Informazioni Evento

Luogo
LUCA TOMMASI
Via Cola Montano, 40 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra resterà aperta dal martedì al venerdì ore 16 – 19 e su appuntamento

Vernissage
19/10/2024

ore 17

Artisti
Ubaldo Bartolini, Erin Lawlor
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Mostra doppia personale.

Comunicato stampa

Il titolo della mostra nasce da un’idea del critico David Anfam, scomparso il 21 agosto scorso, curatore del catalogo ragionato delle opere su tela di Mark Rothko e attivo sostenitore di Erin Lawlor. Anfam aveva confidato a Lawlor la volontà di allestire una mostra con questo titolo in cui includere le sue opere e quelle di altri artisti che avessero un’attinenza con il termine “Barocco”. La galleria coglie la suggestione del grande critico e decide di accostare le opere di due pittori che praticano una pittura colta, quasi manierista, tanto in ambito figurativo (Bartolini) che in ambito astratto (Lawlor), il cui dialogo si sostanzia per i riferimenti citazionisti alla storia dell’arte.
Ubaldo Bartolini è protagonista indiscusso della Pittura Anacronistica o Pittura colta che si sviluppa negli anni ‘80 in Italia sotto l’egida di critici quali Maurizio Calvesi e Italo Mussa. Il movimento proponeva un recupero del soggettivismo e della manualità, attraverso la ripresa di tecniche artistiche tradizionali, attingendo al passato come ad un enorme serbatoio iconografico che stimolava uno spiccato “citazionismo”. Bartolini, muovendo da istanze concettuali degli anni ‘70, recupera la pittura di paesaggio che nella seconda metà del XX secolo era stata relegata a genere minore e la trasforma da stereotipo, declassata com’era a decorare scatole di cioccolatini e calendari, ad archetipo della propria arte. Per fare questo recupera il paesaggio del Seicento Barocco, quando il genere si era reso autonomo nella pittura di artisti quali Nicolas Poussin, Claude Lorrain e Gaspard Dughet per poi contaminarlo con le esperienze dei grandi paesaggisti romantici del primo Ottocento. Il paesaggio di Bartolini non esiste, è un paesaggio senza paese che non ha nulla di realistico ma è una proiezione dell’anima e del soggettivismo dell’artista.
Erin Lawlor pratica una pittura astratta dove i movimenti sinuosi e avvolgenti delle pennellate determinano un andamento a riccioli e volute che evocano riferimenti alla storia dell'arte. La pittura è come un vapore che fluttua nell'aria, come rivoli d’acqua dolce che zampillano dalle sorgenti, pittura preziosa e asimmetrica come la perla di forma irregolare chiamata “baroque” da cui deriva il termine che ha connotato l’arte del Seicento fino al Settecento. Come asserito da Davide Ferri “I movimenti delle pennellate rievocano – pur per frammenti e vaghe suggestioni – valori di volatilità e mutevolezza di certi dipinti settecenteschi: l’impressione di un movimento perpetuo negli affreschi di Tiepolo”. Ciò che rende tuttavia originale la sua esperienza è l’assenza di una ricercatezza del dettaglio perché la pittura vive di improvvisazioni e imperfezioni. Il pennello che l’artista utilizza non è quello del miniatore ma è massiccio così da far emergere una casualità della pittura data dal movimento del corpo dell'artista e dal suo rapporto fisico con la superfice, in questo assumendo una valenza quasi processuale.
Ubaldo Bartolini, nato nel 1944 a Montappone (AP), debutta nel 1972 alla Galleria Arte Studio di Macerata. Ha esposto le sue opere in oltre 70 mostre personali e collettive in gallerie e musei di tutto il mondo. Ha partecipato alla Sezione aperto della Biennale di Venezia del 1982 e ha avuto una sala personale nell’edizione del 1984 con la curatela di Maurizio Calvesi. È stato inserito nella mostra “A new Romanticism”, a cura di H. Fox, all’ Hirshhorn Museum di Washington DC (USA) nel 1985 e l’anno successivo ha esposto da Marisa del Re a New York, dove tornerà nel 1995 per esporre da Annina Nosei. Viene invitato alle Quadriennali romane del 1985 e 1999 ed è stato inserito nella collettiva “Novecento, arte e storia in Italia”, ospitata nel 2000/2001 presso le Scuderie papali del Quirinale.

Erin Lawlor, nata a Epping (UK) nel 1969, ha allestito numerose mostre personali a livello nazionale e internazionale. Le mostre personali più recenti includono “Invincible Summer” al Wellington Arch e “Earthly Delights” alla Vigo Gallery (2023), entrambe a Londra, e accompagnate da un catalogo con un saggio di David Anfam; Erin Lawlor “La vie en rose”, Miles McEnery Gallery, New York (2022); “Entre chien et loup”, Luca Tommasi Arte Contemporanea, Milano (2021); “Memory of a Free Festival”, Fox/Jensen/McCrory Gallery, Auckland (2020); “Erin Lawlor”, Miles McEnery Gallery, New York (2019); "Cat on the raz", Espacio Valverde, Madrid; “Hiraeth”, Fox/Jensen Gallery, Sydney (entrambe del 2018); “Erin Lawlor”, Rod Barton, Bruxelles (2016). Nel 2017, una mostra antologica del lavoro di Lawlor, “Onomatopoeia”, ha avuto luogo al Rothko Museum di Daugavpils, Lettonia, e il suo lavoro è stato esposto in “Maleri.Nu/Paint.Now” al Ny Carlsberg Glyptotek Museum, Copenaghen, nel 2016. Le recenti mostre collettive includono The Cabin LA; “a Curated Flashback”, Green Family Foundation, Dallas; “Making a Mark: Abstraction in the Ahmanson Collection”, Irvine, CA; “Raven”, alla Fox/Jensen, Sydney; “10”, PM/AM, Londra; “Holding Hands”, Union Gallery, Londra; “Hallucinogenic” alla Gallery Gerhard Hofland, Amsterdam; “British Painting 2019” Space K, Seoul; “A brief History of Abstraction”, Rønnebæksholm; “L’Echappée Belle: Erin Lawlor/Bram van Velde”, Galerie Pauline Pavec, Parigi; “Drei Künstlerinnen der Gegenwart”, Istituto culturale Mayence/Mainz; “Bête Noire/Candyman”, Museo Neutra, Los Angeles; “A full open hand, drippings, and carefully masked lines”, Galleria Jacob Bjørn, Aarhus.