I racconti di inverno
I racconti di inverno, adattamento teatrale de La regina delle nevi, l’incantevole favola scritta nel 1844 da Hans Christian Andersen. Il racconto del celebre scrittore danese prenderà vita all’interno del tunnel voluto da Ferdinando II di Borbone, tra i suoi corridoi sotterranei ricavati dal ventre della collina di Pizzofalcone.
Comunicato stampa
Un appuntamento con le atmosfere fatate delle favole nord europee riscalderà, venerdì due gennaio, gli spazi della Galleria borbonica. E lo farà in due appuntamenti, sul far della sera, alle 19.30, e in replica alle 21, con I racconti di inverno, adattamento teatrale de La regina delle nevi, l'incantevole favola scritta nel 1844 da Hans Christian Andersen. Il racconto del celebre scrittore danese prenderà vita all'interno del tunnel voluto da Ferdinando II di Borbone, tra i suoi corridoi sotterranei ricavati dal ventre della collina di Pizzofalcone. Nato da un'idea di Valerio Gargiulo per la regia di Livia Bertè e la direzione artistica di Ilaria Vitale, nell'adattamento proposto agli spettatori della Galleria Borbonica nella serata di venerdì 2 gennaio, saranno i corpi e la musica a dare forma, più di ogni parola, al racconto liberamente ispirato alla fiaba di Anderson.
Attraverso le coreografie e i movimenti scenici ideati e realizzati da Luisa Leone e le note del maestro d'arpa Gianluca Rovinello, che per la Regina delle Nevi ha realizzato una colonna sonora fatta non solo di musiche ma di suggestioni sonore e rievocazioni, prenderà vita tra le pareti del tunnel borbonico, forse la più natalizia delle favole di Andersen: un monito contro la gelida freddezza che attanaglia i rapporti umani e un inno all'amore.
“Uno specchio capace di far sparire tutto ciò che di bello si specchia in lui, e di accentuare e deformare tutto ciò che è cattivo, malvagio. Mille frammenti dispersi per il mondo, pronti a penetrare negli occhi e nei cuori degli uomini, corrompendone le anime. Due piccoli amici. Una donna malvagia, accecata dal dolore: è la Regina delle nevi, che impone la sua gelida mano sul cuore di chiunque incontri sul suo cammino”.
Le voci di Andrea Cioffi e Livia Bertè a scioglierne il maleficio.
"RACCONTI D’INVERNO"
La Regina delle Nevi
Da un'idea di Valerio Gargiulo.
Direzione artistica di Ilaria Vitale.
Regia ed adattamento teatrale Livia Bertè
Musiche a cura di Gianluca Rovinello
Direzione artistica Ilaria Vitale
Coreografie e movimenti scenici: Luisa Leone
Personaggi ed Interpreti
Andrea Cioffi
Livia Bertè
ORARI DELLE RAPPRESENTAZIONI:
VENERDI' 2 GENNAIO
ORE 19,30
ORE 21,00
Costo del biglietto 15 euro
Prenotazioni obbligatorie al numero 0817645808 (ven-sab-dom) o al 3662484151
Entrata al tunnel dal parcheggio Morelli
PREVISTA CONVEZIONE DI SCONTO CON IL PARCHEGGIO MORELLI
Scontro di tre euro su due ore di parcheggio (il costo sarà di 5 invece che di 8 euro).
Per usufruire della convenzione si raccomanda di conservare il biglietto dello spettacolo e presentarlo all'uscita ai responsabili della Galleria Borbonica.
Galleria Borbonica | Napolisotterranea | Napoli Sotterranea
www.galleriaborbonica.com
IL TUNNEL BORBONICO
Il Tunnel Borbonico, o Galleria Borbonica, è una cavità sotterranea di Napoli che si estende sotto la collina di Pizzofalcone, nei pressi di Palazzo Reale, nel quartiere San Ferdinando. Commissionato da Ferdinando II di Borbone nel 1853 all'architetto Enrico Alvino, l'opera aveva un fine militare. Essa doveva costituire una rapida via di fuga (verso il mare) per la famiglia reale in caso di tumulti e un rapido collegamento con la reggia per i soldati acquartierati nelle caserme di Chiaia: la Caserma della Vittoria e la Caserma della Cavallerizza.
Il tunnel, dopo numerose interruzioni nelle operazioni di scavo, fu inaugurato dal re il 25 maggio di quell'anno, sebbene i lavori non fossero stati ultimati. La morte di Ferdinando II nel 1859, e le vicende storico-politiche che investirono il suo successore Francesco II delle Due Sicilie, ostacolarono la ripresa dello scavo, che rimase così incompiuto.
Il percorso, nel secolo successivo, fu abbandonato, fino a quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, alcuni ambienti sotterranei furono adoperati e allestiti come rifugio antiaereo dal Genio Militare, elettrificati e forniti di brandine, arnesi da cucina e una serie di latrine. Nel ricovero antiaereo infatti poteva accadere che i napoletani rimanessero anche per molti giorni.
In seguito fu adibito a deposito giudiziario comunale. Negli anni ottanta le cave Carafa furono adoperate come parcheggio e, durante gli scavi per la realizzazione della galleria della Linea Tranviaria Rapida in piazza del Plebiscito, il Tunnel fu intercettato per errore e comportò la riprogettazione dello scavo.
Dal 2007 il sito, dopo interventi di messa in sicurezza, è aperto a pubblico.