I reliquiari degli argentieri napoletani Capozzi

Informazioni Evento

Luogo
ABBAZIA DI MONTECASSINO
Corso Della Repubblica , Cassino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
19/12/2015

ore 16,30

Generi
documentaria

Mostra I reliquiari degli argentieri napoletani Capozzi (circa 1830), realizzata dal Polo Museale del Lazio in collaborazione con l’Abbazia di Montecassino.

Comunicato stampa

I reliquiari degli argentieri napoletani Capozzi (circa 1830)
Depositi in mostra, Capitolo # 1: dal Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Roma

Abbazia di Montecassino, Museo
Sabato 19 dicembre 2015 – Martedì 16 febbraio 2016

Sabato 19 dicembre alle ore 16.30, presso il Museo dell’Abbazia di Montecassino, s’inaugura la mostra I reliquiari degli argentieri napoletani Capozzi (circa 1830), realizzata dal Polo Museale del Lazio in collaborazione con l’Abbazia di Montecassino.

La mostra vede al centro due opere realizzate intorno al 1830 nella bottega degli argentieri napoletani Capozzi. Esse appartengono alla categoria dei reliquiari a ostensorio, andata affermandosi dall’età barocca fino all’intero diciannovesimo secolo: si tratta cioè di oggetti concepiti per conservare e mostrare – dal latino ostendere – al pubblico dei fedeli una sacra reliquia, specie in occasione di alcune particolari liturgie.

La bottega dei Capozzi fu tra le principali interpreti della grande tradizione partenopea dell’argenteria e ancor più dell’arredo sacro. I due reliquiari, oggi nei depositi del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, furono eseguiti per l’esattezza fra il 1824 e il 1832, come documenta il bollo del saggiatore Paolo de Blasio, il perito incaricato di comprovare la qualità e il titolo dell’argento. La raffinatezza esecutiva – si guardi per esempio al profilo degli angeli – lascia aperta la loro attribuzione a Luigi Capozzi, l’esponente più noto della famiglia. Nel 1838 Luigi avrebbe realizzato per il Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli il San Vincenzo Ferrer, valutato all’epoca ben 3000 ducati e di recente esposto anche al Musée Maillol di Parigi; due anni più tardi gli abitanti di Itri, nell’attuale provincia di Latina, avrebbero pagato una somma consistente per commissionargli la statua della Madonna della Civita.

L’evento è il primo capitolo del progetto Depositi in mostra. Il progetto, ideato da Edith Gabrielli, Direttore del Polo Museale del Lazio, consiste nel selezionare e riportare all’attenzione del pubblico, appunto attraverso lo strumento della mostra, oggetti che provengono dai depositi del Polo, esponendoli in musei o – perché no? – anche in altre sedi del territorio del Lazio. Su tali basi la mostra di Montecassino – curata da Gabriella Musto, con la collaborazione di Paolo Castellani e Antonio Potenza e con il coordinamento di Sonia Martone – si pone obiettivi molteplici, concatenati e interdipendenti. Essa vuole in prima istanza valorizzare due oggetti preziosi da molto tempo nascosti al grande pubblico, reimmettendoli così nel circuito della fruizione e della ricerca. La seconda sfida è rimettere al centro Palazzo Venezia e il relativo Museo Nazionale, luogo fra i più significativi di Roma e invece attualmente fuori dalle comuni rotte turistiche. La scelta in favore di due oggetti liturgici, giusto in occasione del Natale e del Giubileo della Misericordia, rimarca poi la sensibilità del Polo Museale del Lazio per l’Abbazia di Montecassino – cardine dell’Europa moderna – e, attraverso Montecassino, per tutte le abbazie e i luoghi sacri affidati allo stesso Polo. Sul piano strategico la mostra infine contribuisce a rendere forte e concreto il patto di sinergia e di reciproca collaborazione siglato non solo con i 43 musei, istituti e aree archeologiche del Polo Museale del Lazio ma anche e per certi versi soprattutto con le differenti realtà operanti sul territorio nel campo della conservazione e gestione dei beni culturali.