I loro desideri hanno la forma delle nuvole
La Takeawaygallery propone I Loro Desideri Hanno la Forma delle Nuvole, non una vera e propria mostra ma un progetto in divenire: la presentazione dei lavori degli artisti con cui ha in cantiere nella stagione a seguire interventi ed esposizioni, visibili fino a fine mese presso la sede in via della Reginella.
Comunicato stampa
Per la Decima Giornata del Contemporaneo, che si terrà l’11 ottobre 2014 e vede coinvolti i principali protagonisti del contemporaneo su scala nazionale, la Takeawaygallery propone I Loro Desideri Hanno la Forma delle Nuvole, non una vera e propria mostra ma un progetto in divenire: la presentazione dei lavori degli artisti con cui ha in cantiere nella stagione a seguire interventi ed esposizioni, visibili fino a fine mese presso la sede in via della Reginella; un restyling dello spazio, mantenendo però inalterate le peculiarità che l’hanno contraddistinta fino ad oggi (opere di piccole dimensioni, poggiate su mensole per modificarne di costante le posizioni); una “pagina” digitale in cui poter fare il punto su quasi cinque anni di attività – a due mesi dal “compleanno” -, analizzando strade percorse e sentieri da costruire, fermandosi a riflettere non solo sui cambiamenti del panorama circostante, ma soprattutto su quelli avvenuti in casa propria, necessari per fare chiarezza su mete e direzioni future.
Il tema del viaggio, declinato da Adrian Paci nell’immagine simbolo dell’evento organizzato da AMACI – che egli interpreta in chiave di distacco e incontro – è lo spunto da cui procedere per immaginare questo quinquennio come un tragitto. I loro desideri hanno la forma delle nuvole, frase di Baudelaire per esprimere l’inclinazione del viaggiatore, pronto a dire sempre “Andiamo”, con mete incerte e cuori lievi, sembra pensata per raccontare la naturale capacità dell’artista di plasmare il mondo, l’attitudine non sempre utopica di creare delle fratture nel presente seguendo intuizioni fuggevoli ed in continuo divenire, l’intelligenza immaginativa che permette loro di capire in anticipo regole e rotte da infrangere e mutare. Ed è dagli artisti e dall’analisi del loro lavoro che muove questa “sosta” (la necessaria parentesi di meditazione, che non significa stasi perché in piena attività, ma pausa critica per guardare noi stessi), processo di elaborazione dei ricordi e trascorsi e ripensamento del futuro, prima di ripartire verso gli impegni correnti.