una residenza creativa a Casa Fabbri a Pieve di Soligo. In mostra una selezione dei migliori lavori prodotti in quei giorni.
Comunicato stampa
All’interno di F4 / un’idea di fotografia, il Festival promosso da Fondazione Fabbri, si è svolto un workshop condotto dal noto fotografo Marco Zanta. L’autore ha coordinato il lavoro di undici partecipanti provenienti da tutta Italia che hanno svolto una residenza creativa a Casa Fabbri a Pieve di Soligo. Nel corso di quella settimana è stato realizzato un attento lavoro di indagine fotografica sul paesaggio dell’Alta Marca alternando la ricognizione dei luoghi naturali a quella degli insediamenti urbani, sottolineando la commistione tra questi due elementi.
Una selezione dei migliori lavori prodotti in quei giorni verrà esposta nella prestigiosa sede di Palazzo Giacomelli a Treviso nella mostra Hybrid Spaces, curata da Carlo Sala e promossa da Fondazione Francesco Fabbri in collaborazione con Unindustria Treviso. L’esposizione inaugurerà sabato 19 gennaio alle 17.30 e rimarrà aperta al pubblico fino al 31 gennaio.
La mostra fotografica è un percorso di oltre trenta lavori che testimoniano un paesaggio ibrido che non presenta la tradizionale distinzione tra zone rurali e urbane: troviamo i lievi lineamenti collinari che si intersecano visivamente con i capannoni, quelle vie che un tempo erano campestri ora sono il teatro delle zone industriali e artigianali. E’ un territorio che non va approcciato in senso nostalgico, ma con la necessità di comprendere dei mutamenti oramai consolidati e tutt’oggi influenzati dalla crisi economica in corso.
In una recente intervista ad un quotidiano Marco Zanta sottolineava che “in questo momento di terribile crisi, fermarsi a guardare ciò che ci sta di fronte è una riflessione necessaria; ci aiuta a comprendere gli eventuali errori, anche se questa presa di coscienza può creare angoscia, o farci sentire impotenti”.
I lavori esposti possiedono un valore estetico e autoriale, ma anche la capacità di far comprendere gli elementi caratterizzanti di quelle specifiche zone, che sono altresì emblematici di tutto il Nord-Est.
Ad aver interpretato queste istanze sono autori portatori di differenti concezioni della fotografica, da quella prettamente legata all’arte contemporanea fino al documentarismo; essi sono: Lisa Castellani, Federico Covre, Francesca De Pieri, Giulia Marchi, Francesco Neri, Giuseppe Maldera, Enrico Mambelli, Alvise Raimondi, Alice Ranieri, Nicolas Sgobba e Marian Vanzetto
Con questa iniziativa Fondazione Fabbri continua a indirizzare la sua azione sulle problematiche del contemporaneo. Un momento per riflettere sui paesaggi del Nord-Est costituiti dai territori naturali, dell’azione dell’uomo su di essi, ma anche da come sono percepiti a livello collettivo. Cultura, storia e identità li fanno vivere e vedere in un dato modo che cambia a seconda della comunità di appartenenza e dalle influenze del presente
In mostra una serie di visioni che dimostrano come la fotografia abbia il grande potere di farci soffermare su tutti quei frammenti di realtà che talvolta ignoriamo, ma che l’occhio del fotografo riesce a renderci affascinanti e densi di interrogativi.
Hybrid spaces
Esposizione dei lavori
del workshop di Marco Zanta
Lisa Castellani / Federico Covre / Francesca De Pieri / Giulia Marchi / Francesco Neri / Giuseppe Maldera / Enrico Mambelli / Alvise Raimondi / Alice Ranieri / Nicolas Sgobba / Marian Vanzetto
A cura di Carlo Sala