Ieri Oggi Domani

Informazioni Evento

Luogo
SCUDERIE ALDOBRANDINI
Piazza Guglielmo Marconi 6, Frascati, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mart-ven 10-18, sab-dom 10-19, lun chiuso

Vernissage
21/07/2018

ore 19

Generi
arte contemporanea, collettiva

Mostra collettiva a cura dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

Comunicato stampa

Parte il 21 luglio, con una mostra di ex studenti, una collaborazione tra l'Accademia di Belle Arti di Roma, presieduta da Mario Alì e diretta da Tiziana D’Acchille, il Comune e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Frascati, con il sindaco Roberto Mastrosanti e l’Assessore Emanuela Bruni, e le Scuderie Aldobrandini: un progetto destinato, nel corso dei prossimi mesi, alla promozione di eventi ed esposizioni che vedano protagonisti i migliori talenti formatisi tra le aule dell’Accademia, nel campo delle arti visive, della moda, della grafica, dei linguaggi multimediali.
Il centro polivalente delle Scuderie, che ospita regolarmente attività culturali promosse dal Comune di Frascati, si struttura attraverso due livelli, tra il Museo Tuscolano, con le sue collezioni archeologiche, un grande auditorium e diversi spazi per mostre temporanee. In origine zona di servizi dell’omonima villa, costruita a fine Cinquecento per il Cardinale Aldobrandini, la nuova struttura è stata inaugurata nel 2000 dopo un intervento di restauro e adeguamento curato dall'architetto Massimiliano Fuksas.

EX STUDENTI IN MOSTRA
Tra le sale del primo piano, a partire dal 21 luglio 2018, prenderà vita“IERI OGGI DOMANI”, mostra curata dall’Accademia di Belle Arti di Roma, col coordinamento di Francesca Lilli, dedicata al lavoro di dieci tra i più interessanti giovani artisti che hanno concluso il loro percorso di studi negli ultimi tre anni: Dario Agati, Michele Bellini, Aleksandra Czuba, Arianna De Nicola, Angelo Di Bello, Luca Di Luzio, Giulia Lanza, Lorenzo Modica, Mattia Cleri Polidori, Sofia Ricciardi. Un’occasione per continuare a seguire e valorizzare il percorso di chi, ormai fuori dall’istituzione accademica, inizia il proprio viaggio nel difficile perimetro del sistema dell’arte: talenti emergenti da accompagnare, oltre il tempo convenzionale di un corso di studi e oltre gli spazi deputati alla formazione tout court. L’idea di un’Accademia come vivaio, tra opportunità, verifica e responsabilità condivisa, passa anche da qui. Selezionate dai professori membri della Commissione Mostre dell’Accademia – Cecilia Casorati, Pietro Capogrosso, Vincenzo Scolamiero, Gabriele Simongini – le opere spaziano tra diversi linguaggi, dalla pittura alla scultura, dal video alla fotografia.

I LAVORI ESPOSTI
Dal grande dipinto di Dario Agati, che alla disgregazione dell’immagine affida una riflessione sull’impossibilità, per lo spettatore, di decodificare realmente un’immagine, a uno dei ritratti su tela di Michele Bellini, omaggi ad amici e conoscenti, in cui predominano una cifra intima e un linguaggio tradizionalmente figurativo; dalla videoinstallazione di Aleksandra Cuzba, che indaga il tema dell’identità di genere e la relazione complessa tra maschile e femminile, al senso di inquietudine e disorientamento evocato dalle immagini di Angelo Di Bello, per una riflessione sul mondo distorto dell’informazione, dei big data, del digitale. Ancora pittura con le mappe astratte di Luca Di Luzio, i cui mondi immaginari si incrociano, inscritti sulla tela grezza, conducendo in nessun luogo e in nessun tempo; e poi con la china su carta di Lorenzo Modica, che trasforma un oggetto familiare, quale un’anonima tenda di perline, in un simbolo violenza, di chiusura, di separazione.

Ceramica e acciaio per Arianna De Nicola, che sovrappone scultura e pratica performativa nel segno del conflitto tra gravità e leggerezza, mentre alla ceramica accosta la porcellana Giulia Lanza, con un’opera ispirata all’incendio che colpì nell’estate 2017 la “Pineta di Castel Fusano”. Stesso riferimento di cronaca per Mattia Cleri Polidori, che dedica i suoi lavori al cimitero di alberi carbonizzati, documentati e restituiti su carta dopo l’incubo delle fiamme. Infine Sofia Ricciardi con Essere nella forma, fuori la forma, un’installazione modulare di collage su carta e strutture in ferro, in cui si concentrano poetica del frammento, idea della fragilità e una continua trasmutazione dei corpi, dei segni, dei sistemi complessi.