I Martedì Critici – Emilio Mazzoli
Il progetto de “I Martedì Critici”, che in anni di dibattiti con artisti ha offerto una riflessione sullo stato dell’arte contemporanea in Italia, riprende la propria attività a Roma, affiancando agli appuntamenti con gli artisti, anche incontri con galleristi, figure di rilievo che hanno contribuito alla definizione del panorama attuale dell’arte. Ospite del primo appuntamento stagionale al Chiostro del Bramante sarà Emilio Mazzoli (Modena, 1942).
Comunicato stampa
Il progetto de "I Martedì Critici", che in anni di dibattiti con artisti ha offerto una riflessione sullo stato dell'arte contemporanea in Italia, riprende la propria attività a Roma, affiancando agli appuntamenti con gli artisti, anche incontri con galleristi, figure di rilievo che hanno contribuito alla definizione del panorama attuale dell'arte.
Ospite del primo appuntamento stagionale al Chiostro del Bramante sarà Emilio Mazzoli (Modena, 1942). Dopo la breve esperienza della galleria Futura, inaugurata nel 1970 con una mostra personale di Giulio Turcato, Mazzoli fonda nel 1977 a Modena la galleria che porta il suo nome e avvia una intensa attività espositiva, organizzando mostre di Vincenzo Agnetti, Gilberto Zorio, Enrico Castellani e Giovanni Anselmo. Verso la fine dell'anno successivo, Mazzoli presenta l'esposizione Tre o quattro artisti secchi in cui sono mostrati i lavori di Sandro Chia e di Enzo Cucchi. Accompagnata da una omonima pubblicazione, la mostra segna l'inizio della stagione della Transavanguardia. Tutte le mostre saranno accompagnate dalla pubblicazione di un catalogo, testimonianza della sua grande passione di bibliofilo. Mazzoli sostiene il processo del ritorno alla pittura di quegli anni e, oltre agli artisti della Transavanguardia, promuove il lavoro di Gino De Dominicis, Tano Festa, Mario Schifano e Alighiero Boetti. Espone artisti americani, tra cui Malcolm Morley, Ross Bleckner, Robert Longo, Alex Katz, David Salle, Mark Innerst e William Anastasi. Nel 1981 organizza la prima mostra personale al mondo di Jean Michael Basquiat, con la collaborazione di Diego Cortez, eccentrico critico d’arte e musica di New York. “La mostra che ho amato di più è quella che farò dopo” afferma Mazzoli; ed è questo entusiasmo, insieme a una apertura alle novità e a una grande libertà lontana dalle mere leggi del mercato, a guidare da oltre quarant'anni l'attività della sua galleria.
Emilio Mazzoli nasce a Modena il 5 febbraio 1942. Già dal 1966 si avvicina all’arte contemporanea e nel 1970 apre a Modena Futura-Galleria d’arte contemporanea. Nel 1977 inaugura la galleria Emilio Mazzoli, dove alla fine del 1978 inizia l’avventura dellaTransavanguardia con la mostra Tre o quattro artisti secchi che ne costituisce il manifesto. Da allora inizia una collaborazione costante con il critico e amico Achille Bonito Oliva, con cui organizza le mostre personali di Enzo Cucchi, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Nicola De Maria e Francesco Clemente, che suscitano un crescente interesse di respiro internazionale. Tra gli artisti con cui ha collaborato regolarmente ricordiamo Gino De Dominicis, Mario Schifano, e Alighiero Boetti. Ha collaborato in più occasioni con il critico e storico dell’arte Giovanni Testori, in particolare per la mostra di Enzo Cucchi dal titolo Fontana Vista e per la presentazione di una triade di giovani artisti austriaci: Herbert Brandl, Gunter Damish, Hubert Scheibl. Mazzoli ha inoltre promosso l’arte americana, esponendo opere di artisti come Malcolm Morley, Ross Bleckner, Robert Longo, Alex Katz, David Salle, Mark Innerst e William Anastasi anche grazie alla collaborazione con Richard Milazzo, critico e curatore di fama internazionale. Nel 1981 he realizzato la prima mostra personale al mondo di Jean Michael Basquiat. Tra gli altri artisti che Emilio Mazzoli ha presentato nella sua galleria ricordiamo infine, oltre ai fotografi Harry Kipper e Gregory Crewdson, il cantautore americano Devendra Banhart, alla sua prima mostra personale. Tra i giovani artisti italiani con cui Mazzoli collabora costantemente da alcuni anni vi sono: Marco Cingolani, Mario Dellavedova, Carlo Benvenuto, Amedeo Martegani, Stefano Graziani, Nicola Samorì. Emilio Mazzoli non promuove ideologie o particolari movimenti ma cura ed espone liberamente l’avanguardia.