I Martedì Critici – Hermann Nitsch
Secondo appuntamento della stagione autunnale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti all’ottavo anno di attività.
Comunicato stampa
Martedì 3 ottobre avrà luogo il secondo appuntamento della stagione autunnale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall'«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti all’ottavo anno di attività.
La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell'arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno in diverse sedi, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - La Farnesina, il Tempietto del Bramante sul Gianicolo, sede dell'Accademia di Spagna, l’Accademia di Belle Arti di Roma, l’Istituto Italiano di Cultura Il Cairo, oltre che l’Art Forum Würth Capena.
Ospite del secondo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici» sarà Hermann Nitsch (Vienna, 1938), presente nella mostra collettiva in corso all’Art Forum Würth Capena “A.E.I.O.U. Da Klimt a Hausner a Wurm-L’arte austriaca nella Collezione Würth” con due opere, “Secessione“ (1987) e “Dettaglio di un All-Over Painting dell’O. M. Theater” (1984-85).
Hermann Nitsch è un massimo esponente del movimento dell’azionismo viennese nato a metà degli anni Sessanta e che annovera tra i suoi esponenti anche Günter Brus, Otto Mühl, e Rudolf Schwarzkogler, fonda tra il 1957 e il 1960 il “Teatro delle Orge e dei Misteri. Gesamtkunstwerk, ovvero opera d’arte totale che unisce in modo sinestetico il dramma, la pittura e la musica (composta dallo stesso Nitsch) e che viene vissuta dallo spettatore-attore come una festa della durata di più giorni la cui azione catartica è paragonabile alla psicanalisi. “Gli avvenimenti non vengono recitati come nel caso del teatro classico, bensì si verificano effettivamente. Lo spettatore viene messo dentro l’evento per verificare se stesso”. Agli anni Sessanta si datano anche i primi Schüttbilder, opere pittoriche ottenute con il versamento di colore e talvolta sangue su tela, nel seno della cultura dell’informale che esalta l’immediatezza del gesto. Le azioni come l’O.M.T. prevedono spesso il dilaniamento di corpi animali e la manipolazione delle loro viscere, operazioni di forte impatto emotivo che costarono a Nitsch due settimane di carcere nel 1965 e che ad oggi attirano critiche e manifestazioni di protesta da parte degli animalisti. L’artista ha sempre chiarito che i corpi animali provengono dai macelli e non vengono quindi uccisi durante le azioni performative, affermando che soltanto confrontandosi con essi e innescando una abreazione, reazione catartica, i grandi tabù morali quali quelli del sesso e della morte possono essere superati.
Hermann Nitsch è un artista particolarmente legato all’Italia, avendo vissuto ad Asolo in Veneto e in una casa di pescatori vicino all’area archeologica di Cuma presso Napoli nel 1979. Nel 2008 Giuseppe Morra, suo storico gallerista, ha inaugurato a Napoli il Museo Nitsch (l’altro museo monografico si trova a Mistelbach nella Bassa Austria). A Torrita Tiberina, Comune in provincia di Roma non lontano da Capena, la Fondazione Mario e Maria Pia Serpone custodisce all’interno di un parco di sculture una cappella che ha accolto una Malaktion (azione pittorica) dell’artista. Il CIAC di Foligno (Centro Italiano Arte Contemporanea) ha recentemente ospitato la mostra “Hermann Nitsch – O.M.T. Colore dal rito”.
Presso l’Art Forum Wurth di Capena è sempre in corso la mostra “A.E.I.O.U. Da Klimt a Hausner a Wurm – L’arte austriaca nella Collezione Würth”. In esposizione un’ampia scelta tra dipinti, opere grafiche e sculture di più di trenta artisti, iniziando da Gustav Klimt, Oskar Kokoschka, Rudolf Ribarz, Carl Fahringer, passando per la vasta produzione artistica austriaca del XX secolo, con figure quali Friedensreich Hundertwasser, Rudolf Hausner, Hermann Nitsch, Arnulf Rainer, Alfred Haberpointner, Alfred Hrdlicka, Peter Pongratz, fino ad arrivare agli esponenti più giovani come Erwin Wurm, Markus Redl e Markus Hofer.
L’arte austriaca gode di una posizione privilegiata all’interno della Collezione Würth, rappresentando ad oggi la raccolta più vasta di opere di artisti austriaci al di fuori dell’Austria custodita da una collezione privata.