Ian Tweedy – My Neighbors The Von Stauffenbergs
La mostra combina diversi elementi, tra cui la caduta del muro di Berlino, gli esordi della cultura graffitista e la personale esperienza di Tweedy, vissuto per diverso tempo negli anni ’80 accanto alla abitazione della nota famiglia tedesca Von Stauffenbergs a Berlino.
Comunicato stampa
Monitor è lieta di presentare la terza mostra personale del pittore americano Ian Tweedy negli spazi di Palazzo Sforza Cesarini.
My Neighbors The Von Stauffenbergs è una mostra asciutta, calibrata, che costituisce un passo importante nel percorso dell'artista. Essa combina diversi elementi, tra cui la caduta del muro di Berlino, gli esordi della cultura graffitista e la personale esperienza di Tweedy, vissuto per diverso tempo negli anni '80 accanto alla abitazione della nota famiglia tedesca Von Stauffenbergs a Berlino.
Mutuando le dimensioni monumentali dalla pittura di genere storico, Tweedy esporrà in una delle due ampie sale della galleria tre quadri di grandi dimensioni che verranno affiancati, quasi specularmente nella seconda sala, da una serie di dipinti su carte prese da riviste tedesche dei tardi anni '80 da sempre parte della personale collezione dell'artista.
I tre dipinti dal titolo Fragment Kit (Aftermath of the 20th July Plot) I, II III, trovano ispirazione in una fotografia d'epoca scattata il giorno dopo il fallimentare tentativo da parte dei servizi segreti tedeschi e del colonnello Von Stauffenbergs di assassinare Hitler, facendo detonare una bomba nel famoso quartier generale Wolfs Layr, in Polonia.
Si tratta di dipinti scuri, dai toni forti, quasi crudi nel loro genere cui fanno da contraltare, delicatamente, le piccole e preziose carte che vedono ritratta una giovane donna dai capelli scuri mentre si appresta a truccarsi, passo dopo passo, trasformandosi via via in una donna molto più anziana.
La famiglia dell'artista ha avuto nel corso del soggiorno berlinese, solamente alcuni sporadici incontri con i Von Stauffenbergs, al punto che Tweedy non ricorda assolutamente le fattezze della donna -nonostante la sua presenza aleggiasse nelle conversazioni del tempo ed acquisisse di volta in volta un crescente alone di mito. Proprio per questo, come nell'atto di ripercorrere una trama, l'artista ritrae sotto le sue sembianze volti di attrici dell'epoca, quasi cercando di colmare il vuoto di quella mancata memoria.
In questi lavori, la Contessa rimane naturalmente avvolta in una luce di mistero e mai realmente ritratta mentre il tempo scandisce il suo corso, come nelle pieghe del volto e nelle crepe del muro di fondo, dietro di lei. Allo stesso tempo al progressivo invecchiarsi della donna la Storia risponde: un muro viene fatto cadere ed una nuova generazione culturale vede la luce.
I dipinti, facendo uso della storia della celebre famiglia tedesca, rivelano in realtà l'ambiguità della relazione tra l'artista e la sua vita in Germania.
Con questa mostra, Tweedy rende propria la rivalutazione del quadro di Storia, operando dopo l'avvenimento del fatto stesso, ritracciandone però gli indizi e gli accadimenti, come un detective sulla scena di un crimine.
La storia, è così osservata per frammenti, dati parziali e non uniformi che -pur non essendo importanti nella singola individualità - confluiscono poi nella totalità dell'affresco, realizzato come una sorta di KIT fai da te, adoperato però in modo assolutamente personale e privato.
Fino al 15 Febbraio
Ian Tweedy (Hahn, Germania, 1982 vive e lavora a New York).
Solo shows: 2013: N Dash / Ian Tweedy, The Arts Club, London, UK; A Line describing the surface, Museion, Bolzano, Italy; 2012: A Long Story, Untitled, New York; 2011: Retracing my steps, Painting Performance, Complesso Santo Spirito in Sassia, Rome, (IT). Curated by Ludovico Pratesi and Valentina Ciarallo; Debris, Monitor, Rome 2009: ‘70 Zeppelins’, EX3 Centro per l’Arte Contemporaneo, Firenze, a cura di Lorenzo Giusti; ‘Without a Glimmer of Remorse’, Monitor Gallery, Roma; 2008: ‘I’ll Meet You at the Rendezvous’, GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo, a cura di Alessandro Rabottini. Group Shows: 2013: Le Ragioni della Pittura. Esiti e prospettive di un medium, curated by Laura Cherubini and Eugenio Viola, Palazzo De Sanctis, Castelbasso, (IT); 2012: The Giuliana and Tommaso Setari Collection, behind closed doors again, La Maison Rouge, Paris, 2011: Summer Show, Galerie Diana Stigter, Amsterdam, Netherlands; Art works, Deutsche Bank Collection Group Head Office, Frankfurt, (GE); Wallpaperism, Motel Campo, curated by Nick Oberthaler, Geneva, Switzerland; COSA FA LA MIA ANIMA MENTRE STO LAVORANDO? Curated by Francesca Pasini and Angela Vettese, The Consolandi Collection, MAGA Museum, Varese, (IT); 2010: VideoREPORT ITALIA 2008_09,Galleria Comunale d’arte Contemporanea di Monfalcone, Monfalcone. Curated by Andrea Bruciati; Il Museo Privato. La passione per l’arte contemporaneo nelle collezioni Bergamasche, GAMeC, Bergamo. Curated by Giancinto di Pietrantonio; ‘21 x 21 - Twenty one artists for the 21st Century’, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; 2009: ‘No Soul for Sale’, A Festival of Independents, Perfomance for Mousse Magazine, X Initiative, New York, a cura di Cecilia Alemani; ‘Usages de Document’, Centre Culturel Suisse à Paris, Parigi; ‘IMO3 - L’Immagine Sottile’, Galleria Comunale Di Monfalcone (GO), a cura di Andrea Bruciati; 2008: ‘50 Moons of Saturn’, Triennale di Torino, Castello di Rivoli (TO), a cura di Daniel Birnbaum; 2007: Der Prozess, Prague Biennale 3, Prague a cura di Marco Scotini; Cities from Below, Fondazione Teseco, Pisa, a cura di Marco Scotini; 2006 ‘Un lavoro fatto ad arte’, Palazzo Te, Mantova, a cura di Veronica Pirola.