I Nuovi Futuristi
La mostra “I nuovi futuristi”, a cura di Renato Barilli, rappresenta il frutto del lavoro del critico bolognese per rintracciare e documentare gli sviluppi del futurismo nella versione di Balla e Depero.
Comunicato stampa
Se il Futurismo di Umberto Boccioni ha influenzato profondamente l’arte italiana e preparato la via all’Arte povera, qual è invece l’eredità storica dell’altro Futurismo, quello di Balla e di Depero, con la sua sintesi originale di decorazione e funzionalismo?
La domanda se la pone da tempo il critico Renato Barilli. Una questione che non riguarda solo la riflessione accademica: descrivere e mettere in prospettiva i molteplici esiti della maggiore avanguardia italiana ha assunto una particolare urgenza nell’onda lunga del centenario del Futurismo (2009). Il Mart ha partecipato alle celebrazioni con grande impegno, producendo la mostra “Futurismo 100”, a cura di Ester Coen, inaugurando una nuova sede museale, la Casa d’Arte Fortunato Depero, e attraverso un’articolata serie di pubblicazioni di approfondimento sui legami tra il movimento futurista e le avanguardie tedesche e russe degli anni Dieci e Venti del Ventesimo secolo.
La mostra “I nuovi futuristi”, a cura di Renato Barilli, rappresenta il frutto del lavoro del critico bolognese per rintracciare e documentare gli sviluppi del futurismo nella versione di Balla e Depero.
La mostra si svolge a Casa Depero dal 19 novembre 2011 al 26 febbraio 2012. Comprende una trentina di opere di Gianantonio Abate, Clara Bonfiglio, Dario Brevi, Gianni Cella, Andrea Crosa, Innocente, Marco Lodola, Battista Luraschi, Luciano Palmieri, Plumcake e Umberto Postal.
Le loro opere si potranno mettere a confronto con gli arazzi, le tele, gli oggetti e la grafica di Fortunato Depero, in un allestimento che metterà in luce la grande capacità di questi artisti di spaziare con assoluta libertà tra varie espressioni artistiche, utilizzando materiali prodotti dalle nuove tecnologie, come il plexiglass, il pvc, il neon.
I “Nuovi Futuristi” hanno esplorato i territori al confine tra design e pubblicità, ma anche tra narrazione, fumetti e cartoni animati.