I Ritratti dei Santi Artisti

Informazioni Evento

Luogo
ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA - PALAZZO CARPEGNA
Piazza Dell'accademia Di San Luca 77, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
12/11/2013

ore 12.30

Curatori
Marica Marzinotto, Valeria Rotili, Stefania Ventra
Generi
arte antica, collettiva

Presso la Galleria dell’Accademia sarà esposto un nucleo di dodici ritratti di beati e santi artisti, restaurati per l’occasione, realizzato sotto l’egida del pittore marchigiano e da lui donati al momento della sua elezione a Principe perpetuo dell’istituzione accademica nell’anno santo 1700.

Comunicato stampa

Martedì 12 novembre, alle ore 12.30, nell’ambito del convegno internazionale Maratti e l’Europa (Roma, 11-12 novembre 2013) sarà inaugurata la mostra I ritratti dei Santi artisti: una regia di Carlo Maratti per l’Accademia di San Luca, organizzata in occasione delle celebrazioni del terzo centenario dalla morte del pittore Carlo Maratti (Camerano 1625 - Roma 1713).

Presso la Galleria dell’Accademia sarà esposto un nucleo di dodici ritratti di beati e santi artisti, restaurati per l’occasione, realizzato sotto l’egida del pittore marchigiano e da lui donati al momento della sua elezione a Principe perpetuo dell’istituzione accademica nell'anno santo 1700. Le effigi, eseguite dalla bottega dell'artista, raffigurano i santi scultori e lapicidi Nicodemo, Claudio, Nicostrato, Sinforiano, Castorio e i pittori e miniatori santi Lazzaro monaco, Metodio, Dunstano, Felice di Valois, Maria Maddalena de’ Pazzi e i beati Fra’ Giovanni da Fiesole e Giacomo Griesienger. Le dodici tele, in origine quattordici, poco note anche agli specialisti, costituiscono un’occasione di riflessione sul complesso meccanismo di produzione della bottega marattesca, una vera e propria officina ove circolavano decine di allievi di diverse generazioni e provenienze, le cui maniere si omologavano sul modello del maestro, circostanza che determina oggi difficoltà nell’attribuzione delle opere. Nella serie, presentata in mostra, di qualità non omogenea, spiccano brani di raffinata eleganza che portano a ipotizzare la partecipazione all’impresa di alcuni tra i maggiori collaboratori e interpreti del classicismo marattesco.

La mostra intende presentare a pubblico e critica le opere recuperate, offrendole come materiale per la discussione e la ricerca.