Icons&Idols
La mostra rappresenta un percorso interdisciplinare che mette a confronto sacro e profano grazie alla collaborazione fra Marta Czok e Jacek Ludwig Scarso con la compagnia da lui diretta Elastic Theatre di Londra.
Comunicato stampa
La mostra multimediale Icons&Idols, che verrà inaugurata presso La Pelanda, Centro di Produzione Culturale del MACRO Testaccio di Roma giovedì 31 ottobre 2013, rappresenta un percorso interdisciplinare che mette a confronto sacro e profano grazie alla collaborazione fra Marta Czok e Jacek Ludwig Scarso con la compagnia da lui diretta Elastic Theatre di Londra. Nelle opere raccolte in questa mostra, ciascun artista ha ripreso i linguaggi e le convenzioni che richiamano un’estetica e una simbologia religiosa e mitica affrontando poi temi diversi, dalla società, alla cultura, alla psicologia. Le opere sono in entrambi i casi caratterizzate da un forte contenuto narrativo e da una molteplicità di livelli d’interpretazione, svelando un approccio contemporaneo sempre giocoso e audace, provocatorio e suggestivo.
Lo spettatore è invitato in uno spazio espositivo trasformato per richiamare l’atmosfera e la simbologia di un luogo sacro. Uno spazio fatto di pensieri intrusivi, ossessioni compulsive, tentazioni, tabù, idolatrie e superstizioni senza però cedere mai a toni moralistici ma anzi con umorismo, seppure le tematiche siano forti. Attraverso opere pittoriche, installazioni video e suono e live art, i visitatori sono accompagnati in un viaggio quasi onirico e al tempo stesso sempre focalizzato sulla concretezza di ciò che ci circonda e di ciò che fa parte di noi – nella società così come nei nostri pensieri più intimi. Nelle parole di Barbara Codogno, curatrice della mostra «Icons&Idols si struttura come un'esperienza decisamente immersiva».
I quadri della Czok, conosciuti in tutto il mondo per l’esplorazione di un figurativo contemporaneo, poetico ed eccentrico, vengono per la prima volta proposti in chiave di installazione itinerante, accompagnata da lavori video, suono e live creati da Jacek Ludwig Scarso con Elastic Theatre. L’insieme è concepito come un unico viaggio spettacolare: l’allestimento unisce i due linguaggi artistici, fa intrecciare le suggestioni offerte da ciascuno, offrendo ai visitatori un’esperienza artistica armonica e doppiamente stimolante.
La narrazione di Marta Czok «trova il suo perfetto continuum nelle opere video e live proposte da Jacek Ludwig Scarso assieme a Elastic Theatre. Di fronte a questi due artisti abbiamo la straordinaria sensazione che tutto confluisca» continua Barbara Codogno, «Il pittorico esce dal quadro e si fa reale, il video esce dallo schermo per farsi pittorico». Contrariamente a quanto spesso accade nella video art, infatti, nei lavori qui presentati una grande importanza viene data al contenuto narrativo: il video è dunque una vera e propria performance multimediale.
«Lo spettatore viene così immerso in una storia» prosegue Barbara Codogno. «Entra nella storia che Czok e Scarso disegnano con la stessa penna. Con lo stesso sagace umorismo. Con la stessa drammaticità. Con un’alta cultura che è innegabilmente condivisa. Marta Czok è una dotatissima pittrice, la sua mano è solida, felice, ariosa e i contenuti tratteggiati sono sempre altissimi. Così Jacek Ludwig Scarso ed Elastic Theatre stupiscono per la poliedricità concettuale con cui realizzano le loro opere, dove la narrazione cinematica è altamente teatrale e recupera in chiave straordinariamente contemporanea addirittura l'opera classica».
Quest’insieme è eclettico non soltanto rispetto alle discipline artistiche utilizzate, ma anche nel modo in cui la tematica della mostra è affrontata. Le opere della Czok offrono una critica ironica e radicale degli idoli di una società corrotta: dalle finte figure messianiche della politica e dell’economia, alle celebrità divinizzate e ai miti di una cultura superficiale, tra cui l’arte stessa. Queste opere riprendono abilmente in alcuni casi un’iconografia sacra antica – come nel caso di Con-Temporary Gods o in Turning Wine into Water - in altri un’estetica intenzionalmente Pop – come in Paint Big, immaginando in alcuni casi dei veri e propri Totem di superstizioni e idolatrie moderne. «Impietosa, con il suo tratto delicato e ironico, graffiante e tenero, struggente e poetico, continua imperterrita a mettere tutto nero su bianco», commenta Barbara Codogno. «A denunciare il crollo morale, civile, sociale, e perché no, anche artistico, e a indicare – in questo ci mostra sempre la sua grandezza: una natura artistica e umana generosa e pulita – sempre con più forza e speranza che c'è una via d'uscita. Mettendo bene a fuoco quello da cui dobbiamo allontanarci se vogliamo salvezza».
Alle prospettive sociali della Czok si complementano quelle psicologiche nei lavori multimediali di Jacek Ludwig Scarso ed Elastic Theatre. In Julius, film multicanale realizzato in collaborazione con Savage Mills, finanziato da Wellcome Trust e Jerwood Charitable Foundation e recentemente presentato alla GV Art Gallery di Londra, vengono affrontate le ossessioni e i rituali compulsivi, in un viaggio narrativo tra il sacro e il profano ispirato al divo Giulio Cesare. Altre opere video – Santino, The Guardians e Stabat Mater – guardano all’ambiguità delle rappresentazioni sacre nell’arte, in cui l’intensa corporeità del rituale, del martirio e dell’estasi si mischiano a commenti, in alcuni casi ironici e in altri drammatici, sulla fragilità e l’instabilità dell’essere umano.
Ironia, commentari sociali, esplorazioni psicologiche convergono in un mondo descritto attraverso le convenzioni sacre. Ma il sacro qui non è una dimensione spirituale, tanto quanto un insieme di simboli che vengono infiltrati e volontariamente storpiati in una visione di un mondo curioso, quanto imperfetto.
Biografie degli Artisti
Di origini polacche, Marta Czok è nata a Beirut, cresciuta a Londra e vive e lavora in Italia. Le sue opere sono state esposte e sono raccolte in collezioni in tutto il mondo. Tra le sue mostre più recenti meritano una particolare segnalazione la mostra antologica che si è tenuta nel 2005 presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, la personale presso l’Abbazia di Pomposa (FE) del 2006 e la mostra tenutasi a Palazzo Ferrajoli (Roma) a gennaio 2009, al Museo Civico di Albano, a gennaio 2010, e a Palazzo Antico Ghetto (Padova), a gennaio 2011, dedicata ai bambini nella guerra. Altra mostra degna di nota, About Us, che ha portato una selezione di opere dell’artista sul tema dell’umanità a Palazzo dei Papi (Viterbo), a marzo 2011, Palazzo Zuckermann (Padova) a ottobre 2011, e Palazzo Zenobio (Venezia) ad aprile 2012. Per finire segnaliamo Dietro le quinte, che si è tenuta a settembre 2012 presso le Scuderie Aldobrandini a Frascati. www.martaczok.com
Jacek Ludwig Scarso, nato a Roma, vive e lavora a Londra dove è Senior Lecturer in Performing Arts alla London Metropolitan University. Dal 2001 è Direttore Artistico di Elastic Theatre, con cui ha vinto il Fringe Report Award for Best Company nel 2012 e con cui si specializza in lavori interdisciplinari ed in contesti site-specific. Negli ultimi anni, i suoi progetti sono stati sovvenzionati da Wellcome Trust e da Jerwood Foundation: tra questi, Baroque Box, realizzato per il Greenwich+Docklands International Festival negli spazi del Royal Naval College a Greenwich, e Julius, progetto inaugurato al Pavé D’Orsay di Parigi e realizzato in collaborazione con GV Art Gallery e Spitalfields Festival a Londra. Autore di Voce per Ogni Giorno (Armando Editore), i suoi laboratori di voce e performance sono stati presentati in tutto il mondo, tra cui recentemente alla Royal Opera House di Londra, al Living Theater di New York, al Stuttgart Staatstheater e all’Opera National de Lyon. www.elastictheatre.com