I Martedì Critici – Felice Levini

Informazioni Evento

Luogo
AUDITORIUM DI MECENATE
Largo Leopardi 2, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
10/04/2012

alle ore 19.00

Aperitivo dalle 19.00 alle 20.00

Talk con l'artista dalle 20.00 alle 21.30

Contatti
Email: alberto.dambruoso@gmail.com
Artisti
Felice Levini
Curatori
Alberto Dambruoso, Marco Tonelli
Generi
incontro - conferenza

Ospite del terzo appuntamento dei Martedì Critici all’Auditorium di Mecenate sarà Felice Levini. Nato a Roma nel 1956, dove tuttora risiede, Levini è un artista poliedrico: dall’esordio nel 1978 a oggi si è confrontato con vari mezzi artistici, alternando la bidimensionalità del disegno o del dipinto alla tridimensionalità dell’ installazione o della performance, di cui lui stesso è protagonista.

Comunicato stampa

Ospite del terzo appuntamento dei Martedì Critici all'Auditorium di Mecenate sarà Felice Levini. Nato a Roma nel 1956, dove tuttora risiede, Levini è un artista poliedrico: dall'esordio nel 1978 a oggi si è confrontato con vari mezzi artistici, alternando la bidimensionalità del disegno o del dipinto alla tridimensionalità dell' installazione o della performance, di cui lui stesso è protagonista. Attraverso un processo di distillazione, l'artista estrapola dall'ambito letterario, naturale, artistico, mitologico, ma anche pubblicitario, alcune immagini che egli sintetizza e assottiglia, finché esse non raggiungono l'immediatezza comunicativa delle icone, grazie all'esattezza grafica e alla condensazione nel segno dell'immaginazione. Le figure a volte campeggiano su una superficie vuota, a volte si inseriscono in un pattern decorativo che ricorda il gusto barocco per la proliferazione, riproducendo con ritmo elegante l'andamento discreto del linguaggio dei pixel. Le figure sono investite di nuovi significati grazie a un montaggio che rivela per contrasto rapporti inediti tra le cose: il carattere elementare dell'archetipo viene nascosto nella complessità di ricercati intrecci di figure, o un aggetto inaspettato rompe improvvisamente la piatta superficie della tela aprendo nuove prospettive. Lo stesso carattere spiazzante è conferito alle parole, gli aforismi che fanno da contrappunto alle sofisticate associazioni di immagini e che cercano di sviare ogni linea interpretativa univoca, stravolgendo l'ordine della visione delle cose.