I Pisani Moretta
Non è data di frequente la possibilità di ripercorrere nel dettaglio la storia di una famiglia del patriziato veneziano. Un’eccezione è senz’altro rappresentata dai Pisani di San Polo, meglio nota con l’epiteto di Moretta.
Comunicato stampa
Non è data di frequente la possibilità di ripercorrere nel dettaglio la storia di una famiglia del patriziato veneziano. Un’eccezione è senz’altro rappresentata dai Pisani di San Polo, meglio nota con l’epiteto di Moretta.
Il nome della casa Pisani, una delle più prestigiose di Venezia, evoca immediatamente sfarzo e ricchezza. Suddivisa in molti rami, i più noti furono quello di Santo Stefano, cui si deve la realizzazione della grandiosa villa di Stra (nell’entroterra veneziano), e quello di San Polo, dalle solide ricchezze patrimoniali, che possedeva lo splendido palazzo gotico sul Canal Grande, decorato, verso il 1745, dai più grandi artisti attivi a Venezia.
A quest’ultima famiglia è legata anche l’omonima causa legale, forse il più famoso processo che si svolse a Venezia nel Settecento, che ben esemplifica le dinamiche sociali e le contraddizioni della nobiltà veneziana prima della caduta della Serenissima.
Ci illumina sulle vicende dei Pisani Moretta parte dell’archivio familiare, donato alla biblioteca del Museo Correr dal conte Leonardo de Lazara Pisani-Zusto nel 1975. Non si tratta però dell’unico legame fra i Moretta e la Fondazione Musei Civici di Venezia.
A partire da alcune celebri opere di Canova, come il Dedalo e Icaro e il gesso dell’Amorino alato, fino all’archivio di famiglia, i Pisani - e i loro eredi - nel corso di oltre un secolo hanno voluto vincolare alla città di Venezia alcune straordinarie opere d’arte della loro collezione.
Molte di esse sono oggi a Ca’ Rezzonico: dalla Morte di Dario di Giambattista Piazzetta ai superbi piani per consoles di Benedetto Corbarelli, fino al servizio da viaggio in onice e argento realizzato ad Augsburg per il matrimonio fra Pietro Vettor Pisani e Caterina Grimani.
A documentare una delle più importanti esperienze collezionistiche in ambito veneziano sarà un’esposizione che partendo proprio da questo nucleo di capolavori, accosta un centinaio di opere già appartenenti ai Pisani moretta, provenienti da numerose collezioni private.
Oltre ai dipinti e alle sculture, particolare risalto viene dedicato alle arti decorative, come i servizi in vetro di Murano, le argenterie, i piatti in maiolica e porcellana, i merletti. Saranno esposti anche oggetti d’uso comune e alcune curiosità che documentano non solo il gusto ma anche l’intima vita quotidiana di una delle famiglie più in vista della Venezia settecentesca.
Alla mostra, a cura di Alberto Craievich, è abbinato un catalogo edito da Antiga Edizioni con interventi di Marcella Ansaldi, Letizia Caselli, Ileana Chiappini, Rossella Granziero, Giuseppe Gullino, Giuseppe Pavanello, Jan Rössler, Francesca Stopper, Giovanni C. F. Villa.