HyperGames
“HyperGames” è il titolo della nuova collettiva che si terrà presso Federico Luger (FL GALLERY).
Comunicato stampa
HyperGames
Danilo Buccella, Bruna Esposito, Igor Eškinja, Franklin Evans, Diango Hernández, Edgar Orlaineta, Luca Pozzi
Federico Luger (FL GALLERY)
Inaugurazione: 22 gennaio dalle 18.30 alle 21.00
23 gennaio - 31 marzo 2020
“L’uomo è veramente uomo soltanto quando gioca.” (Friedrich Schiller)
“HyperGames” è il titolo della nuova collettiva che si terrà presso Federico Luger (FL GALLERY) a Milano dal 22 gennaio al 31 Marzo.
La mostra è pensata come una controparte analogica del fenomeno del gaming digitale, intendendo lo spazio come una grande piattaforma. Una mostra dedicata agli aspetti più divertenti, liberi e ludici dell’arte; un viaggio alla scoperta o ri-scoperta del bambino che è in tutti noi.
Come scrive lo storico olandese Johan Huizinga (1872-1945) nel suo saggio “Homo Ludens” (1946) il concetto di gioco, in maniera molto innovativa rispetto al passato, viene integrato a quello di cultura. Secondo il suo pensiero tutte le principali attività umane: giustizia, linguaggio e culto sono fortemente legate al gioco.
In seguito, nel 1956 lo scrittore e sociologo francese Roger Caillois (1913-1978) riprendendo e sviluppando la teoria di Huizinga spiega che nel gioco si ritrovano le principali caratteristiche di libertà regolata, incertezza ed improduttività, il tutto collocato in una dimensione fittizia. Caratteristiche che, a guardare attentamente, vestono molto bene anche il corpo meraviglioso e mutevole dell’attività artistica.
Con la collettiva “HyperGames” gli artisti presenti in mostra -Danilo Buccella, Bruna Esposito, Igor Eškinja, Franklin Evans, Diango Hernández, Edgar Orlaineta, Luca Pozzi-, che ormai da anni fanno parte del roster della galleria, sono chiamati a guidare, attraverso i loro lavori e la loro visione, il visitatore all’interno di un nuovo aspetto dell’arte, molto spesso sottovalutato, suggerendo così una forte affinità tra ciò che riguarda il ludico e quanto concerne invece la produzione artistica e creativa.
La casualità, l’azzardo si trovano del resto sia nel momento della realizzazione sia nei passaggi successivi in cui l’opera esiste a tutti gli effetti nella sua concretezza. È proprio in questa fase che entra in scena una casualità ricettiva dell’opera d’arte, che, probabilmente, è ciò che permette la stratificazione semantica e interpretativa dell’oggetto artistico che da alcuni viene percepito e fatto proprio in un modo mentre da altri in un altro. Le opere selezionate spaziano tra molteplici linguaggi artistici, dalla pittura, alla scultura, dall’installazione alla fotografia, favorendo così la diversificazione dei significati. Il pubblico, chiamato a confrontarsi con esse, è così invitato a giocare con ciò che si trova davanti agli occhi in una nuova realtà multidimensionale e atemporale tra mondo reale ed immaginario alla riscoperta di una dimensione fanciulla del sé.