Iconic – Ironic
Una collettiva di tre talenti del disegno, Neal Fox, Fausto Gilberti e Hell’O Monsters, che omaggiano, (s)consacrando attraverso l’ironia, il gioco e il sarcasmo, i grandi maestri dell’arte.
Comunicato stampa
La galleria Marie-Laure Fleisch è lieta di annunciare la mostra ICONIC | IRONIC, una collettiva di tre talenti del disegno, Neal Fox, Fausto Gilberti e Hell’O Monsters, che omaggiano, (s)consacrando attraverso l’ironia, il gioco e il sarcasmo, i grandi maestri dell’arte.
L’amore per questi ultimi passa attraverso un iconoclastico scontro e confronto: nell'utilizzo di una ludica irriverenza si celebrano i maestri. Si tenta di capirli, ossequiarli e superarli, nella burla, in un sagace rimando denso di citazioni di esaltazione e distruzione. Un elogio impertinente questo dei tre artisti, mosso da ammirazione e deferenza per la capacità dei protagonisti della “vecchia scuola” di essere così fortemente riconoscibili ed insuperati, come professionisti e come individui, ed essere esempi di possente e vigorosa influenza. Essi diventano ispirazione per suggestioni oniriche e surreali, enigmi e paradossi in un percorso divertente, graffiante, sottile e beffardo che esalta, nella tecnica del disegno, le spiccate individualità di ciascuno, trasversalmente legate dal tratto dell’ironico dileggio.
Le opere di Neal Fox sono calderoni da incubo di cultura pop, in cui le più grandi leggende dell’umanità vengono idolatrate e dissacrate allo stesso tempo. Irriverenti e ossessive, le sue visioni contorte raffigurano icone come Pablo Picasso e Salvador Dalì strappati ai loro consueti contesti e coinvolti in episodi grotteschi e violenti, molto spesso affiancati da noti serial killer o famosi personaggi di invenzione come Topolino e Ronald McDonald, ribaltando completamente i significanti culturali. Definibili come fantasmagorie moderne, con uno stile vicino a Robert Crumb e Otto Dix, le opere di Fox sono un perfetto mix di humor nero e teatro dell’assurdo.
I monocromi omini di Fausto Gilberti sono i protagonisti assoluti della sua arte. Essenzialissime figure dai grandi occhi rotondi, in una buffa espressione di meraviglia, impersonano e mimano personaggi e vicende estremamente noti. Con un linguaggio da comic strips, addizionato a una buona dose di cinismo, Gilberti ironizza sulle drammatiche azioni di Marina Abramovic, o esalta la comicità insita nel famosissimo video The Way Things Go (1987) di Fischli e Weiss. Parodistiche letture personali della cultura popolare che ci gira intorno quotidianamente, la riconoscibilità dei contenuti e la sua immediatezza espressiva sono imprescindibili dall’opera d’arte stessa.
Hell'O Monsters è un collettivo belga formato da Jérôme Meynen, François Dieltiens e Antoine Detaille. I tre artisti fondono con successo i loro stili individuali per creare un universo immaginario occupato da personaggi ibridi come mostri con più occhi, esseri umani a due teste, animali mutanti di “Boschiana” memoria. Teneri e raccapriccianti allo stesso tempo, questi esseri rivivono gli spazi impossibili tratti dalle opere di M. C. Escher, in sequenze narrative brevi, umoristiche e di scherno nei confronti delle debolezze umane, combinando riflessione metafisica e puro nonsense.